Concetti Chiave
- L'opera d'arte umoristica di Pirandello si distingue da quella classica per la sua capacità di mostrare la molteplicità prospettica della realtà attraverso la metafora di uno specchio rotto.
- Il "sentimento del contrario" è un concetto centrale che trasforma il riso iniziale in compassione, offrendo una prospettiva più profonda sul soggetto umoristico.
- Pirandello differenzia nettamente l'umorismo da comicità, ironia e satira, sottolineando come solo l'umorismo riesca a esplorare il "sentimento del contrario".
- Lo stile di Pirandello si avvale di frequenti metafore visive, rendendo il suo pensiero chiaro e incisivo attraverso immagini evocative come quella della "vecchia imbellettata".
- La scrittura umoristica di Pirandello è caratterizzata da una prosa fluente e libera, senza una struttura sistematica, riflettendo la frammentarietà e la complessità della realtà.
Indice
Differenza tra arte classica e umoristica
La prima preoccupazione dello scrittore è stabilire quale sia la differenza tra la riflessione nell’opera d’arte classica e in quella umoristica. La metafora dello specchio che riflette e restituisce il dato oggettivo sembrerebbe in un primo momento accomunare l’idea di un’arte armoniosa e organica (qual è quella classica) al risultato dell’azione disgregante dell’umorismo.
In realtà, la superficie riflettente osservata dall’umorista è sì ancora uno specchio, ma ormai andato in frantumi, ridotto a una miriade di schegge lucide e taglienti. Nell’opera umoristica la riflessione non è uno specchio in cui il sentimento si rimira, ma gli si pone innanzi, da giudice; lo analizza, spassionandosene; ne scompone l’immagine (rr. 14-15). I frammenti di questo specchio rotto non possono più ricomporre l’immagine originale in una visione globale e coerente; o meglio, ci dicono che già in origine la realtà è multiforme e che tale molteplicità prospettica non va nascosta, ma anzi mostrata dall’opera d’arte.Esempio della vecchia imbellettata
L’affondo teorico di Pirandello viene d’improvviso illuminato dal celebre esempio della «vecchia imbellettata»; qui lo scrittore chiarisce come vada inteso il ruolo della riflessione nel procedimento umoristico e in che cosa questo differisca da quello comico. Nella sua semplicità, il passo è estremamente efficace, e la figura della donna si fissa nella memoria visiva del lettore con la stessa incidenza dei personaggi pirandelliani più riusciti.
Pare quasi di vederla passeggiare, questa vecchia signora, agghindata a festa in modo goffo e ridicolo. Essa suscita il riso, perché chi la osserva “avverte” che è il contrario di ciò che un’anziana signora dovrebbe essere. Ma “avvertire” non è “sentire”, e su questa sostanziale differenza si gioca tutta la poetica dell’umorismo.
Sentimento del contrario
Di fronte a un tale spettacolo, l’artista comico, che si ferma al primo avvertimento del contrario, si limita alla risata spontanea e superficiale; la sensibilità dell’umorista, invece, va oltre, per scoprire che, in realtà, la storia della nostra signora non è ridicola, ma forse addirittura tragica. Se la riflessione - quella speciale attività dello spirito di cui abbiamo parlato - interviene a suggerire che trucchi, abiti e acconciature sono probabilmente il tentativo disperato di trattenere un po’ di giovinezza e, insieme a quella, l’amore del marito più giovane, allora il nostro atteggiamento cambia, e la smorfia della risata si scioglie in una compassione piena di amarezza. In questo consiste il sentimento del contrario: esso non cancella il riso, né annulla la prima impressione, ma la corregge mettendola in prospettiva, permettendo di cogliere la profondità che si cela dietro la banalità dell’apparenza (la riflessione, lavorando in me, […] da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario, rr. 28-30).
Distinzione tra umorismo e altre forme
Importante, ancora, è sottolineare il discrimine tra ironia, comicità, satira e umorismo.
Nessuno, fatta eccezione per l’umorista, conosce davvero il sentimento del contrario (E quest’appunto distingue nettamente l’umorista dal comico, dall’ironico, dal satirico. Non nasce in questi altri il sentimento del contrario, rr. 45-46). Se la comicità passasse attraverso la riflessione, non sarebbe più tale, come abbiamo visto; allo stesso modo, se l’ironia facesse ricorso al sentimento del contrario negherebbe la sua intrinseca sfumatura di leggerezza, che consiste nel proporre contraddizioni soltanto verbali (la contraddizione […] tra quel che si dice e quel che si vuole sia inteso, rr. 48-49). Nemmeno la satira, che nasce dallo sdegno per le ingiustizie sociali, è in grado di penetrare nel cuore della contraddizione: se lo facesse, lo sdegno verrebbe stemperato dalla compassione, e la satira negherebbe la propria natura.
Metafore visive di Pirandello
Il pensiero di Pirandello diviene chiaro e incisivo grazie alle frequenti metafore visive, più che alle argomentazioni teoriche vere e proprie. Tutto il discorso è illuminato dagli esempi e dalle immagini proposte: la vecchia, lo specchio d’acqua ghiacciata, l’oro misto alla terra (L’oro, in natura, non si trova frammisto alla terra? Ebbene, gli scrittori ordinariamente buttano via la terra e presentano l’oro in zecchini nuovi, rr. 86-88).
Forma slegata dell'umorismo
Il carattere non sistematico della produzione teorica di Pirandello è evidente anche nella sua prosa libera e fluente, nel ritorno con variazioni degli stessi temi, mai trattati compiutamente in un unico punto del saggio, ma ripresi e corretti, senza arrivare a una formulazione stabile e definitiva. Nel saggio sull’umorismo, insomma, Pirandello fornisce un esempio diretto di scrittura in forma “umoristica”, facendo saltare barriere fittizie, scomponendo gli ingranaggi e disgregando la consueta visione del mondo.
La forma “slegata” dell’umorismo, che riempie il testo di digressioni intorno a particolari in apparenza inutili e banali (Nella realtà vera le azioni che mettono in rilievo un carattere si stagliano su un fondo di vicende ordinarie, di particolari comuni, rr. 82-83), è per Pirandello adesione alla «vita nuda» (per dirla con il titolo di una delle sue novelle) e alle sue brucianti contraddizioni, lontane da ogni sintesi idealizzatrice propria dell’arte classica.
L’arte, anche sul piano formale, non deve comporre elementi estranei e incompatibili in un tutto ordinato, ma solo prendere atto che la realtà è frammentaria.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra l'arte classica e l'umorismo secondo Pirandello?
- Come viene illustrato il concetto di "sentimento del contrario"?
- In che modo l'umorismo si distingue da altre forme come l'ironia, la comicità e la satira?
- Qual è il ruolo delle metafore visive nel pensiero di Pirandello?
- Come si manifesta la "forma slegata" dell'umorismo nella scrittura di Pirandello?
Pirandello distingue l'arte classica come armoniosa e organica, mentre l'umorismo è paragonato a uno specchio rotto che riflette una realtà multiforme e frammentaria, mostrando la molteplicità prospettica della realtà.
Il "sentimento del contrario" è illustrato attraverso l'esempio della "vecchia imbellettata", dove l'umorista va oltre la risata superficiale per scoprire una storia potenzialmente tragica, trasformando il riso in compassione.
L'umorismo si distingue perché è l'unico a conoscere il "sentimento del contrario", mentre la comicità, l'ironia e la satira non penetrano nel cuore della contraddizione e non trasformano il riso in riflessione compassionevole.
Le metafore visive rendono chiaro e incisivo il pensiero di Pirandello, illuminando il discorso con esempi e immagini che aiutano a comprendere concetti complessi come l'umorismo e la realtà frammentaria.
La "forma slegata" dell'umorismo si manifesta attraverso una prosa libera e fluente, con digressioni su particolari apparentemente banali, riflettendo la realtà frammentaria e le contraddizioni della "vita nuda".