blakman
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Concetti Chiave

  • Tommaso Corsi, dopo aver ucciso il procuratore Neri in un momento di panico, tenta di suicidarsi, ma è salvato dal dottor Tito Lecci.
  • Il conflitto centrale verte sul dilemma morale di Tommaso, che si sente ingiustamente riportato in vita per affrontare la giustizia.
  • Tommaso contesta il diritto del medico di salvarlo, sostenendo di aver già pagato con il suo tentato suicidio.
  • La ribellione di Tommaso si manifesta nel rifiuto di accettare il suo stato attuale, vedendosi come rinato e libero dalle colpe passate.
  • L'azione drammatica culmina in una scena in cui il medico, colpito dalle parole di Tommaso, decide di non soccorrerlo più, lasciandolo morire.

(...)

Indice

  1. Confronto tra Tommaso e Cimetta
  2. Dilemma morale di Tommaso
  3. Conflitto con il dottor Lecci
  4. Riflessione sulla giustizia e la vita
  5. Ribellione e conseguenze
  6. Sintesi dell'azione drammatica

Confronto tra Tommaso e Cimetta

Cimetta: Lasciarni dire. Della prima, dell'adulterio, dovevi lasciarti punire da lui, dal marito offeso; e tu invece l'hai ucciso.

Tommaso: Per forza! Istintivamente! Per non farmi uccidere!

Cimetta: Ma subito dopo hai tentato d'ucciderti con le tue mani!

Dilemma morale di Tommaso

Tommaso: E non deve bastare?

Cimetta: Non può bastare.

È anzi a tuo danno!

Tommaso: Ah sì? Per giunta?

Cimetta: Tentando d'ucciderti, hai riconosciuto implicitamente la tua colpa.

Tommaso: Sì... E mi sono punito.

Cimetta: No, caro. Hai tentato di sottrarti alla punizione.

Tommaso: Togliendomi la vita. Che avrei potuto fare di più?

Cimetta: Già; ma avresti dovuto morire! Non essendo morto...

Conflitto con il dottor Lecci

Tommaso: Ah, il mio torto allora è questo?

Scostando con un braccio la moglie per porsi di fronte il dottor

Lecci: Ma io sarei morto, se lui non avesse voluto salvarmi.

Lecci (stupito, nel vedersi così tirato in ballo): Come? io?

Tommaso: Voi, voi! Io non volevo le vostre cure! Voi avete voluto prestarmele per forza; ridarmi la vita: voi! E perché me l'avete ridata, se ora...

Lecci: Piano, con calma. Vi fate male agitandovi così.

Tommaso: Grazie, dottore. Vedo che vi preme sul serio la mia guarigione! Ascolta, Cimetta: voglio ragionare. Calmo, per non far dispiacere al dottore. Mi ero ucciso. Viene lui. Mi salva. Con qual diritto, gli domando io ora?

Lecci (torbido in volto, pur cercando di sorridere): Dopo tutto, scusate, è un bel modo codesto di ringraziarmi.

Tommaso: E di che, ringraziarvi? Non avete inteso ciò che ha detto l'avvocato?

Lecci: Avrei dovuto lasciarvi morire?

Tommaso: Appunto, morire, se non avevate il diritto di disporre della vita ch'io m'ero tolta e che voi mi ridavate.

Lecci: E come, disporne? Non si può mica passare sopra la legge!

Riflessione sulla giustizia e la vita

Tommaso: Io n'ero uscito dalla legge, dandomi una punizione più grave di quella che la stessa legge può dare! Non c'è più pena di morte; ed io sarei morto, senza di voi.

Lecci: Ma io avevo il dovere della mia professione, caro Corsi: tentare in tutti i modi di salvarvi.

Tommaso: Per ridarmi in mano alla giustizia e farmi condannare? E con qual diritto ‑ io vi domando appunto questo ‑ con qual diritto voi esercitate su un uomo che ha voluto morire il vostro dovere di medico, se non avete in cambio dalla società il diritto che quest'uomo possa vivere la vita che voi gli ridate?

Cimetta: Ma scusa, e del male che hai fatto?

Ribellione e conseguenze

Tommaso: Mi sono lavato, col mio sangue! Non basta? Avevo ucciso; m'ero ucciso. Lui non m'ha lasciato morire. Mi sono ribellato alle sue cure. Tre volte mi sono strappate le fasce. Ora sono qua: rinato, per opera sua: un altro. Come volete che resti sospeso a un momento di quell'altra mia vita che per me non esiste più? Il rimorso di quel momento io me lo sono levato; in un'ora scontai la mia colpa, in un'ora che poteva essere lunga quanto l'eternità! Ora non ho più nulla da scontare, io! Debbo rimettermi a vivere per la mia famiglia, a lavorare per i miei figliuoli! Come volete che stia in un reclusorio a scontare un delitto che non pensai di commettere, che non avrei mai commesso se non vi fossi stato trascinato; mentre a freddo, ora, coloro che approfitteranno della vostra scienza, del vostro dovere di tenermi in vita solo per farmi condannare, commetteranno il delitto di farmi abbrutire in un ozio infame, e i miei figliuoli, i miei figliuoli innocenti, nella miseria, nell'ignominia

Sintesi dell'azione drammatica

Al centro dell`azione drammatica c`e` Tommaso Corsi che, scoperto dal procuratore Neri mentre si intratteneva con la moglie di costui, lo uccide. Sconvolto per l`improvvisa tragedia, punta l`arma verso se stesso e si ferisce al torace. La moglie Anna e` pronta a perdonarlo e il medico curante, Tito Lecci, riesce a sottrarlo alla morte. Ma la presenza dell`avvocato Franco Cimetta gli ricorda che tutte le circostanze sono contro di lui e la giustizia lo attende. Quando Tommaso si rende conto che, dopo la guarigione, sarà processato e condannato per l`omicidio del Procuratore, si ribella e sostiene che il medico non aveva alcun diritto di impedire la sua morte e di costringerlo ad una vita da detenuto che egli intendeva rifiutare.

E in un eccesso d`ira si strappa le benda dalla ferita che riprende a sanguinare. Ma, a questo punto, il medico, colpito dalle sue parole, non gli presta soccorso e lo lascia morire. Il dovere del medico e` un atto unico rappresentato per la prima volta a Roma nel 1913.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il dilemma morale affrontato da Tommaso?
  2. Tommaso si trova a dover affrontare il dilemma morale di aver ucciso il procuratore Neri e di aver tentato il suicidio. Si interroga se il suo tentativo di togliersi la vita possa essere considerato una punizione sufficiente per il suo crimine.

  3. Come reagisce Tommaso alle cure del dottor Lecci?
  4. Tommaso si ribella alle cure del dottor Lecci, sostenendo che il medico non aveva il diritto di salvarlo e costringerlo a vivere una vita da detenuto, che egli intendeva rifiutare.

  5. Qual è il conflitto tra Tommaso e il dottor Lecci?
  6. Il conflitto tra Tommaso e il dottor Lecci riguarda il diritto del medico di salvare Tommaso contro la sua volontà, poiché Tommaso ritiene che la sua morte fosse una punizione adeguata per il suo crimine.

  7. Qual è la riflessione di Tommaso sulla giustizia e la vita?
  8. Tommaso riflette sul fatto che, avendo tentato il suicidio, si era già punito più severamente di quanto la legge avrebbe potuto fare, e si chiede con quale diritto il medico lo abbia salvato per consegnarlo alla giustizia.

  9. Quali sono le conseguenze della ribellione di Tommaso?
  10. La ribellione di Tommaso culmina nel suo rifiuto delle cure mediche, portandolo a strapparsi le bende e a morire dissanguato, poiché il medico, colpito dalle sue parole, decide di non prestargli soccorso.

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