Concetti Chiave
- Luigi Pirandello, nato ad Agrigento nel 1867, sceglie di studiare lettere contro il volere del padre che preferiva studi tecnici.
- Nel 1903, a causa di difficoltà finanziarie e personali, scrive "Il fu Mattia Pascal", un romanzo innovativo che ottiene grande successo.
- La poetica dell'umorismo di Pirandello, esposta nel saggio "L'umorismo", esplora la differenza tra realtà e apparenza.
- Le opere teatrali di Pirandello, come "Sei personaggi in cerca di autore", mettono in discussione i limiti dell'arte teatrale e il relativismo della verità.
- Nonostante l'iniziale adesione al fascismo, Pirandello manifesta un crescente disagio verso il regime, riflesso nelle sue opere degli anni Trenta.
Indice
- Infanzia e formazione di Pirandello
- Primi successi letterari
- Tragedie personali e innovazioni letterarie
- La poetica dell'umorismo
- Romanzi e commedie del primo Novecento
- Drammi personali e opere teatrali
- Successo internazionale e relativismo
- Massima fama e raccolte di opere
- Adesione al fascismo e metateatro
- Nuova poetica e critica al fascismo
- Premio Nobel e ultime volontà
Infanzia e formazione di Pirandello
Luigi Pirandello nasce ad Agrigento, in Sicilia nel 1867, da una abbiente famiglia borghese. Suo padre che dirigeva alcune miniere di zolfo avrebbe preferito che egli seguiti degli studi tecnici, invece Luigi preferisce frequentare il liceo classico ed iscriversi all’Università per laurearsi in lettere. A 22 anni decide di continuare gli studi in Germania, a Bonn dove si laurea in lettere nel 1891
Primi successi letterari
Dopo la laurea, torna a Roma e scrive un primo romanzo che sarà pubblicato nel 1901 con il titolo L’esclusa. In esso compaiono già alcuni temi della sua produzione letteraria: la famiglia vista come una “trappola”, l’esclusione sociale e la differenza fra la realtà e l’apparenza. Dopo essersi sposato ed avuto tre figli, si stabilisce con la famiglia a Roma, dove insegna all’Università. In questi anni, scrive molte novelle, pubblicate su riviste o quotidiani.
Tragedie personali e innovazioni letterarie
Il 1903 è un anno tragico per la vita di Pirandello. Una frana distrugge una cava di zolfo in cui il padre aveva investito tutti i suoi averi e la moglie risulta essere afflitta da una malattia mentale. In questo periodo, spinto anche dalla necessità di guadagnare, scrive il romanzo Il fu Mattia Pascal; pubblicato l’anno dopo, il romanzo ha molto successo perché sui tratta di un romanzo molto innovativo. Esso narra la vicenda paradossale del protagonista che per sfuggire dalla trappola della famiglia, si finge morto ed assuma un’identità diversa.
La poetica dell'umorismo
Negli anni seguenti, Pirandello elabora la poetica dell’umorismo che egli espone nel saggio L’umorismo (1908). Alla base della poetica abbiamo il concetto secondo è possibile capire il reale comportamento degli individui soltanto se si guarda oltre l’apparenza (differenza fra comicità e umorismo e concetto di avvertimento del contrario).
Romanzi e commedie del primo Novecento
Nel 1913, scrive il romanzo I vecchi e i giovani. Il romanzo è ambientato nell’Italia del dopo risorgimento e vuole dimostrare come l’unità italiana sia stato un fallimento
Nel 1915, scrive Si gira…. che nel 1925 è edito con il titolo Quaderni di Serafino Gubbio operatore. Il romanzo ha la firma di un diario e narra il caso di un cameraman che, per caso, filma la scena di un attore che viene sbranato da una tigre. Il trauma lo rende muto ed egli continuerà a fare il suo lavoro in modo passivo che se fosse diventato un’appendice della manovella. L’uomo diventa così il simbolo dell’alienazione dell’uomo moderno, vittima della tecnica. IL concetto dimostra quando la visione esistenziale dell’uomo, per Pirandello sia pessimista.
Drammi personali e opere teatrali
Nel 1915 e 1916, Pirandello scrive due atti unici in dialetto Pensaci, Giacomino e Lioà. Le due commedie risentono ancora dell’influenza del verismo anche se comincia a farsi strada il contrasto fra vita” e “forme” che intrappolano l’uomo in una condizione che non è la sua vera realtà. Nello stesso periodo, i problemi familiari diventano più gravi: il figlio Stefano viene fatto prigioniero (siamo durante la 1.a guerra mondiale), la madre muore e la moglie viene internata per sempre in un ospedale psichiatrico.
Successo internazionale e relativismo
Dal 1916 al 1918, Pirandello scrive delle opere teatrali con cui vuole dimostrare la falsità e le contraddizioni della borghesia e delle convenzioni sociali. Scrive, per esempio, Il piacere dell’onestà e Così è (se vi pare). Quest’ultima commedia dimostra il concetto di relativismo conoscitivo. Non esiste una verità certa, esistono tante verità quanti sono i punti di vista.
Nel 1921, viene recitata la commedia Sei personaggi in cerca di autore che è un vero trionfo, soprattutto a Milano. Più tardi sarà rappresentata anche a Londra e a New York. Con questa opera egli sottolinea i meccanismi e i limiti dell’arte teatrale arrivando alla conclusione che il teatro è incapace di rappresentare la vita.
Nel 1922, scrive Enrico IV. Il protagonista, colpito da follia, si crede di essere l’imperatore Enrico IV. Anche quando è guarito continua a far vista di essere l’imperatore per potersi sottrarre dalla trappola che costituisce la vita. Ma l’epilogo è tragico perché si conclude con un omicidio (il protagonista uccide l’amante della donna con cui precedentemente aveva avuto una relazione amorosa.
Massima fama e raccolte di opere
Gli anni Venti, è un periodo che vede Pirandello raggiungere il massimo della fama. Abbandona l’insegnamento e segue all’estero le compagnie teatrali che rappresentano le sue commedie. Si dedica anche a riunire tutte le sue novelle in una sola raccolta Novelle per un anno (365 novelle) e quasi contemporaneamente escono i volumi Maschere nude che raccolgono tutte le sue opere teatrali.
Tra il 1925 e il 1926, scrive il romanzo. Uno, nessuno, centomila. Il protagonista cerca di liberarsi dalle false immagini che gli altri hanno di lui; non ci riesce e decide di ritirarsi a contatto con la natura per poter godere del continuo fluire della vita e per non restare intrappolato nelle “forme”
Adesione al fascismo e metateatro
Nel 1924, Pirandello aderisce al partito fascista. Questa scelta politica è stata molto discussa dai critici che ne hanno cercato le motivazioni. Esse potrebbero essere: l’attrazione per il vitalismo e il dinamismo iniziale del partito fascista, oppure una certa forma di opportunismo in funzione della quale Pirandello avrebbe avuto l’appoggio di Mussolini per essere nominato direttore del Teatro d’Arte di Roma. Tuttavia, questo interesse per il Fascismo è di breve durata e tale sentimento si trasforma in un’insofferenza sempre più marcata. Infatti, egli abbandona sempre più spesso l’Italia per soggiornare a Berlino.
Negli anni Venti, Pirandello continua anche la sua serie di opere meta teatrali (=il teatro nel teatro. Si ha il metateatro quando viene rappresentata sulla scena l’azione di personaggi consapevoli della finzione che essi stessi stanno proponendo al pubblico), aggiungendo a Sei personaggi in cerca di autore, altre due commedie della stessa tipologia: Ciascuno a suo modo e Questa sera si recita a soggetto
Nuova poetica e critica al fascismo
Contemporaneamente, egli elabora una nuova poetica, che viene espressa in alcune novelle e in tre nuove opere teatrali. Le vicende delle opere di questo ciclo si svolgono in luoghi che sono al di fuori della storia e della realtà. In La nuova colonia, la Madre Terra suscita un violento terremoto per punire coloro che si sono allontanati dalla natura e dal rispetto dei suoi valori; In Lazzaro, un sacerdote, grazie alla fede, riesce a far camminare di nuovo la sorella paralizzata e in I giganti della montagna, Pirandello mette in scena la difficoltà che incontra l’arte quando vuole resistere alla violenza del potere e in questa idea si può vedere una polemica contro il regime fascista.
Premio Nobel e ultime volontà
Nel 1934, a Pirandello viene conferito il premio Nobel per la letteratura.
Muore due anni dopo, nel 1936, e nelle sue ultime volontà chiede un funerale semplicissimo, senza notizie sulla stampa e senza corte funebre di parenti ed amici.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i primi successi letterari di Luigi Pirandello?
- Come ha influenzato la vita personale di Pirandello la sua produzione letteraria?
- Qual è la poetica dell'umorismo di Pirandello?
- In che modo Pirandello ha raggiunto il successo internazionale?
- Qual è stata la posizione di Pirandello riguardo al fascismo?
Dopo la laurea, Pirandello torna a Roma e pubblica il suo primo romanzo "L’esclusa" nel 1901, che introduce temi come la famiglia come "trappola" e la differenza tra realtà e apparenza.
Le tragedie personali, come la frana del 1903 e la malattia mentale della moglie, hanno spinto Pirandello a scrivere opere innovative come "Il fu Mattia Pascal", che esplora l'identità e la fuga dalla realtà.
La poetica dell'umorismo, esposta nel saggio "L’umorismo" (1908), si basa sull'idea che il comportamento reale degli individui si comprenda solo guardando oltre l'apparenza, distinguendo tra comicità e umorismo.
Pirandello ha ottenuto successo internazionale con opere teatrali come "Sei personaggi in cerca di autore", che ha trionfato a Milano e successivamente a Londra e New York, evidenziando i limiti dell'arte teatrale.
Pirandello aderisce al partito fascista nel 1924, ma il suo interesse è di breve durata e si trasforma in insofferenza, come dimostrato dalle sue opere che criticano il regime, come "I giganti della montagna".