Concetti Chiave
- Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e trascorse la sua infanzia nella campagna friulana, un luogo che influenzò profondamente la sua poetica e i suoi ricordi.
- Il suo debutto letterario avvenne nel 1942 con la raccolta "Poesie a Casarsa" in dialetto friulano, introducendo temi come il legame con il mondo primitivo e la conflittualità interiore.
- Espulso dal PCI e costretto a lasciare l'insegnamento, Pasolini si trasferì a Roma, dove esplorò le borgate e pubblicò "Ragazzi di vita", un successo che gli valse però controversie legali.
- Nel corso degli anni '60, insoddisfatto della narrativa tradizionale, Pasolini si dedicò al cinema, vedendolo come un mezzo per connettersi direttamente con la realtà e sperimentare soluzioni formali innovative.
- La sua opera evidenzia i conflitti del capitalismo e la nostalgia per un mondo popolare in trasformazione, criticando il potere e l'omologazione sociale del boom economico.
Indice
Infanzia e adolescenza di Pasolini
Nasce a Bologna nel 1922 da un ufficiale di artiglieria ed una maestra elementare di Casarsa, Nella campagna Friulana. Questa città sarà un punto di riferimento nella sua infanzia ed adolescenza, nei suoi ricordi un mondo semplice ed incontaminato.
Trasferimento a Casarsa e tragedie familiari
Si laurea alla facoltà di lettere di Bologna. Nel 1942 esce la sua prima raccolta in versi, in dialetto friulano, Poesie a Casarsa. Nello stesso anno Pasolini si trasferisce con la madre ed il fratello Guido a Casarsa, dove suo fratello sarà ucciso nella resistenza da partigiani comunisti sloveni. Pierpaolo si sentirà in colpa per la morte del fratello, non essendosi dedicato attivamente alla lotta antifascista.
Nello stesso periodo Pasolini capisce di essere omosessuale e i rapporti col padre tornato dalla guerra in Africa fortemente depresso, si logorano ulteriormente.
Espulsione dal PCI e trasferimento a Roma
Dopo il conseguimento della laurea Pasolini si avvicina al PCI e si interessa sempre di più alle questioni sociali. Nel 1949 a causa di una denuncia per corruzione di Minori, è costretto a lasciare l'insegnamento alle scuole medie in Friuli ed è espulso dal PCI.
Si trasferisce con sua madre a Roma, città che scoprirà a partire da periferie e borgate del sottoproletariato punto in questi anni entra in contatto con molti degli intellettuali della capitale. Nel 1955 pubblica ragazzi di vita, un successo che gli causerà però un altro processo.
Fonderà una rivista a Bologna, Officina, in cui promuove le sue idee sullo sperimentalismo letterario. Aumentano i suoi interventi politici sul posizioni spesso critiche verso la dirigenza del PC è a favore di un impegno nazionalpopolare sulle idee di Gramsci. Negli anni 60 Pasolini insoddisfatto per lo sperimentalismo narrativo decide di dedicarsi al cinema. Continuano le sue feroci critiche e le forti polemiche fino alla morte nella notte del primo novembre 1975, quando lo scrittore sarà ucciso all'idroscalo di Ostia da un giovane ed altri complici.
Esordio letterario e sperimentalismo
Pasolini esordisce come poeta con la raccolta Poesie a Casarsa in dialetto friulano. In questi primi scritti si colgono già alcuni temi fondamentali di tutta la sua arte: il tentativo di costruire un rapporto diretto con il mondo primitivo e la conflittualità interiore.
La poesia rimarrà sempre la sua forma espressiva di riferimento. Secondo lui infatti alla poesia devono tendere anche le altre forme artistiche come il cinema, ma più in generale l'artista fa interagire costantemente tutte le varie forme artistiche sperimentando soluzioni formali diverse per temi simili.
Critica sociale e nostalgia del passato
La sua riflessione sui mutamenti della società italiana s'intreccia con quella politica, allo scopo di evidenziare i conflitti e le contraddizioni del capitalismo. Sono gli umili a subire le conseguenze delle trasformazioni decise dai potenti. Di fronte a questi drammi il poeta sottolinea le colpe della società nonostante le proprie contraddizioni. Pasolini esprime la sua disperata passione di essere nel mondo, per tentare di costruire un legame tra un mondo ideale e la durezza della storia. Nelle raccolte successive prevale la polemica contro il potere in qualsiasi forma si espliciti, è una costante delusione per l'evolversi della situazione sociale Italiana, con la perdita di ogni senso della religione e della bellezza. Egli esprime nostalgia per la purezza del mondo popolare che si sta imborghesendo in conseguenza del boom economico.
Scoperta delle borgate romane
Arrivato a Roma, Pasolini scopre un mondo ben diverso da quello arcaico delle campagne friulane, ma anche da quello borghese, da lui odiato. Le borgate romane, con la loro vitalità, rappresentano un universo da scoprire e interpretare, cosa che Pasolini fa attraverso l'immedesimazione piuttosto che come osservatore esterno. Il romanzo che decreta il successo di Pasolini è Ragazzi di vita del 1955. Si tratta di otto capitoli autonomi che compongono un quadro della vita delle borgate romane. Non c'è un vero protagonista perché il tema principale è la vita libera ma anche misera dei giovani popolari. Uno dei motivi di forza del testo sta nel contrasto tra i dialoghi dei personaggi, scritti in romanesco, e le parti narrative, in un italiano quasi elementare, ma non privo di metafore e mescolanze stilistiche.
Cinema come nuova forma espressiva
Dal 1961 la forma prediletta narrativa di Pasolini diviene il cinema, in cui egli indiviua il mezzo per ritrovare un contatto diretto con la realtà, che può però anche racchiudere in sé una forte energia poetico-metaforica.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati gli eventi significativi dell'infanzia e adolescenza di Pasolini?
- Perché Pasolini è stato espulso dal PCI e come ha influenzato la sua vita?
- Come si è evoluto il percorso letterario di Pasolini?
- Qual è stata l'importanza delle borgate romane nella vita e nelle opere di Pasolini?
- In che modo il cinema ha rappresentato una nuova forma espressiva per Pasolini?
Pasolini è nato a Bologna nel 1922 e ha trascorso la sua infanzia a Casarsa, un luogo che ha influenzato profondamente i suoi ricordi. Ha vissuto tragedie familiari, come la morte del fratello Guido durante la resistenza, e ha affrontato la scoperta della sua omosessualità.
Pasolini è stato espulso dal PCI nel 1949 a causa di una denuncia per corruzione di minori. Questo evento lo ha costretto a lasciare l'insegnamento e trasferirsi a Roma, dove ha iniziato a esplorare le borgate romane e a interagire con intellettuali della capitale.
Pasolini ha esordito con la raccolta "Poesie a Casarsa" in dialetto friulano, mostrando temi come il rapporto con il mondo primitivo e la conflittualità interiore. Ha continuato a sperimentare con diverse forme artistiche, mantenendo la poesia come riferimento principale.
Le borgate romane hanno rappresentato per Pasolini un universo vitale e autentico, diverso dal mondo borghese e arcaico delle campagne friulane. Ha esplorato questo ambiente attraverso l'immedesimazione, come dimostrato nel suo romanzo "Ragazzi di vita".
A partire dal 1961, Pasolini ha scelto il cinema come forma narrativa prediletta, vedendolo come un mezzo per stabilire un contatto diretto con la realtà e per esprimere una forte energia poetico-metaforica.