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Habilis
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Concetti Chiave

  • Machiavelli nel "Principe" enfatizza l'importanza di osservare la "verità effettuale" piuttosto che l'immaginazione, per fornire consigli pratici ai governanti.
  • Introduce una rivoluzione culturale separando la politica dalla morale, sostenendo che il fine dell'uomo politico è conservare lo Stato e il potere.
  • Il testo evidenzia che la malvagità degli uomini richiede al principe di mantenere un'apparenza virtuosa anche quando agisce immoralmente.
  • L'autonomia della politica è centrale, con Machiavelli che giustifica l'uso di mezzi immorali se necessario per salvaguardare lo Stato.
  • Gli insegnamenti di Machiavelli sfidano le teorie politiche precedenti, causando scandalo e condanne per il loro approccio pragmatico e disincantato.

Indice

  1. La morale del principe
  2. Temi
  3. L’autonomia della politica
  4. L’immoralità come strumento di conservazione del potere

La morale del principe

Il capitolo XV apre la seconda parte del Principe, dedicata alle qualità necessarie per governare e, quindi, alle regole che si devono seguire con i sudditi e con gli alleati. Machiavelli inizia esponendo i criteri essenziali e più originali del proprio metodo politico: vuole ricavarli – dice – analizzando la «verità effettuale» delle cose piuttosto che l’«immaginazione» di esse.

Temi

● La malvagità degli uomini.
● L’efficacia delle azioni politiche come unica morale dell’uomo politico.

L’autore vuole dare consigli realmente utili a chi deve governare uno Stato: a tale scopo – dice – occorre osservare la realtà così com’è, rinunciando a immaginarsela per come invece dovrebbe essere. Il fine dell’uomo di governo è conservare il potere e rafforzare lo Stato: a tale scopo egli deve adeguare il proprio comportamento alle concrete circostanze in cui opera. Spesso gli uomini sono cattivi, ma dal principe si aspettano un comportamento buono; il principe deve esserne cosciente, e non pregiudicare l’opinione del popolo con vizi e atteggiamenti odiosi. Non sempre, però, gli sarà possibile rispettare le regole morali; qualche volta, per salvare lo Stato e il potere, dovrà fare cose immorali, ma anche allora dovrà cercare di conservare almeno l’aspetto dell’uomo virtuoso. Tuttavia, tra la virtù e il successo, dovrà scegliere questo secondo obiettivo, senza incertezze.

L’autonomia della politica

Inaugurando la nuova scienza politica, Il Principe tratta per la prima volta il problema politico a partire dalla realtà dei fatti (la «verità effettuale»). Si tratta di una vera rivoluzione culturale, perché prima di Machiavelli la teoria politica era soggetta alla morale: si pensava che nessuno, neppure i sovrani, fosse immune alle leggi del bene e al giudizio di Dio; e si riteneva che l’azione politica dovesse essere finalizzata alla giustizia. Perciò i capi di Stato erano chiamati a rispettarla in prima persona nei loro comportamenti. L’autore del Principe trasforma radicalmente questa impostazione. Separa infatti la teoria politica dalla morale e la rende autonoma da essa: nella sua visione, il fine dell’uomo politico è conservare lo Stato e il potere; pur di raggiungere questo scopo, ogni mezzo è lecito.

L’immoralità come strumento di conservazione del potere

Su queste basi, Machiavelli ribalta l’impostazione tradizionale, quando ragiona di virtù e vizi: se qualche vizio fosse necessario al principe per salvare lo Stato, egli se ne potrà (anzi, se ne dovrà) macchiare senza curarsi dell’«infamia». La vera virtù politica consiste infatti nello sconfiggere ciò che minaccia lo Stato. Gli insegnamenti di Machiavelli sono destinati a suscitare scandalo ai suoi tempi e forti condanne nei secoli successivi. Lo scandalo è motivato dalla distanza abissale che separa Il Principe dalle precedenti teorie politiche. Tuttavia bisogna considerare che, dal punto di vista di Machiavelli, il vizio non cessa affatto di essere negativo e degno di biasimo. Inoltre egli non esorta gli uomini di governo ad abbandonarsi ad azioni immorali o riprovevoli. Il suo consiglio è quello di agire in modo immorale solo in vista della conservazione del potere e dello Stato.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'approccio di Machiavelli alla politica nel "Principe"?
  2. Machiavelli adotta un approccio basato sulla "verità effettuale" delle cose, piuttosto che sull'immaginazione, per fornire consigli utili a chi governa.

  3. Come Machiavelli vede la relazione tra morale e politica?
  4. Machiavelli separa la politica dalla morale, sostenendo che il fine dell'uomo politico è conservare lo Stato e il potere, giustificando l'uso di mezzi immorali se necessario.

  5. Qual è la visione di Machiavelli sulla natura umana?
  6. Machiavelli ritiene che gli uomini siano spesso cattivi, e che il principe debba essere consapevole di ciò, mantenendo un'apparenza virtuosa anche quando agisce in modo immorale.

  7. Qual è l'obiettivo principale di un principe secondo Machiavelli?
  8. L'obiettivo principale di un principe è conservare il potere e rafforzare lo Stato, anche a costo di compiere azioni immorali.

  9. Come sono stati accolti gli insegnamenti di Machiavelli nel tempo?
  10. Gli insegnamenti di Machiavelli hanno suscitato scandalo e forti condanne, a causa della loro distanza dalle precedenti teorie politiche che subordinavano la politica alla morale.

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