Concetti Chiave
- Luigi Pirandello percepisce la realtà come un flusso continuo che l'uomo tenta di cristallizzare in forme rigide, imponendosi maschere che generano sofferenza.
- La sua poetica umorista si oppone all'arte tradizionale, enfatizzando contrasti e incongruenze in linea con la natura disordinata della realtà.
- L'umorismo di Pirandello non si limita alla comicità, ma include la riflessione e il sentimento del contrario, mescolando il comico con il tragico.
- L'arte umorista di Pirandello è disarmonica, evidenziando la disgregazione e le contraddizioni della realtà senza cercare di imporvi un ordine.
- Nel saggio "Umorismo" (1908), Pirandello illustra la sua teoria, già applicata nel romanzo "Il fu Mattia Pascal", sulla rappresentazione del caos e della relatività della realtà.
La visione di Pirandello
Nella visione di Pirandello, la realtà è un flusso continuo, che l’uomo tende a cristallizzare e a irrigidire in delle forme, con il passaggio dalla vita alla morte: “La vita è un flusso continuo che noi cerchiamo d’arrestare, di fissare, di cristallizzare in forme stabili e determinate”.
Se la vita è flusso continuo e l’uomo tende a cristallizzarla, a fissarla e a imprigionarla in delle forme e maschere fittizie che gli altri gli impongono, questa condizione per l’uomo è una tortura, in quanto l’essere costretti a indossare delle maschere e recitare delle parti imposte dagli altri crea una grande sofferenza: “ci vediamo vivere” significa infatti che l’uomo non vive, ma si vede vivere, è cioè vittima di quello che gli altri pensano e impongono.
L'arte umoristica
Così come la realtà, anche l’arte e la letteratura tradizionali tendono a fissare in delle forme la vita, che è invece trasformazione e flusso continuo.
Al contrario, l’arte e la letteratura basate sull’umorismo, che si dissociano dall’arte e dalla letteratura tradizionali, rappresentano i contrasti, le contraddizioni e le incongruenze, in opposizione alla coerenza e al congegno ordinato.
Così come ci sono delle incongruenze nella realtà, ci devono essere anche nell’arte.
Qual è il compito dell’umorista?
Quello di scindere, di scomporre, separare la realtà che non può essere rappresentata in modo organico, unitario e ordinato proprio perché la realtà non è ordinata e organica; anche l’arte deve dunque riprodurre questa disgregazione e questa mancanza di unità, e quindi deve essere scissa.
Il sentimento del contrario
La caratteristica dell’arte umorista è il sentimento del contrario: Pirandello per spiegare questo concetto ricorre all’esempio di una vecchia signora che non veste come le altre della sua età, ma si tinge i capelli, e indossa abiti giovanili nonostante l’età avanzata. In realtà ci aspetteremmo tutto ciò da una donna giovane, e non da una donna vecchia, viene dunque presentato il contrario di ciò che dovrebbe essere realmente. Naturalmente, nel vedere il contrario di ciò che dovrebbe essere è inevitabile ridere in quanto tutto appare come comico. Ma l’umorismo non coincide con la comicità ma va ben oltre, nel senso che nell’umorismo subentra la riflessione. Infatti, dopo una prima reazione che si ha nel vedere la donna (ridere), si inizia a riflettere sul perché questa donna si vesta come se fosse giovane e si tinga i capelli. Subentra allora il sentimento del contrario, che è caratteristico non della comicità ma dell’umorismo, quindi all’iniziale reazione di risata che si ha nel vedere questa donna vecchia, si aggiunge la compassione, un senso di pietà che discende proprio dalla riflessione. Non ci si limita solo a ridere, infatti se si riflette, si capisce per quale motivo la donna si comporta così, la donna infatti ha paura di perdere suo marito, molto più giovane di lei. Si riesce quindi a capire tutta la sofferenza e la paura che questa donna ha di perdere il proprio marito (l’aspetto del dolore e della sofferenza si aggiunge a quello della comicità). L’atteggiamento dell’umorista consiste nel cogliere accanto al comico anche il tragico, e accanto al tragico anche un aspetto comico, proprio perché la realtà ha un carattere contraddittorio, non esiste solo ciò che è comico o solo ciò che è tragico, una determinata cosa può avere dei tratti di comicità e nello stesso tempo di serietà e tragicità (si devono sempre avere due punti di vista). L’arte dell’umorismo è un’arte “fuori di chiave”, come la definisce Pirandello con una metafora musicale, cioè disarmonica, nel senso che non può essere organica, unitaria perché non lo è neanche la realtà, in quest’ultima infatti ci sono contrasti, incongruenze, frammenti, allora l’artista umorista è colui che fa emergere queste incongruenze, questi contrasti, il tragico e il comico allo stesso tempo; quindi l’artista umorista non dà ordine alla realtà, ma la scompone e la fa emergere in tutta la sua disgregazione. (Le opere di Pirandello restano aperte, non vi è una conclusione univoca, questo perché se la realtà è caratterizzata dal flusso perpetuo, anche la realtà del singolo individuo, ossia la psiche, ha un fondo oscuro, e allora è necessaria la disgregazione non solo della realtà esterna, ma anche della psicologia individuale. L’arte dunque coglie le tendenze contrastanti, il fondo oscuro della psiche e si serve di digressioni e non ricostruisce l’ordine che manca nella realtà).
Il saggio del 1908
È un saggio pubblicato nel 1908 in cui si spiega come intende operare Pirandello in base alla teoria dell’umorismo. Il saggio è costituito da due parti: vi è una parte storica in cui si passano in rassegna le varie manifestazioni dell’arte umoristica, e una parte teorica in cui si spiega e si descrive il concetto di umorismo. Il saggio risale al 1908, ma già nel romanzo intitolato “Il fu Mattia Pascal” (1904) troviamo un’applicazione pratica della teoria esposta in questo saggio di Pirandello, infatti quest’opera discende dalla visione relativistica della realtà e dalla rivoluzione copernicana che riproduce il caos, le contraddizioni, la mancanza di ordine.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Pirandello sulla realtà?
- Come si differenzia l'arte umoristica dall'arte tradizionale secondo Pirandello?
- Cosa significa il "sentimento del contrario" nell'arte umoristica?
- Qual è il compito dell'umorista secondo Pirandello?
- Di cosa tratta il saggio del 1908 di Pirandello?
Pirandello vede la realtà come un flusso continuo che l'uomo cerca di cristallizzare in forme stabili, causando sofferenza poiché le persone sono costrette a indossare maschere imposte dagli altri.
L'arte umoristica rappresenta contrasti, contraddizioni e incongruenze, a differenza dell'arte tradizionale che tende a fissare la vita in forme ordinate e coerenti.
Il "sentimento del contrario" implica una riflessione che va oltre la comicità iniziale, portando a compassione e comprensione delle sofferenze umane, come illustrato dall'esempio della vecchia signora che si veste da giovane.
L'umorista deve scindere e scomporre la realtà, rappresentando la sua disgregazione e mancanza di unità, facendo emergere contrasti e incongruenze.
Il saggio del 1908 spiega la teoria dell'umorismo di Pirandello, con una parte storica sulle manifestazioni dell'arte umoristica e una parte teorica che descrive il concetto di umorismo.