Dammacco
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Concetti Chiave

  • Il romanzo "Quaderni di Serafino Gubbio operatore" esplora il confine tra cinema e realtà attraverso il protagonista, un operatore cinematografico che documenta un tragico evento reale durante le riprese di un film.
  • Pirandello usa la macchina da presa come metafora del progresso tecnologico, visto come un'entità fredda e alienante che frammenta l'identità umana e allontana l'uomo dalla realtà.
  • La frantumazione dell'io è un tema centrale, riflettendo la perdita di unitarietà dell'identità personale e della realtà, in contrasto con visioni più ottimistiche precedenti come quella di D'Annunzio.
  • Vitangelo Moscarda, protagonista di "Uno, nessuno e centomila", vive una crisi esistenziale scatenata dalla scoperta di come gli altri lo percepiscono diversamente, evidenziando il relativismo della conoscenza.
  • Relativismo e follia sono esplorati attraverso il cambiamento radicale di Moscarda, che abbandona la vita convenzionale e trova una nuova autenticità nella follia e nell'isolamento.

Quaderni di Serafino Gubbio operatore

Indice

  1. Il Cinema e la Realtà
  2. La Metafora del Progresso
  3. Frantumazione dell'Io
  4. Crisi di Vitangelo Moscarda
  5. Relativismo e Follia

Il Cinema e la Realtà

Il romanzo viene scritto in linea con lo svilupparsi del linguaggio cinematografico e pubblicato nel 1925. Il protagonista infatti è un operatore cinematografico che deve girare un film. Questo racconta la storia di un’attrice russa bellissima, la quale ha una relazione con il partner cinematografico. A causa di gelosie, mentre stanno per girare una scena circense, in cui lei ricopre il ruolo della domatrice di leoni, viene uccisa dall’amante geloso, a sua volta sbranato dal leone. La vita quindi si mescola al film perché accade veramente che l’attrice viene uccisa durante le riprese dall’attore geloso e l’operatore riprende tutto con una incredibile freddezza, che tuttavia si rivela poi solo apparente perché quest’ultimo diventa muto.

La Metafora del Progresso

Pirandello riflette quindi sulla macchina da presa, vista come filtro, mediazione tra chi guarda e chi vive la realtà. Essa diventa dunque metafora del progresso, che, se per Pascoli era deturpamento dell’essenza del paesaggio e per D’Annunzio era fonte di paura ma da accettare come indispensabile in una prospettiva futura, viene invece analizzato da Pirandello in maniera disincantata e realista. Il progresso, concepito in un’accezione fortemente negativa, esiste, ma è una macchina fredda, distaccata, crudele, che quasi annienta l’uomo, lo aliena e contribuisce a frammentare ulteriormente il suo io. L’uomo comunque non può intervenire sulla realtà, ma solo esprimere il suo parere in silenzio.

5)“Uno, nessuno e centomila” (1926)

Frantumazione dell'Io

È una riflessione sulla frantumazione dell’io. Se fino a D’Annunzio c’era stata una sostanziale unitarietà dell’io lirico, del soggetto operante e attivo nella cultura, ora non esiste più una unica chiave interpretativa della realtà, che, come l’io, è frantumata.

Crisi di Vitangelo Moscarda

Protagonista è Vitangelo Moscarda. Un giorno sua moglie fa una battuta sul naso del marito, che è storto, ma lui non se ne è mai accorto: questo genera nel protagonista una vera e propria crisi esistenziale, in quanto egli si percepisce con occhi diversi e capisce che gli altri lo vedono in modo diverso. Capisce cioè che la percezione del nostro io che abbiamo noi è diversa da quella che hanno gli altri. Relativismo conoscitivo: non esiste una unica chiave di lettura della realtà, ma tanti modi di vederla e interpretarla.

Relativismo e Follia

Da questo fatto apparentemente insignificante il protagonista cambia radicalmente la sua vita, va via di casa, lascia il lavoro, perde tutto, comincia a relazionarsi agli altri in modo folle, venendo ricoverato in un ospizio per pazzi. Qui paradossalmente riesce ad essere più se stesso finalmente: dalla realtà infatti si può sfuggire solo attraverso la follia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del cinema nel romanzo "Quaderni di Serafino Gubbio operatore"?
  2. Il cinema nel romanzo rappresenta un filtro tra la realtà e chi la osserva, diventando una metafora del progresso che aliena e frammenta l'io umano.

  3. Come viene interpretato il progresso da Pirandello?
  4. Pirandello vede il progresso come una macchina fredda e crudele che aliena l'uomo, in contrasto con le visioni di Pascoli e D'Annunzio, e lo analizza in modo disincantato e realistico.

  5. Cosa provoca la crisi esistenziale di Vitangelo Moscarda?
  6. La crisi esistenziale di Vitangelo Moscarda è provocata da un commento della moglie sul suo naso storto, che lo porta a percepire se stesso e la realtà in modo diverso, evidenziando il relativismo conoscitivo.

  7. Qual è il significato della follia nel contesto del romanzo?
  8. La follia nel romanzo rappresenta un mezzo per sfuggire alla realtà frammentata e relativista, permettendo al protagonista di essere finalmente se stesso.

Domande e risposte

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