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Concetti Chiave

  • Niccolò Machiavelli, nato a Firenze, ricevette un'educazione umanistica e si dedicò alla diplomazia e all'esercito dopo l'esecuzione di Giacomo Savonarola.
  • Nell'opera "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio", Machiavelli esplora il tema della repubblica, proponendo un equilibrio tra plebe e aristocrazia, e critica la Chiesa cattolica per la mancata unificazione italiana.
  • "Il Principe" è un trattato politico scritto durante l'esilio, dedicato a Lorenzo di Piero De Medici, con l'obiettivo di stabilire un principato forte per risollevare l'Italia.
  • Nel libro, Machiavelli descrive vari tipi di principato, l'importanza di milizie proprie e le virtù necessarie al principe, enfatizzando la necessità di un governo deciso.
  • Il pensiero di Machiavelli è caratterizzato dal realismo politico, considerato autonomo e basato su leggi specifiche, con una visione della fortuna come ostacolo da affrontare.

Indice

  1. La Vita di Niccolò Machiavelli
  2. Opere e Pensieri Politici
  3. Il Principe e la Politica Italiana
  4. Realismo e Fortuna nel Pensiero

La Vita di Niccolò Machiavelli

Niccolò Machiavelli nasce a Firenze da una famiglia borghese e riceve una buona educazione umanistica e il padre gli insegna la lingua Latina. Dopo l'esecuzione di Giacomo Savonarola, un uomo che condannò l'umanesimo e l'arte e venne quindi scomunicato, Niccolò si dedicò completamente alla diplomazia e l'esercito. Viene incaricato poi di reclutare un esercito cittadino e viene nominato segretario. Giovanni de medici però riesce a conquistare Firenze grazie all'aiuto delle truppe spagnole e Niccolò viene accusato di cospirazione per poi essere torturato. Una volta lasciato libero si rifugia ad Albergaccio(Firenze).

Opere e Pensieri Politici

Quando viene allontanato dalla vita politica, sente il dovere di riportare ciò che pensa su carta e inizia la stesura del Principe e Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio. In questo, i discorsi sono frammentati, perché sono una serie di annotazioni e riflessioni che Niccolò fa dopo aver letto i primi dieci libri di Tito Livio. Il tema principale è la repubblica. L'opera è preceduta da una dedica a due esponenti degli Orti Oricellari. Poi segue il proemio, dove sono presenti le riflessioni politiche di Machiavelli. L'opera è formata da 3 libri. Il primo parla dei problemi della legislazione dello stato. Il secondo parla dell'ampliamento dello stato e il terzo esamina i requisiti per la stabilità dello stato. Come abbiamo detto, la Repubblica è il tema principale, infatti Machiavelli voleva una repubblica mista dove c'era equilibrio tra i poteri della plebe e dell'aristocrazia. Per lui la Repubblica romana ha rappresentato un esempio di equilibrio perché plebe e aristocrazia erano uniti per il bene dello stato. Lui pensa che anche la religione faccia la sua parte, non in senso spirituale perché Machiavelli era molto materialista, ma in senso di unire e rendere obbediente il popolo. Lui però incolpa la Chiesa cattolica perché ha dato ai cristiani una mentalità apatica e, in ambito politico, la incolpa per la mancata unificazione dell'Italia.

Lo scopo di Machiavelli è quello di fornire indicazioni per superare la crisi politica dello stato e lui, per questo motivo, indica la storia come materia di vita, perché guardando gli errori fatti in passato si può migliorare il presente, che lui giudica fortemente perché per lui l'uomo é avido e vile, non cambia mai, resta invariato nel tempo e commette errori nel presente. Da questa sua visione pessimistica dell'uomo, si allontana dal pensiero dell'Umanesimo, anche se crede che ogni individuo singolo possa realizzare i propri scopi con le sue forze. Lui nell'opera "i discorsi" parla della repubblica, ma non sa quale forma di governo sia più appropriata. L'unica che può risolvere tutto è il principato, perché il potere è gestito solo dal principe.

Il Principe e la Politica Italiana

È un trattato politico scritto da Machiavelli durante l'esilio a San Casciano, dedicato a Lorenzo di Piero De Medici, sperando così di rientrare nella politica. È un libro di attualità politica: dentro ci sono idee per risollevare la penisola dalla rovina dello stato. Machiavelli si pone anche come collaboratore per far nascere un principato forte e duraturo. Il libro però non viene subito accettato e Machiavelli è costretto a restare ancora fuori dalla vita politica di Firenze.

Il principe è formato da una dedica e da 26 capitoli, preceduti da titoli in latino che riassumono il contenuto. Da un punto di vista tematico si divide in quattro parti: tipi di principato, ordinamento delle milizie, virtù e comportamenti che il principe deve adottare, la situazione italiana. Nella prima parte descrive i vari tipi di principato che sono di natura ereditaria, misti e nuovi. Per lui però la soluzione era quella di un principato civile, così da mantenere equilibrio e ordine. Nella seconda parte parla dell'ordinamento delle milizie, che divide in proprie e mercenarie. Quelle proprie sono guidate dal principe e garantiscono la sicurezza dello stato. Quelle mercenarie, invece, per lui sono poco affidabili. Nella terza parte parla delle virtù che il principe deve avere e spiega che il principe non deve essere indulgente o debole perché deve riuscire a guidare un popolo. La quarta parte invece parla della situazione in Italia, cioè la crisi dello stato.

Realismo e Fortuna nel Pensiero

Per Machiavelli ciò che conta è la riuscita del suo intento, cioè quello di aiutare la penisola instaurando un principato, perché lui vuole incidere qualcosa nella sua epoca, qualcosa che succeda a causa sua. Per lui l'uomo di stato è continuamente in lotta con un risvolto oscuro e imprevedibile degli eventi. Se la tradizione cristiana considera la virtù come l’insieme dei valori etico-religiosi e la fortuna come ministra della provvidenza, la concezione umanistica-rinascimentale vede nella virtù l’energia realizzatrice dell’uomo e nella fortuna gli ostacoli da affrontare. La fortuna è di per sé ingannatrice: è ciò che contrasta e limita i progetti dell’uomo. Occorre però reagire per salvare il libero arbitrio, perché la fortuna può arbitrare solo metà delle nostre azioni.

Il pensiero di Machiavelli è il realismo, perché per comprendere la verità dei fatti c'è bisogno di ragioni concrete, e per lui la realtà è l'unico dato a cui attenersi. La politica è autonoma, è una scienza con leggi specifiche. La soluzione, che Machiavelli inserisce alla fine dell'opera, è che i medici prendano il comando.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della storia nel pensiero politico di Machiavelli?
  2. Machiavelli considera la storia fondamentale per superare la crisi politica, poiché permette di imparare dagli errori del passato per migliorare il presente.

  3. Quali sono le principali opere politiche di Machiavelli e i loro temi?
  4. Le principali opere politiche di Machiavelli sono "Il Principe" e "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio", che trattano temi come la repubblica, il principato e la stabilità dello stato.

  5. Come Machiavelli vede il ruolo della religione nella politica?
  6. Machiavelli vede la religione come un mezzo per unire e rendere obbediente il popolo, ma critica la Chiesa cattolica per aver dato ai cristiani una mentalità apatica e per la mancata unificazione dell'Italia.

  7. Qual è la visione di Machiavelli sulla natura umana?
  8. Machiavelli ha una visione pessimistica della natura umana, ritenendo che l'uomo sia avido e vile, invariato nel tempo, ma crede che ogni individuo possa realizzare i propri scopi con le sue forze.

  9. Qual è il concetto di fortuna nel pensiero di Machiavelli?
  10. Per Machiavelli, la fortuna è un ostacolo ingannatore che limita i progetti dell'uomo, ma è necessario reagire per salvare il libero arbitrio, poiché la fortuna può influenzare solo metà delle nostre azioni.

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