emma2423
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Concetti Chiave

  • Nel sesto capitolo de "Il Principe", Machiavelli discute dei principati di nuova costituzione, usando modelli come Mosè, Romolo, Teseo e Ciro per illustrare l'importanza della virtù e delle armi proprie.
  • Questi personaggi storici hanno creato nuovi stati sfruttando opportunità uniche, riflettendo la situazione dell'Italia del tempo, divisa e assoggettata, con un appello a Lorenzo dei Medici per unificare la nazione.
  • Il settimo capitolo si concentra sui principati costruiti con l'aiuto della fortuna e delle armi altrui, con Cesare Borgia come esempio di come la fortuna possa facilitare la creazione di uno stato.
  • Machiavelli ammira Borgia per la sua astuzia e violenza nel consolidare il potere, nonostante il tradimento sia visto da altri, come Dante, come un grave peccato.
  • I principati fondati sulla fortuna sono instabili e possono essere persi rapidamente, come dimostra la caduta di Borgia, avvenuta dopo un incidente con il vino avvelenato che portò alla sua malattia e alla morte del padre.

Indice

  1. Modelli di principati nuovi
  2. Esempi di virtù e fortuna
  3. La caduta di Cesare Borgia

Modelli di principati nuovi

Dal sesto capitolo Machiavelli parla dei principati di nuova costituzione e introduce dei modelli molto alti per permettere all’uomo di avvicinarsi ad essi (la situazione viene resa chiara nel 26 capitolo). I modelli considerati da Machiavelli sono Mosè, Romolo, Teseo (Atene) e Ciro (impero persiano). Essi rappresentano quattro esempi di personaggi illustri che hanno dato vita ad uno Stato nuovo avvalendosi di armi proprie e della propria virtù.

Il sesto capitolo è infatti dedicato ai principati nuovi che vengono costituti grazie alla virtù (=capacità politica e abilità militare) e ad armi proprie. La fortuna offre solo un’occasione a questi personaggi: per Mosè fu quella di trovare il proprio popolo schiavo in Egitto (condizione negativa dalla quale creò un nuovo stato libero dalla schiavitù); per Romolo l’occasione fu quella che non ci fosse spazio per lui ad Albalonga (venne abbandonato e poi trovato dalla lupa); per Teseo l’occasione fu la divisione dell’Attica (che poi unificò e fondò Atene); per Ciro l’occasione fu quella di trovare i persiani da lungo assoggettati ai medi, che ormai si erano tranquillizzati (poi i persiani assoggettarono i medi e venne creato l’impero persiano). Queste situazioni alludono alla situazione dell’Italia del tempo (assoggettata, divisa e resa schiava). Rivolgendosi a Lorenzo dei Medici, Machiavelli gli dirà che ha l’occasione di salvare l’Italia.

Esempi di virtù e fortuna

Il settimo capitolo è dedicato ai principati che vengono costruiti con l’aiuto della fortuna e con le armi altrui. Qui Machiavelli celebra come personaggio ideale Cesare Borgia, detto il Valentino, e figlio di Alessandro VI e di una sua cortigiana. Papa Alessandro VI gli da un esercito e gli consente di costituire uno Stato nuovo nel territorio della Romagna. La Romagna era famosa per i contrasti tra le famiglie della città e ad esempio nella Divina Commedia, Guido da Montefeltro chiede a Dante se essa si trovi in pace e Dante risponde che stranamente in quel periodo lo era. Machiavelli ammira Cesare Borgia perché riesce ad assoggettare i territori, porli sotto il suo controllo e creare uno stato che sembrava forte grazie alla fortuna di aver il padre papa e grazie all’esercito che egli gli aveva offerto. Nell’assoggetare la Romagna, Borgia aveva dimostrato la sua virtù, comportandosi in maniera astuta e violenta (=elimina fisicamente i suoi avversarsi invitandoli ad un banchetto e uccidendoli). Mentre Dante ritiene i traditori degli ospiti dei grandi peccatori, Machiavelli elogia ed ammira Borgia e le sue azioni, perché la lotta politica dell’epoca era talmente violenta che lottare così era l’unico modo. Per Machiavelli i principati costituiti con l’aiuto della fortuna vengono creati in breve tempo ma si possono anche perdere in breve tempo, se solo la fortuna muta di aspetto.

La caduta di Cesare Borgia

Borgia infatti perde rapidamente il suo Stato e ciò viene raccontato da Francesco Guicciardini (contemporaneo di Machiavelli, che invece da l’episodio per conosciuto). Guicciardini ricostruisce il modo in cui Borgia aveva perso il suo potere: Borgia aspettava degli ospiti che aveva deciso di avvelenare e aveva dato ordine ai suoi servi di non servire il vino (segretamente avvelenato) se non dietro suo ordine. Prima di Cesare arriva Alessandro VI, accaldato e assetato in una giornata d’Agosto, e gli viene servito il vino inconsapevolmente avvelenato. Poco dopo lo raggiunge Cesare e beve il vino avvelenato anche lui. Il padre essendo anziano muore mentre Cesare resta malato per un lungo periodo. In questo periodo viene eletto Giulio II come papa, che essendogli ostile lo fa imprigionare ed allontanare. Borgia appare comunque come il principe ideale perché aveva saputo costruire uno stato forte basandosi su astuzia e violenza.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i modelli di principati nuovi secondo Machiavelli?
  2. Machiavelli considera Mosè, Romolo, Teseo e Ciro come modelli di principati nuovi, personaggi che hanno creato stati grazie alla loro virtù e armi proprie.

  3. Come viene descritto il ruolo della fortuna nei principati?
  4. La fortuna offre un'occasione ai leader per creare nuovi stati, ma i principati costruiti con l'aiuto della fortuna possono essere persi rapidamente se la fortuna cambia.

  5. Perché Machiavelli ammira Cesare Borgia?
  6. Machiavelli ammira Cesare Borgia per la sua capacità di assoggettare territori e creare uno stato forte grazie alla sua astuzia e violenza, nonostante la fortuna di avere un padre papa.

  7. Come è avvenuta la caduta di Cesare Borgia?
  8. La caduta di Cesare Borgia avvenne quando lui e suo padre Alessandro VI bevvero accidentalmente vino avvelenato, portando alla morte del padre e alla malattia di Cesare, che perse il potere.

  9. Qual è il messaggio di Machiavelli a Lorenzo dei Medici?
  10. Machiavelli suggerisce a Lorenzo dei Medici che ha l'occasione di salvare l'Italia, alludendo alla situazione di divisione e schiavitù del paese, simile a quelle affrontate dai modelli di principati nuovi.

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