Concetti Chiave
- Guido Cavalcanti è uno dei principali poeti del Duecento italiano, noto per la sua visione dell'amore come una passione irrazionale e fonte di sofferenza.
- Dante Alighieri, oltre ad essere un grande intellettuale, è stato attivamente coinvolto nella politica di Firenze, partecipando a importanti eventi come la battaglia di Campaldino e le lotte tra guelfi bianchi e neri.
- Nel trattato "De Monarchia", Dante sostiene la necessità di un equilibrio tra l'Impero e il Papato, teorizzando la loro indipendenza reciproca nella teoria dei due soli.
- "La Vita Nova" di Dante è un'opera medievale che alterna prosa e versi, raccontando il suo amore per Beatrice attraverso simbolismi profondi e un innovativo uso del prosimetro.
- Le "Rime" di Dante mostrano l'evoluzione del suo stile, partendo dall'influenza di Cavalcanti e Guinizzelli, passando per uno sperimentalismo aspro nelle "rime petrose" e culminando nelle "Rime dell’esilio".
Indice
L'Amore e la Sofferenza
Fu uno dei più importanti poeti italiani del 200 con dante.
-il tema privilegiato è l’amore. il sentimento amoroso è vissuto come una passione irrazionale, come conseguenza alla sofferenza subita; questo deriva dal fatto che non ci si può sottrarre alla tirannia dell’amore: una passione fisica incontrollabile (al contrario di dante).
-la psicomachia, la battaglia interiore, è un concetto proprio di cavalcanti. l’amore viene visto come un’esperienza che demolisce, battaglia dell’anima, in grado di demolire l’ “io” lirico.
la poetica della sofferenza è propria anche di guinizzelli ma cavalcanti fa di amore e morte due facce della stessa medaglia.
-un’altra sua caratteristica è la personificazione dei sentimenti e delle emozioni che prendono forma di “spiriti” e “spiritelli”.
dante si può considerare figlio del suo tempo perché prendeva e viveva la vita del suo tempo attivamente. egli inizia la sua carriera politica circa a 30 anni, iniziò a lavorare per il comune fiorentino assumendo anche importanti cariche per ogni organo.
- Nel 1289, partecipò alla battaglia di Campaldino: i guelfi fiorentini trionfarono sulla ghibellina Arezzo.
- Iniziò la lotta tra guelfi bianchi e neri.
- Nel 1300 fu eletto priore (carica più alta del comune) e nello stesso anno fu indetto da bonifacio VIII il primo giubileo della storia. Dovette prendere anche delle decisioni tra cui di esiliare i responsabili dei tumulti a Firenze quindi i capi dei guelfi bianchi e neri tra cui cavalcanti.
-nel 1301, dante propose al comune fiorentino di rifiutare l’aiuto militare di Bonifacio VIII poche temeva si trattasse di una politica espansionistica da parte del pontefice.
Dante quindi non fu solo un grande intellettuale ma anche un uomo d’azione, impegnato nella vita politica di firenze.
La Teoria dei Due Soli
in particolare nel trattato de monarchia sottolinea la necessità della presenza dell’impero e dichiara la sua indipendenza dalla chiesa. da cui deriva la teoria dei due soli ossia che sia l'impero che il papato erano come due soli: entrambi indipendenti ma indispensabili. ognuno di loro voleva avere la supremazia sull’altro, motivo per cui ci furono numerosi conflitti: lotte tra guelfi e ghibellini.
l’impero da tempo risultava essere assente dalla politica italiana e di conseguenza non si preoccupava minimamente delle guerre interne, per questo dante provava ira nei suoi confronti. per l’imperatore, l’italia era paragonata al “giardino dell’impero” (vedeva l’italia come luogo di sfogo) poichè la sede temporale era in germania: le città si fanno guerra tra di loro per la mancanza di una figura di riferimento.
dante prova ira anche nei confronti del clero in quanto corrotto: descrive i simoniaci (praticavano la compravendita dei beni spirituali) nell’inferno.
La Vita Nova e il Simbolismo
La sua stesura avviene tra il 1293 e il 1295.
Con nova l'autore sottolinea la novità artistica del testo.
- La vita nova è un’opera a tutti gli effetti medievale in quanto carica di valori simbolici:
- il nome Beatrice, ovvero “colei che emana beatitudine”;
- il numero 9, trinità moltiplicata per se stessa;
- il colore rosso dell’abito di Beatrice simbolo di carità;
- sul piano compositivo/formale, è un prosimetro, un testo nel quale si alternano prosa e versi: questo è il primo esempio di questo genere letterario in volgare italiano;
le brevi prose servono a spiegare l’argomento di ciò che si tratta nella lirica ma anche per inserire nuovi episodi autobiografici tra l’una e l’altra, hanno anche lo scopo di commentare i testi illustrando i valori profondi;
- comprendeva la selezione delle liriche, scelte da dante, in ordine cronologico con lo scopo di costruire una sorta di romanzo del suo amore per Beatrice;
- l’opera era indirizzata ai fedeli d’amore, un’elite destinata solo a quelli che comprendevano l’esperienza amorosa;
- tra le fonti, dante, cita il de amore di andrea cappellano, che ha dettato le regole: dante fa riferimento a questo trattato per descrivere gli effetti negativi che il sentimento amoroso ha su di lui;
- Dante usa abbondantemente le sacre scritture per prendere espressioni in grado di descrivere al meglio beatrice come creatura divina (agiografia).
- la poetica del saluto dell’amata porta salvezza e beatitudine e produce “salvezza spirituale”;
Dante prende spunto da guinizzelli in quanto precursore ha anticipato i temi principali ma soprattutto il significato della parola “gentile”.
Rime della Giovinezza e Maturità
- Rime della giovinezza: durante la giovinezza, dante strinse amicizia con Cavalcanti, sul piano tematico, la poetica di dante risente dell’influenza del tema tragico-doloroso dell’amico.
successivamente si fece influenzare da Guinizzelli, il quale con la canzone al cor gentile rempaira sempre amore aveva affermato che la “gentilezza”, cioè la nobiltà dipende dal cuore alla quale è legato il cuore. la donna viene paragonata a una figura angelica.
- Rime della maturità: le rime scritte in questa fase risentano di un forte sperimentalismo dettato soprattutto dalle rime “petrose”, canzoni dedicate a una bella pietra, una donna che rifiuta l’amore del poeta. dante usa quindi uno stile duro e aspro con la presenza di un trobar clus dei siculo-toscani. il nome della donna è celato dal senhal (pietra).
l’esperienza dolorosa porta dante a non utilizzare più le rime dolci e leggiadre della vita nova ma arriva addirittura a nutrire un forte sentimento di vendetta nei confronti della donna che non ha ricambiato il suo amore. si vede quindi un vero e proprio allontanamento dallo stilnovo.
- Rime dell’esilio.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale trattato da Cavalcanti nella sua poetica?
- Qual è la teoria dei due soli proposta da Dante nel "De Monarchia"?
- Quali sono alcuni simboli presenti nella "Vita Nova" di Dante?
- Come si evolve la poetica di Dante dalle "Rime della giovinezza" alle "Rime della maturità"?
- Qual è il ruolo di Dante nella politica fiorentina del suo tempo?
Il tema principale trattato da Cavalcanti è l'amore, vissuto come una passione irrazionale e fonte di sofferenza, che si manifesta attraverso una battaglia interiore dell'anima.
La teoria dei due soli di Dante afferma che l'impero e il papato sono due entità indipendenti ma indispensabili, ognuna con la propria supremazia, il che ha portato a conflitti tra guelfi e ghibellini.
Nella "Vita Nova", Dante utilizza simboli come il nome Beatrice, il numero 9, e il colore rosso dell'abito di Beatrice, che rappresentano rispettivamente beatitudine, trinità e carità.
Nelle "Rime della giovinezza", Dante è influenzato dal tema tragico-doloroso di Cavalcanti e dalla "gentilezza" di Guinizzelli, mentre nelle "Rime della maturità" adotta uno stile più sperimentale e duro, allontanandosi dallo stilnovo.
Dante fu un uomo d'azione impegnato nella politica fiorentina, partecipando alla battaglia di Campaldino, diventando priore nel 1300, e prendendo decisioni importanti come l'esilio dei capi dei guelfi bianchi e neri.