Concetti Chiave
- Dante promosse l'uso del volgare come lingua letteraria, credendo nella sua dignità e accessibilità rispetto al latino riservato agli intellettuali.
- Nel trattato "De vulgari eloquenti" scritto in latino, Dante esaminò il linguaggio volgare, destinandolo all'uso letterario, filosofico e scientifico.
- Dante è considerato il "padre della lingua italiana" per aver affrontato il tema del linguaggio e della comunicazione letteraria a livello nazionale.
- La "Divina Commedia" di Dante ebbe un ruolo unificante sul piano culturale e linguistico grazie alla sua ampia diffusione.
- Durante i suoi viaggi, Dante sviluppò una visione politica che auspicava il ritorno al sistema imperiale per superare la frammentazione dei comuni italiani.
Dante e il volgare come lingua letteraria
In questo periodo si salda la nuova funzione attribuita dal poeta al volgare, ch costituiva la lingua intesa dalla maggior parte delle persone, mentre il latino era ormai una lingua parlata esclusivamente dagli intellettuali. Convinto delle potenzialità e della dignità del volgare, Dante lo elesse a primario strumento di comunicazione, utilizzandolo non solo nella produzione poetica, ma anche nella prosa filosofico- scientifica.
Dante si impegnò a consacrare il volgare come lingua letteraria in un trattato di retorica intitolato De vulgari eloquenti, composto in latino, in quanto destinato ai dotti. Dante, dunque può essere considerato “il padre della lingua italiana”, perché fu il primo a porre il problema del linguaggio e della comunicazione letteraria in termini nazionali. E la sua commedia, grazie alla straordinaria diffusione ottenuta, svolse una funzione unificante sul piano culturale e linguistico.Dante e la politica italiana
Poi nel 1400 le signorie si evolvono in dei principati. Le signorie fuori dalla toscana fanno a Gara per ricevere Dante alla loro corte. Dante però si recò a Verona sotto la protezione di Cangrande della Scala al quale gli scrive un epistola dove gli spiega i 4 sensi della divina commedia e vi rimase fino al 1318; i questi anni si dedicò alla stesura del Paradiso,(dove colloca appunto Cangrande) dopo aver portato a compimento il Purgatorio. Tra questi 2 uomini nasce una speciale amicizia, Dante viaggiando entra in contatto con la realtà politica italiana, soprattutto della vita comunale. Quindi Dante viaggiando supera la concezione del frazionamento dei comuni e incomincia a pensare che per uscire fuori dal disordine (ovvero dagli scontri tra i comuni) si dovesse ritornare al sistema imperiale, al fine di unire tutte le fazioni politiche in una sola.
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo di Dante alla lingua italiana?
- Come ha influenzato Dante la politica italiana del suo tempo?
- Quale rapporto aveva Dante con Cangrande della Scala?
Dante ha elevato il volgare a lingua letteraria, utilizzandolo nella poesia e nella prosa, e ha scritto il trattato "De vulgari eloquenti" per consacrarlo, guadagnandosi il titolo di "padre della lingua italiana".
Dante ha viaggiato e osservato la politica comunale italiana, sviluppando l'idea di un ritorno al sistema imperiale per unificare le fazioni politiche e superare il disordine dei comuni.
Dante ha trovato protezione presso Cangrande della Scala a Verona, dove ha scritto parte del "Paradiso" e ha sviluppato una speciale amicizia con lui, come evidenziato dalla dedica nella "Divina Commedia".