chanel00_
Ominide
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il brano di Primo Levi racconta l'importanza della letteratura come mezzo per preservare l'umanità anche nei campi di concentramento, utilizzando i versi di Dante come simbolo di resistenza spirituale.
  • L'episodio si concentra sul tentativo di Levi di insegnare l'italiano a Jean, un compagno di prigionia, scegliendo di utilizzare il canto di Ulisse per illustrare concetti di virtù e conoscenza.
  • La memoria letteraria funge da evasione dalla brutalità del Lager, rappresentando un disperato tentativo di mantenere un legame con il mondo esterno e con la propria identità umana.
  • Il canto di Ulisse diventa un simbolo di dignità ritrovata, anche se temporaneamente sopraffatta dalla dura realtà del campo di concentramento, mostrando il potere della poesia di sollevare lo spirito umano.
  • Il dialogo tra Levi e Jean durante il trasporto della marmitta rappresenta un raro momento di connessione umana e socialità, dimostrando l'importanza delle relazioni interpersonali anche in situazioni estreme.

Indice

  1. L'insegnamento di Levi
  2. L'importanza della memoria
  3. Il messaggio universale di Dante
  4. L'incontro con Jean
  5. Il potere della letteratura
  6. La dignità umana e la realtà

L'insegnamento di Levi

È un brano tratto da "Se questo è un uomo". In questo brano l'autore racconta di essersi offerto per fornire degli insegnamenti ad un compagno di

deportazione che si prodiga per aiutare gli altri, egli non è italiano, quindi non conosce né la lingua né la letteratura italiana. Levi afferma di avvertire proprio il bisogno di ricordare alcune terzine dell'inferno di Dante e richiama quelle del canto 26 dell'inferno relative alla figura di Ulisse.

L'importanza della memoria

L'orrore delle condizioni di vita nei campi di concentramento rappresenta di per sé un implacabile atto di accusa nei confronti del nazismo, senza che l'autore di abbandoni a espressioni di odio o di rancore. Nell'estrema degradazione provocata dal Lager, in cui l'uomo viene ridotto a un bruto che non pensa e

che obbedisce istintivamente ai soli bisogni primordiali, mangiare ed evitare il dolore, aggrapparsi al ricordo letterario può ancora esprimere il disperato tentativo di salvare qualcosa di umano (tema della memoria).

Il messaggio universale di Dante

La chiave del passo è quindi nella citazione dei famosi versi: "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza", che costituiscono per il narratore un'illuminazione e risuonano in lui come per la prima volta. È un messaggio che riguarda «tutti gli uomini in travaglio», come i due prigionieri che sono costretti a parlare con le stanghe del recipiente della zuppa sulle spalle. Ma poi l'episodio dantesco suscita l’affollarsi di riflessioni e di ricordi: è tutta la parte spirituale dell'individuo, quella che l'organizzazione del Lager mira ad annientare, che riaffiora e ha la meglio sulla riduzione dell'uomo ad animale o a oggetto.

Il tentativo di ricomporre nella memoria i versi di Dante è visto qui come resistenza all'annientamento.

Il recupero dell'umanità si unisce inoltre al bisogno di socialità (legame con gli altri).

La letteratura è vista dunque come sostegno, aiuto e soccorso nelle situazioni critiche, Primo Levi si mostra pienamente consapevole dell'importanza e dell'utilità che hanno la memoria e la poesia.

L'incontro con Jean

Mentre Primo Levi è impegnato insieme ai suoi compagni detenuti a raschiare e pulire una cisterna, arriva Jean, uno studente alsaziano. Egli parla correttamente francese e tedesco, ed è benvoluto da tutti poiché riesce a mantenere rapporti umani con i compagni meno privilegiati di lui. Tra le incombenze di Jean c'è quella di prelevare il rancio. Per il trasporto della pesante marmitta egli può scegliere tra i deportati una persona e una mattina egli decide di chiedere a Levi di accompagnarlo.

Il potere della letteratura

Si tratta di andare fino alle cucine, ad un chilometro di distanza, e poi tornare trasportando una marmitta di cinquanta chili. È un lavoro faticoso ma che permette di fare la camminata di andata all'aria aperta senza carico facendo un lungo giro senza destare sospetti. Camminando i due parlano di varie cose, le loro case, gli studi, le loro madri, e poi Jean dice che gli piacerebbe imparare l'italiano. Levi si offre

dunque per insegnargli la lingua e la letteratura italiana, e per farlo fa una scelta metodologica significativa: ricorrere al canto XXVI dell'Inferno di Dante, quello di Ulisse. Levi recita qualche terzina e poi tenta di tradurre, e continua di strofa in strofa, tra lacune e dimenticanze,

continuando a volte in prosa frettolosamente perché nel frattempo stanno per arrivare alle cucine.

La dignità umana e la realtà

Il canto diventa così un modo per evadere dall'ambiente brutale del Lager, per ritrovare se stessi e l'umanità, per ricordare la vita da libero. Il faticoso far tornare alla memoria i versi danteschi si intreccia con la memoria del vissuto di ognuno di loro, il mare, le montagne, il passato. Levi si sforza di recitare la

conclusione del canto ma gli tornano alla memoria altri versi, si sforza di ricostruire le rime ma ormai non c'è più tempo, poiché sono arrivati alle cucine.

Essi si mettono in fila insieme a tutti gli altri deportati porta-zuppa. La dignità umana ritrovata, grazie alla profonda e significativa bellezza del canto dantesco, per un breve attimo, viene sommersa dalla squallida realtà di Auschwitz.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'insegnamento principale di Levi nel brano tratto da "Se questo è un uomo"?
  2. Levi sottolinea l'importanza della memoria e della letteratura come mezzi per mantenere l'umanità e la dignità in condizioni disumane, come quelle dei campi di concentramento.

  3. Come viene rappresentata l'importanza della memoria nel contesto del Lager?
  4. La memoria è vista come un disperato tentativo di salvare qualcosa di umano, un atto di resistenza contro l'annientamento dell'individuo ridotto a un bruto.

  5. Qual è il messaggio universale di Dante che Levi cerca di trasmettere?
  6. Il messaggio di Dante, "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza", rappresenta un'illuminazione per Levi e un richiamo alla dignità umana e alla ricerca della conoscenza.

  7. Chi è Jean e quale ruolo ha nel racconto di Levi?
  8. Jean è uno studente alsaziano che mantiene rapporti umani con i compagni meno privilegiati e chiede a Levi di accompagnarlo a prelevare il rancio, offrendo un'opportunità di dialogo e insegnamento.

  9. In che modo la letteratura aiuta Levi e Jean a evadere dalla realtà del Lager?
  10. La letteratura, attraverso i versi di Dante, diventa un mezzo per ritrovare l'umanità e la dignità, permettendo a Levi e Jean di ricordare la vita da liberi e di evadere, anche solo mentalmente, dalla brutalità del Lager.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community