Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Machiavelli esplora il concetto di Fortuna nel Capitolo 25 de Il Principe, associandolo a Dio in un contesto laico, rappresentando ciò che sfugge al controllo umano.
  • Nonostante il fatalismo diffuso, Machiavelli afferma che la Fortuna governa solo la metà delle azioni, lasciando all'uomo il libero arbitrio per determinare il proprio destino.
  • Utilizza la metafora di un fiume in piena per descrivere come gli uomini possano prendere precauzioni contro l'impeto della Fortuna, costruendo argini per controllare le acque.
  • La duttilità di comportamento è cruciale per il successo; un principe deve adattarsi ai cambiamenti, come illustrato dall'esempio di papa Giulio II.
  • Machiavelli conclude favorendo l'audacia e l'azione impetuosa rispetto alla cautela, enfatizzando il valore del libero arbitrio e dell'azione umana.

Indice

  1. Il dibattito sulla Fortuna
  2. Machiavelli e il fatalismo
  3. La visione umanistica di Machiavelli
  4. La metafora del fiume
  5. La duttilità del comportamento
  6. Conclusioni di Machiavelli

Il dibattito sulla Fortuna

Il dibattito sulla Fortuna era molto intenso nel Quattrocento. Anche Machiavelli lo affronta ed egli usa il termine “Fortuna” con tutta una gamma di significati, soprattutto nella conclusione de Il Principe.

Lo scrittore associa il termine “Fortuna” con “Dio”, ma va precisato che, in questo contesto e in pensatore laico come Machiavelli, la citazione di Dio è priva di qualsiasi valore religioso e che Fortuna e “Dio” costituiscono un’endiadi per indicare tutto ciò che sfugge all’azione e all’incidenza dell’uomo.

Machiavelli e il fatalismo

All’inizio del capitolo c’è una sorta di premessa con cui l’autore parla di sé e ci confessa una sua perplessità. Si sono visti troppi sconvolgimenti, alcuni dei quali repentini dalla discesa in Italia di Carlo CIII in poi; la fiducia nella capacità umana di prevedere e progettare ne sono state profondamente scosse; ciò ha portato ad un inevitabile fatalismo la maggior parte delle persone e anche lo stesso scrittore. Egli scrive testualmente: “ So bene che molti uomini hanno pensato e pensano tuttora che gli avvenimenti del mondo sono retti dalla fortuna e da Dio, per cui gli uomini con la loro prudenza non li possono modificare, anzi non possono esercitare su di essa alcuna influenza [fatalismo]. Per questa ragione, si potrebbe concludere che è inutile impegnarsi a fondo nelle cose, ma è meglio lasciarsi guidare dal destino. Questa opinione è stata ritenuta valida soprattutto nei nostri tempi, a causa dei repentini mutamenti delle situazioni che si sono verificati e si verificano ogni giorno, al di là di ogni umana previsione. E pensando a ciò, qualche volta anch’io mi sono trovato a condividere questa idea.”

La visione umanistica di Machiavelli

Tuttavia questo concetto contrasta con la visione della vita elaborata dalla cultura umanistica secondo cui l’uomo è artefice del proprio destino. Infatti, Machiavelli sui riprende subito da questo momentaneo cedimento, rivendicando la dignità dell’uomo e l’affermazione della sua libertà di determinare la storia. Infatti, egli scrive testualmente: “ Tuttavia, affinché il nostro libero arbitrio non sia del tutto negato, ritengo verosimile che la fortuna decida della metà delle nostre azioni e che lasci governare a noi l’altra metà o quasi.” Per tradurre un insieme di concetti, di difficile comprensione, lo scrittore ricorre, allora a delle similitudini e a delle metafore.

La metafora del fiume

Infatti, paragona la fortuna a uno di quei fiumi che quando sono in piena rompono gli argini, dilagano nella pianura, lasciano macerie al loro passaggio, sollevano i terreno e accumulano detriti da un’altra parte. E tutti fuggono davanti all’impetuosità delle loro acque senza opporvi resistenza. Nonostante la natura di questi fiumi sia tale, nulla impedisce che gli uomini, durante i periodi di quiete, possano prendere provvedimenti, costruendo ripari ed argini, in modo che durante i periodi di piena le acque possano essere convogliate in un canale, e il loro impeto non sarebbe poi così sfrenato e dannoso.

La duttilità del comportamento

Successivamente, lo scrittore affronta tutta una casistica che può essere ricondotta ad un solo problema: “Perché un principe, pur mantenendo immutati le sue caratteristiche i suoi comportamenti, oggi ha successo e domani conosce l’insuccesso? La risposta che ci fornisce Macchiavello si basa sulla duttilità del comportamento, sull’elastico adeguamento alle mutate situazioni. Egli sottolinea anche la difficoltà nel trovare una soluzione, a causa delle naturali inclinazioni di ogni uomo che possono essere modificate in poco tempo e nell’abbandonare un comportamento che ci ha sempre procurato successo, ma che ora dovremmo cambiare per far fronte alla nuova situazione. Per spiegare il concetto, abbiamo l’esemplificazione del comportamento di papa Giulio II: la sua impetuosa rapidità di azione, prima disorientò, ma poi fece sì che il re di Francia, in questo complesso gioco di politica internazionale, non potesse negare al papa, già in azione, l’aiuto dei suoi soldati con lo scopo di non renderselo nemico.. Per questo motivo Giulio II ottenne tutto ciò che mai altro pontefice aveva ottenuto.

Conclusioni di Machiavelli

Nella parte finale, lo scrittore conclude, ribadendo che il successo si ottiene con la duttilità di comportamento e non con l’ostinazione che è sempre alle radici dell’insuccesso. Inoltre egli dichiara la sua preferenza per gli audaci, piuttosto che per i dubbiosi, per l’azione impetuosa piuttosto che per una rinuncia dovuto ad un comportamento di cautela. Tale preferenza si colloca all’interno della valorizzazione dell’azione umana e del libero arbitrio; è con questo termine che si apre il XXV capitolo e con lo stesso si chiude, quasi in forma circolare.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del termine "Fortuna" secondo Machiavelli?
  2. Machiavelli usa il termine "Fortuna" per indicare tutto ciò che sfugge all'azione e all'incidenza dell'uomo, associandolo a "Dio" in un contesto privo di valore religioso.

  3. Come si relaziona Machiavelli con il concetto di fatalismo?
  4. Machiavelli riconosce il fatalismo derivante dai repentini cambiamenti storici, ma sostiene che la fortuna governa solo metà delle nostre azioni, lasciando l'altra metà al libero arbitrio umano.

  5. Qual è la metafora utilizzata da Machiavelli per spiegare la Fortuna?
  6. Machiavelli paragona la Fortuna a un fiume in piena che rompe gli argini, suggerendo che gli uomini possono prendere provvedimenti durante i periodi di quiete per mitigare i danni.

  7. Cosa suggerisce Machiavelli riguardo alla duttilità del comportamento?
  8. Machiavelli sottolinea l'importanza della duttilità del comportamento, ovvero l'adattamento elastico alle situazioni mutate, come chiave per il successo di un principe.

  9. Quali sono le conclusioni di Machiavelli riguardo al successo e al comportamento umano?
  10. Machiavelli conclude che il successo si ottiene con la duttilità e l'azione audace, piuttosto che con l'ostinazione e la cautela, valorizzando l'azione umana e il libero arbitrio.

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