Concetti Chiave
- Primo Levi, autore di "Se questo è un uomo", è stato un chimico e partigiano italiano, noto per la sua testimonianza della deportazione ad Auschwitz.
- Nonostante le leggi razziali del 1938, Levi riuscì a laurearsi in chimica e iniziò a lavorare a Milano, entrando in contatto con l'antifascismo.
- Arrestato nel 1943, Levi fu deportato ad Auschwitz, dove sopravvisse grazie alle sue competenze linguistiche e professionali, e all'aiuto di un amico.
- Il ritorno in Italia dopo la liberazione fu difficile e segnato da una lunga carriera come scrittore, fino alla sua morte nel 1987.
- "Se questo è un uomo" fu inizialmente rifiutato da molte case editrici, ma venne pubblicato dalla casa editrice "De Silva" e successivamente ripreso da "Einaudi" con il supporto di Calvino.
Indice
La vita di Primo Levi
Primo Levi fu un chimico, partigiano, scrittore ed intellettuale. Ci è noto come l'autore di "Se questo è un uomo": testimonianza, genere memorialistico.
Nacque a Torino nel 1919 dove restò per tutta la vita, tranne quando venne deportato ad Auschwitz: origini ebraiche. Frequentò il liceo classico e poi si iscrisse a chimica nel 1937. Nel 1938 vennero applicate le leggi razziali, ma riuscì a frequentare ugualmente l'università poiché entrarono in vigore l'anno successivo per chi avrebbe dovuto iscriversi. Si recò a Milano per lavoro (industria chimica) ed entrò in contatto con la militanza antifascista.
Arresto e deportazione
Nel 1943 venne arrestato dalla milizia fascista e nel momento dell'arresto dichiarò di essere ebreo, tanto che venne collocato nel campo di concentramento di Fossoli. Lì restò per un breve periodo poiché venne caricato su un treno diretto ad Auschwitz. Da quel luogo riesce a salvarsi in quanto conosceva il tedesco, in quanto lavorava in un laboratorio, quindi al riparo, in quanto ero amico di un muratore italiano che gli procurava cibo. Inoltre nel 1945, quando l'armata rossa aprì i cancelli, Primo Levi si trovava in infermeria per malattia lieve.
Ritorno e carriera letteraria
Il rientro a casa fu tormentato e difficile in tutti gli aspetti. Scrisse per tutta la vita opere diverse. Nel 1987 cadde nella tromba delle scale, probabilmente suicida, e muore.
Pubblicazione e riconoscimento
Primo Levi realizza quest'opera per far riflettere, per far capire. Molte case editrici lo rifiutarono in quanto gli italiani erano coinvolti nella tragedia e vollero far trapassare ciò che era successo. La casa editrice "De Silva" decise poi di pubblicarlo, cambiando il nome in "I sommersi e i salvati". L'edizione sarebbe risalita al 1947, ma non ebbe molto successo, nonostante autori come Calvino lo sostennero.
Nel 1958 "Einaudi" decise di pubblicarlo con la prefazione di Calvino. Primo Levi pubblica questo testo come discesa degli inferi: la divina commedia è molto importante per lui. Viaggio inferno = memoria.
Domande da interrogazione
- Chi era Primo Levi e quale fu il suo contributo letterario più noto?
- Come riuscì Primo Levi a sopravvivere ad Auschwitz?
- Quali furono le difficoltà incontrate da Primo Levi nel pubblicare la sua opera?
Primo Levi era un chimico, partigiano, scrittore e intellettuale noto principalmente per il suo libro "Se questo è un uomo", una testimonianza memorialistica sulla sua esperienza ad Auschwitz.
Levi riuscì a sopravvivere ad Auschwitz grazie alla sua conoscenza del tedesco, al lavoro in un laboratorio che lo teneva al riparo, e all'aiuto di un muratore italiano che gli procurava cibo. Inoltre, si trovava in infermeria per una malattia lieve quando l'armata rossa liberò il campo.
Molte case editrici inizialmente rifiutarono l'opera di Levi perché gli italiani erano coinvolti nella tragedia e volevano dimenticare. Fu solo nel 1958 che "Einaudi" pubblicò il libro con la prefazione di Calvino, dopo un primo tentativo di pubblicazione nel 1947 da parte di "De Silva".