Concetti Chiave
- Machiavelli unisce la lezione storica alla propria esperienza politica, focalizzandosi sulla realtà concreta e spregiudicata per il bene dello stato.
- Nel Principe, Machiavelli sostiene che è meglio essere temuti che amati, riflettendo un pessimismo attivo che esalta la necessità di sembrare piuttosto che essere.
- La politica è vista come una scienza autonoma, separata dalla morale, dove la fortuna gioca un ruolo significativo, ma non deve indurre al fatalismo.
- Virtù, Fortuna e Occasione sono elementi chiave nell'azione del Principe, con l'accento sulla capacità di sfruttare le opportunità della vita.
- Lo stile del Principe è essenziale e conciso, mescolando costrutti latini e dialettali, con frequenti anacoluti e bruschi passaggi tra soggetti.
Indice
Machiavelli e la sua visione politica
Machiavelli da un lato si rifà alla storia, alla lezione del passato; dall'altro alla propria esperienza d'uomo e di politico.
Ogni abbellimento stilistico fine a se steso è eliminato, conta solo la realtà effettuale; va dritto all'essenziale anche a costo di essere spregiudicato e/o spietato (tutto è finalizzato e giustificato per il bene dello stato).
Queste sue idee nascono dalla sua visione pessimistica della vita: gli uomini sono "tristi sempre se da necessità non son fatti buoni".
Il Principe e la sua spregiudicatezza
Ma il suo è un pessimismo attivo ed eroico: il Principe deve essere piuttosto temuto che amato, perché gli uomini sono ingrati, volubili falsi ed avidi; deve piuttosto sembrare che essere, perché il vulgo va sempre preso con quello che pare; deve essere uomo e bestia insieme, volpe e leone.
La politica come scienza autonoma
In questo modo la politica è sottratta all'ambito della morale, ha regole sue: nasce la politica come scienza autonoma. Alla provvidenza si sostituisce la fortuna (sorte, caso cieco), ma ciò non deve indurre a fatalismo, perché "la Fortuna è donna ed è necessario, volendola tenere sotto, batterla ed urtarla".
La Religione è abbassata ad instrumentum regni (può permettersi di scrivere e pubblicare ciò perché la chiesa sta vivendo un periodo di crisi).
Virtù, Fortuna e Occasione
La Virtù non è più quella della Religione (le sette virtù, quelle cardinali: giustizia, temperanza, fortezza e prudenza e le virtù teologali: fede, speranza, carità), né quelle degli antichi (virile valore guerriero), ma la capacità attiva di dominare con tempismo le occasioni della vita (l'uomo deve lottare, costruirsi la sua vita, ciò gli consente di dominare con tempismo (capire quando è momento di attaccare e quando di difendere), la vita offre occasioni favorevoli o sfavorevoli).
Virtù - Fortuna - Occasione sono i tre momenti circolari dell'agire del Machiavelli (la virtù è la capacità di capire quando è l'occasione di domare la fortuna).
La spregiudicatezza del Principe non nasce da un animo freddo e calcolatore, ma dalla consapevolezza della crisi italiana, dalla necessità di scuotere i potenti italiani dal loro torpore, dalla debolezza della politica italiana. Dalla commozione per le sorti dell'Italia nasce il Principe, logica così appare l'esortazione finale che alcuni critici vedono troppo retorica e poco armonizzata al resto del trattato (perché troppo ingenua e poco realista): questa esortazione finale è la conseguenza della passione politica che anima tutto il Principe.
Stile e linguaggio del Principe
Stile: lo stile del Principe è coinciso, essenziale, scarso è l'uso dell'aggettivo e dell'ornamento e la parola crea da sola l'immagine. Parole e costrutti latini convivono con parole e costrutti dialettali; frequenti sono gli anacoluti (frasi sgrammaticate); a volte bruschi sono i trapassi da un soggetto all'altro dal singolare al plurale.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione politica di Machiavelli?
- Come viene descritto il Principe nel pensiero di Machiavelli?
- In che modo Machiavelli vede la politica rispetto alla morale?
- Qual è il ruolo della Virtù, Fortuna e Occasione nel pensiero di Machiavelli?
Machiavelli si rifà alla storia e alla propria esperienza, eliminando abbellimenti stilistici per concentrarsi sulla realtà effettuale, anche a costo di essere spregiudicato, per il bene dello stato.
Il Principe deve essere temuto piuttosto che amato, sembrare piuttosto che essere, e combinare le qualità di uomo e bestia, volpe e leone, per governare efficacemente.
Machiavelli considera la politica come una scienza autonoma, con regole proprie, separata dalla morale, sostituendo la provvidenza con la fortuna, che deve essere dominata attivamente.
La Virtù è la capacità di dominare le occasioni della vita con tempismo, mentre Fortuna e Occasione sono momenti circolari dell'agire, dove l'uomo deve lottare per costruire la propria vita.