Concetti Chiave
- Niccolò Machiavelli era un influente autore di trattati politici, nato a Firenze nel 1469, noto per le sue idee repubblicane e democratiche.
- Durante il suo periodo a Firenze, Machiavelli ha lavorato come segretario sotto la repubblica antimedicea, ma ha collaborato anche con i Medici dopo il loro ritorno al potere.
- Il Principe, la sua opera più significativa, esplora il tema del potere politico nei principati, con un focus sulle leggi naturali e politiche utili per un futuro principe.
- Nel settimo capitolo de Il Principe, Machiavelli discute il ruolo della fortuna e della virtù nella conquista e mantenimento del potere, usando esempi storici come Cesare Borgia.
- I temi principali includono la virtù intesa come qualità umane non divine, la fortuna come forza naturale, e l'importanza della conoscenza storica e delle leggi per il successo politico.
Indice
La carriera politica di Machiavelli
È un autore che scrive trattati di politica. Nasce a Firenze nel 1469 da una famiglia della nobiltà fiorentina, in parte impoverita. A Firenze governava la signoria dei Medici, ma quando nel 1494 i Medici vengono cacciati da Firenze, in seguito alla discesa in Otalia di Carlo VIII, re di Francia, antimediceo, a Firenze si instaura una repubblica democratica.
Machiavelli (di idee repubblicane) entra nella politica fiorentina come segretario, una sorta di vice primo ministro, occupandosi di diverse mansioni come affari interni, esteri e di guerra; il primo ministro, detto anche gonfaloniere, era Pier Soderini.Il ritorno dei Medici e le riunioni segrete
In questi anni Machiavelli segnerà la fine dell'indipendenza di Pistoia, che passa sotto la dipendenza di Firenze. Nel 1513 a Firenze tornano i Medici, ponendo fine alla repubblica antimedicea e Machiavelli viene arrestato e torturato. Successivamente verrà liberato ed egli si ritira ad Albertaccio, un suo possedimento a San Casciano Val di Pesa; collaborerà, poi, con i Medici. Negli stessi anni partecipa alle riunioni segrete degli Orti Oricellai, riunioni che si tenevano all'insaputa dei Medici, nei giardini di casa Rucellai, in cui si elaboravano ideali politici repubblicani e democratici.
Critiche e ideologie di Machiavelli
La critica attuata nei confronti di Niccolò Machiavelli è, in questo caso, divisa:
• Da una parte lo si vede come opportunista, che deve lavorare e collaborare con il potere ma in realtà cerca un modo per sabotarlo;
• Dall’altra si mette in evidenza il fatto che Machiavelli creda, in realtà, in entrambe le ideologie: nel fatto che il nuovo stato fiorentino, in questo momento, abbia bisogno del potere mediceo e come Firenze anche l'Italia stessa ne farebbe buon uso (voleva un potere assoluto); e che in un secondo momento, lo stato dovrà poi diventare repubblicano e democratico.
Nel 1527 i Medici sono nuovamente cacciati da Firenze, anche se ritorneranno una seconda volta, e Machiavelli ha degli scontri con la repubblica perché egli ha collaborato con i Medici fino a quel momento. Muore nello stesso anno a 58 anni.
Il Principe e il suo significato
Il Principe è l'opera maggiore di Machiavelli; il titolo in latino è De Principatibus, ovvero Sui Principati.
L’opera viene annunciata nella lettera a Francesco Vettori e sarà pubblicata dopo la morte di Machiavelli come tutte le altre opere (tranne La Mandragola). L'opera è dedicata a Giuliano de’ Medici e al suo successore Lorenzo. Il tema principale è quello della politica, più precisamente si parla dei principati cioè degli stati assoluti retti da quelli che Machiavelli definisce principi. Il pensiero è quello del naturalismo materialistico, che nasce dall'osservazione dell'uomo, della natura e della politica, fatta attraverso l'esperienza e lo studio degli autori antichi. Machiavelli trae delle leggi della natura umana e della politica che dovranno servire a un futuro principe, che dovrà essere un Medici, in modo da unificare l'Italia e liberarla dai popoli stranieri che la stavano invadendo, ovvero i francesi e gli spagnoli.
Virtù e Fortuna nel pensiero di Machiavelli
I capitoli sono 26; nel settimo, come nei capitoli precedenti, l’autore tratta dei principati (=stati assoluti) nuovi (=fondati dal principe) e del conquistarli con la virtù, ma soprattutto con la fortuna. Questi principati si conquistano facilmente perchè possono essere presi grazie al caso favorevole, che non lo si può sempre mantenere, anzi, lo si perde velocemente. L’autore propone esempi tratti dalla storia antica e, soprattutto, dalla storia contemporanea: si sofferma su Cesara Borgia, chiamato anche Duca Valentino. Spagnolo, figlio di Papa Alessandro VI (i papa a quel tempo avevano anche figli illegittimi); Cesare conquista il potere grazie alla fortuna, essendo figlio del papa, ma lo perde subito a causa della fortuna sfavorevole.
1. Virtù: intesa come intelligenza, energia, volontà, non divina, che può ricorrere anche alla forza e al male.
2. Fortuna: caso naturale più forte della virtù dell'uomo. Può essere sfruttata se è favorevole può essere sfruttata, ma se è sfavorevole non può essere dominata.
3. Il carattere dell’opera è descrittivo e normativo per dare delle norme di comportamento al principe e per descrivere le leggi e la politica.
4. È importante la lezione degli antichi, per studiare le leggi, e l'esperienza tratta dalla storia e dalla politica contemporanea: da tutto questo ricava delle leggi di cui si deve servire il nuovo principe.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto storico della carriera politica di Machiavelli?
- Come reagisce Machiavelli al ritorno dei Medici a Firenze?
- Quali sono le critiche e le ideologie associate a Machiavelli?
- Qual è il significato dell'opera "Il Principe"?
- Come vengono interpretati i concetti di Virtù e Fortuna nel pensiero di Machiavelli?
Machiavelli nasce a Firenze nel 1469 e inizia la sua carriera politica durante la repubblica democratica instaurata dopo la cacciata dei Medici nel 1494. Diventa segretario, occupandosi di affari interni, esteri e di guerra sotto il gonfaloniere Pier Soderini.
Quando i Medici tornano al potere nel 1513, Machiavelli viene arrestato e torturato. Dopo la sua liberazione, si ritira ad Albertaccio e collabora con i Medici, partecipando anche a riunioni segrete per discutere ideali politici repubblicani.
Machiavelli è visto da alcuni come un opportunista che collabora con il potere per sabotarlo, mentre altri credono che egli sostenga sia il potere mediceo necessario al momento, sia un futuro stato repubblicano e democratico.
"Il Principe" è l'opera principale di Machiavelli, dedicata a Giuliano de’ Medici e Lorenzo. Tratta dei principati e delle leggi della natura umana e politica, proponendo un futuro principe Medici per unificare l'Italia e liberarla dagli invasori stranieri.
Machiavelli definisce la Virtù come intelligenza e volontà, mentre la Fortuna è un caso naturale più forte della virtù umana. La fortuna può essere sfruttata se favorevole, ma non dominata se sfavorevole, come dimostrato dall'esempio di Cesare Borgia.