Concetti Chiave
- Leonardo Sciascia, nato in provincia di Agrigento, inizia la sua carriera di scrittore con "Le parrocchie di Regalpetra" (1956) dopo aver lavorato come insegnante.
- Nel 1961, il suo romanzo "Il giorno della civetta" porta alla luce il problema della mafia, segnando un punto di svolta nella sua carriera.
- Sciascia si trasferisce a Palermo nel 1961 e ottiene fama internazionale, soprattutto dopo il suo coinvolgimento critico nel caso Moro con "L'affaire Moro".
- La Sicilia rappresenta per Sciascia una metafora del mondo, un luogo dove la giustizia e la verità sono difficili da esercitare.
- Le sue opere spaziano dal neorealismo a indagini poliziesche, spesso con riflessioni sulla politica e la società italiana.
Indice
Inizio e carriera di Sciascia
Nasce in provincia di Agrigento nel 1921, ottiene il diploma di maestro elementare nel 1941, tre anni più tardi sposa Maria Andronico e nel 1949 inizia la sua avventura di insegnante.Si interessa notevolmente alla vita politica e sociale del suo tempo, avvicinandosi alle posizioni della Sinistra e del Partito Comunista.
Nel 1956 esce il suo primo libro Le parrocchie di Regalpetra; successivamente lascia l'insegnamento. Nel 1961 esce il suo capolavoro Il giorno della civetta, opera che espone al grande pubblico il problema della mafia.Trasferimento e fama internazionale
Nel 1961 si trasferisce a Palermo. Dal 1970 con Il contesto le sue opere furono bersaglio di accese critiche, tanto che la sua fama diviene di livello internazionale. La sua figura si distingue, anche, in occasione del rapimento di Moro, esponendo in un volumetto L'affaire Moro le sue riflessioni. Muore a Palermo nel 1989 per un male incurabile.
Analisi dell'opera di Sciascia
L'opera di Leonardo Sciascia rivolge un'inquieta analisi dell'antropologia italiana, la scrittura diviene confronto difficile e esercizio di una ragione che tenta di approfondire l'analisi degli avvenimenti. L'impegno narrativo e l'impegno civile giungono a scambiarsi le parti; le scelte di Sciascia sono sempre fondate sulla razionalità di indirizzo laico: mediante i personaggi lo scrittore dimostra l'arduo compito spettante a ragione e verità.
Sicilia come metafora del mondo
Come per altri conterranei, la Sicilia è per Sciascia una metafora del mondo, visto come trappola, nella quale la ragione ha difficoltà nell'esercitare la sua funzione di verità e giustizia.
* Le parrocchie di Regalpetra (1956): si collega al neorealismo e alla letteratura meridionalistica, è un'inchiesta sulla vita e sulla storia di un immaginario paese della Sicilia. La particolarità dell'opera è il suo carattere documentario.
* Gli zii di Sicilia (1958): il confronto tra mito e politica vista come mito serve a testimoniare la sconfitta della ragione.
* Il giorno della civetta (1961): nasce in seguito all'assassinio del sindacalista Miraglia nel 1947 questa indagine sulla mafia, condotta come fosse un giallo.
* Il contesto (1971): è un giallo impostato come una parodia con sottili giochi di sdoppiamenti e ambiguità.
* Todo mio (1974): è un0indagine sulle trame che muovono la politica democristiana.
* Candido ovvero Un sogno fatto in Sicilia (1977): è la riscrittura dell'opera di Voltaire, Candide
Libri dedicati a fatti di cronaca
Ricordiamo anche i libri dedicati a fatti di cronaca:
* Atti relativi alla morte di Raymond Roussel (1971): sulla morte dello scrittore francese suicida.
* La scomparsa di Majorana (1975)
* I pugnalatori (1976)
* Il teatro della memoria (1981)
* La strega e il capitano (1986)
* 1912 + 1 (1986)
Libri gialli di Sciascia
Tra i libri gialli:
* Porte aperte (1987)
* Il cavaliere e la morte (1988)
* Una storia semplice (1989)
Domande da interrogazione
- Qual è stato il primo libro pubblicato da Leonardo Sciascia e quale impatto ha avuto?
- Come ha influenzato la Sicilia l'opera di Sciascia?
- Quali sono alcuni dei temi principali trattati nei libri di Sciascia?
- Quali opere di Sciascia sono considerate gialli e cosa le caratterizza?
Il primo libro pubblicato da Leonardo Sciascia è stato "Le parrocchie di Regalpetra" nel 1956, che si collega al neorealismo e alla letteratura meridionalistica, offrendo un'inchiesta sulla vita e la storia di un immaginario paese della Sicilia.
La Sicilia è vista da Sciascia come una metafora del mondo, una trappola in cui la ragione fatica a esercitare la sua funzione di verità e giustizia, influenzando profondamente la sua analisi antropologica e narrativa.
I temi principali nei libri di Sciascia includono l'analisi della mafia, la critica politica, e la ricerca della verità e giustizia, spesso attraverso il genere giallo e l'indagine su fatti di cronaca.
Tra le opere gialle di Sciascia ci sono "Porte aperte" (1987), "Il cavaliere e la morte" (1988), e "Una storia semplice" (1989), caratterizzate da trame investigative che esplorano temi di giustizia e verità.