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Concetti Chiave

  • Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 e lavorò come segretario della Repubblica fiorentina, svolgendo missioni diplomatiche e incarichi militari per quindici anni.
  • Con il ritorno dei Medici nel 1512, Machiavelli fu destituito e costretto all'ozio, ma fu successivamente reintegrato con incarichi minori; morì nel 1527 dopo un nuovo cambio di regime.
  • "Il Principe", dedicato a Lorenzo de' Medici, è un trattato che esplora la gestione del potere politico basato su osservazioni dirette e non su teorie astratte.
  • Il testo distingue tra morale e politica, affermando che un comportamento eticamente scorretto può essere accettabile in politica per mantenere l'ordine e il governo.
  • Machiavelli sottolinea l'importanza della virtù e della fortuna, dove la virtù rappresenta la capacità di adattamento e la fortuna gli eventi imprevisti che influenzano le azioni umane.

Indice

  1. La vita di Machiavelli
  2. Il ritorno dei Medici
  3. Il trattato de Il Principe
  4. Temi principali de Il Principe
  5. La politica secondo Machiavelli
  6. La natura del Principe
  7. La ragion di stato
  8. Fortuna e virtù
  9. Appello finale e stile

La vita di Machiavelli

Machiavelli nacque a Firenze nel 1469. Con la cacciata dei Medici dalla città e l’instaurazione della Repubblica fiorentina (1494). Machiavelli lavorò come segretario svolgendo missioni diplomatiche e incarichi amministrativi e militari per circa quindici anni. Egli viaggiò molto, sia in Italia che in Europa e molto importante sarà per le sue opere

letterarie la conoscenza diretta dei problemi politici e sociali.

Il ritorno dei Medici

Nel 1512, con il ritorno dei Medici, venne destituito dall’incarico e costretto ad un ozio forzato nel podere dell’Albergaccio, presso San Casciano. In seguito, i Medici lo integrarono nella vita pubblica, affidandogli però incarichi di minore importanza. Quando, nel 1527, i Medici furono nuovamente cacciati da Firenze e fu restaurata la II Repubblica, lo scrittore venne allontanato proprio a causa del servizio svolto in precedenza per i Medici. Morì nel 1527.

Il trattato de Il Principe

Il Principe è un trattato che fissa codici e canoni su come si debba gestire il potere politico. È composto di 26 capitoli ed è dedicato a Lorenzo, nipote del Magnifico. L’opera non contiene una teoria astratta, ma è scritto a partire da osservazioni della realtà direttamente conosciuta dall’autore durante le sue missioni di funzionario e di diplomatico.

Temi principali de Il Principe

I temi de Il Principe sono:

- i tipi di principati (ereditari, nuovi, misti);

- la fortuna e la virtù;

- le milizie;

- il rapporto politica e morale;

- l’esortazione finale ai Medici.

La politica secondo Machiavelli

Machiavelli distingue il piano morale da quello politico, poiché fonda la politica come scienza autonoma, dotata di leggi proprie, non valutabili con regole appartenenti ad altri ambiti, come quello morale. Ne deriva che un comportamento eticamente scorretto o scandaloso, in politica è accettabile e persino auspicabile.

La natura del Principe

Il principe, quando occorre, deve essere crudele e dissimulatore; deve essere crudele perché l’uomo, per sua natura, è malvagio, dunque il principe deve adeguarsi a questo fatto e operare in modo altrettanto spregiudicato. Il principe deve, inoltre, avere una duplice natura, umana e felina; deve, cioè, saper agire come “la golpe e il lione”, a volte con astuzia volpina, pianificando e razionalizzando, altre volte con forza leonina, aggredendo ed esercitando un potere assoluto. Per rendersi forte, il principe deve contare su un esercito di cittadini, non di mercenari.

La ragion di stato

Le scelte del principe, che possono sembrare estreme e violente, sono dettate dalla “ragion di stato”, cioè dalla priorità di mantenere l’ordine e il governo del paese. Machiavelli, tuttavia, specifica che questo modello di principe non è da seguire sempre e comunque. In periodo storici più tranquilli è possibile governare democraticamente. Quando scrive, però, la situazione italiana non consentiva di applicare un ordinamento pacifico, ma imponeva il ricorso ad un uomo forte, un principe carismatico che si ponesse alla guida del paese.

Fortuna e virtù

Per quanto riguarda la fortuna, secondo lo scrittore fiorentino essa è l’insieme di forze che non dipendono dalla volontà umana (imprevisti, casi fortuiti); la fortuna incide per

metà sull’esito delle azioni umane. L’altra metà è decisa dalla virtù che è la capacità di calcolo, di previsione e di organizzazione, che consente di reagire agli imprevisti della fortuna. La virtù deve essere duttile: occorre individuare, di volta in volta, se è più opportuno agire come una “golpe”, con astuzia, oppure come un “lione”, con energia.

Appello finale e stile

Il Principe si conclude con un appassionato appello ai principi italiani affinché qualcuno intervenga con determinazione e salvi l’Italia dai barbari. Lo stile de Il Principe è sintetico e la lingua è viva.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico della vita di Machiavelli?
  2. Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 e visse durante il periodo della cacciata dei Medici e l'instaurazione della Repubblica fiorentina nel 1494. Lavorò come segretario e diplomatico fino al ritorno dei Medici nel 1512, quando fu destituito e poi reintegrato con incarichi minori. Morì nel 1527, dopo la restaurazione della II Repubblica.

  3. Quali sono i temi principali trattati ne "Il Principe"?
  4. I temi principali de "Il Principe" includono i tipi di principati, la fortuna e la virtù, le milizie, il rapporto tra politica e morale, e l'esortazione finale ai Medici.

  5. Come Machiavelli distingue la politica dalla morale?
  6. Machiavelli distingue la politica dalla morale considerandola una scienza autonoma con leggi proprie, dove comportamenti eticamente scorretti possono essere accettabili e persino auspicabili per il bene dello stato.

  7. Qual è la natura del Principe secondo Machiavelli?
  8. Il Principe deve essere crudele e dissimulatore, agendo con una duplice natura umana e felina, come "la golpe e il lione", usando astuzia e forza a seconda delle circostanze, e deve contare su un esercito di cittadini.

  9. Come Machiavelli interpreta il concetto di fortuna e virtù?
  10. Machiavelli vede la fortuna come forze al di fuori del controllo umano che influenzano le azioni, mentre la virtù è la capacità di calcolo e organizzazione per reagire agli imprevisti, adattandosi con astuzia o energia secondo le necessità.

Domande e risposte

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