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Concetti Chiave

  • Tamara è una città dominata da una complessa rete di segni e rappresentazioni, offrendo una realtà semiologica che supera il semplice significato degli oggetti.
  • Le insegne e le scritte creano un immaginario orientale, dove ogni simbolo rappresenta non solo l'oggetto stesso, ma anche il contesto e l'esperienza ad esso associati.
  • La rappresentazione iconica e metonimica è fondamentale, poiché gli oggetti fungono da status symbol, trasmettendo valori e significati più ampi.
  • La conoscenza della città è parziale e filtrata dai segni, poiché la realtà potrebbe non corrispondere alla sua rappresentazione semiologica.
  • La città comunica solo ciò che desidera, lasciando che i visitatori percepiscano solo le informazioni che la città stessa intende rivelare.

Indice

  1. Il problema della conoscenza delle città
  2. La semiologia di Tamara
  3. L'universo di segni e simboli
  4. La rappresentazione e la realtà

Il problema della conoscenza delle città

Da intellettuale problematico del ‘900 si pone il problema di descrivere le città: conosciamo davvero una città? come si può descrivere la nostra esperienza in esse? A questo dedica i segmenti delle città e i segni, che sollevano la questione della conoscenza in radice della città, e le città e il nome, che invece riguardano l’aspetto narrativo delle città, non a caso queste serie sono disposte in sequenza.

La semiologia di Tamara

Tamara è la prima di “città e segni”. Colpisce il visitatore il fatto di essere circondato da insegne, con un immaginario di tipo orientale, Calvino dice “ci si addentra per vie fitte di insegne che sporgono dai muri, l’occhio vede figure di cose che significano altre cose: la tenaglia indica la casa del cavadenti, la stasera l’erbivendola”.

L'universo di segni e simboli

Ci troviamo in una realtà semiologica, dominata dai segni che evocano cose specifiche, il boccale raffigurato sull’insegna della taverna non è il recipiente di birra, è la sua rappresentazione iconica. Ma, a sua volta, questo boccale non designa solo l’oggetto del boccale, bensì un locale di avviene la mescita di queste bevande, è in relazione metonimica con il luogo che evoca, si verifica un doppio passaggio di arbitrio tra la cosa e l’esperienza della cosa e la sua rappresentazione.

La rappresentazione e la realtà

La città è dominata dalla dimensione semiologica, come “Passeggiata” tessuta di scritte e insegne, lo spazio sembra volersi rappresentare ed esibire attraverso le sue insegne, nomina anche le divinità che si intravedono dalla porta dei templi, ognuno con un oggetto che li ricorda. Addirittura finge a dire “se un edificio non porta segni, la sua stessa forma e lo spazio che occupa bastano ad indicarne la funzione”, ci sono vari livelli e tipologie di indicazione semiologica della realtà che viene evocata e persino gli oggetti che vengono offerti dai venditori sui banchi del mercato, svolgono una funzione che va al di là di se stessi in quanto oggetti, diventano infatti segni: la benda ricamata per la fronte significa eleganza, i volumi di Averroè significano sapienza. Gli oggetti diventano status simbolo, attraverso cui noi vogliamo trasmettere valori. L’habitat sembra quindi avvolto da questo universo di segni, ma è chiaro che nel momento in cui il rapporto con la realtà è mediato da un segno [rapporto indiretto], non si ha la garanzia che la realtà corrisponda alla sua rappresentazione semiologica: “Sotto questo fitto involucro, costa contenga o nascosto” non si conosce. Abbiamo quindi una conoscenza parziale e opinabile, “lo sguardo percorre le vie come pagine scritte”, la città dice tutto quello che desidera che il visitatore sappia, si comunica e quindi si conosce solo quello che la città vuole sia conosciuto, come i nomi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il problema principale nella conoscenza delle città secondo il testo?
  2. Il problema principale è se conosciamo davvero una città e come possiamo descrivere la nostra esperienza in essa, sollevando la questione della conoscenza in radice della città.

  3. Come viene descritta la città di Tamara?
  4. Tamara è descritta come una città circondata da insegne che rappresentano un immaginario orientale, dove i segni indicano cose specifiche, come la tenaglia che indica la casa del cavadenti.

  5. Qual è il ruolo dei segni e simboli nella rappresentazione della città?
  6. I segni e simboli dominano la realtà semiologica della città, rappresentando oggetti e luoghi attraverso un doppio passaggio di arbitrio, creando una relazione metonimica tra la cosa e la sua rappresentazione.

  7. Qual è la relazione tra rappresentazione e realtà nella città?
  8. La rappresentazione della città è mediata da segni, creando una conoscenza parziale e opinabile, poiché la città comunica solo ciò che desidera che il visitatore sappia, non garantendo che la realtà corrisponda alla sua rappresentazione semiologica.

Domande e risposte

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