fedeb950
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Concetti Chiave

  • La donna descritta nel poema è vista come un essere di luce, quasi angelico, ma con una presenza immanente e non trascendente.
  • Nella prima quartina, si utilizzano figure retoriche come l'allitterazione e la sinestesia per esprimere l'effetto della sua bellezza sugli uomini.
  • Il tema dell'ineffabilità della bellezza della donna è centrale, suggerendo che il linguaggio umano è inadeguato per descriverla.
  • La donna è lodata per la sua umiltà, una qualità stilnovistica che la rende superiore alle altre donne.
  • Cavalcanti sottolinea una distanza ontologica tra la donna e l'umanità, presentandola come una creatura superiore.

Indice

  1. La Donna e la Luce
  2. L'Umiltà della Donna
  3. Ineffabilità della Bellezza
  4. La Superiorità della Donna

La Donna e la Luce

“Chi è questa donna che viene e che ogni uomo ammira, che fa tremare l’aria di luce e conduce con se amore sicchè nessun uomo può parlare al suo cospetto se non con un sospiro”. In questa prima quartina, la donna come descrive il poeta appare attraverso il chiarore, come un angelo ma non in una concezione trascendente, o metafisica ma in una concezione immanente. A livello analitico riscontriamo al secondo verso un’allitterazione in R “tremar di chiaritate l’are”. Poi sempre qui alla fine del verso vi è presente un esempio di sinestesia : “chiaritate l’are” che è una figura retorica logico semantica che si manifesta quando vi è l’accostamento di due parole appartenenti a sfere sensoriali differenti. In questo componimento inoltre sono presenti molte iperboli e il primo esempio lo riscontriamo all’ultimo verso: queste iperboli vengono utilizzate appunto per affermare che la bellezza della donna è ineffabile, ovvero che non si può dire.

L'Umiltà della Donna

“O dio lo dica Amore che cosa sembra questa donna quando gira gli occhi, perché io non riesco a raccontarlo: la donna mi appare così umile che ogni altra donna mi sembra sdegnosa.” In questa seconda quartina viene messa in evidenza l’umiltà della donna e quindi come in guinizzelli viene lodata la qualità morale di questa donna. L’umiltà è una qualità tipica della donna stilnovistica e consiste nella virtù di “abbassarsi” al livello dell’umanità comune. Qui nel secondo verso il poeta introduce il tema dell’ineffabilità, vale a dire dell’inadeguatezza del linguaggio umano a rappresentare una realtà superiore. Vi è presente quindi un iperbole all’ultimo verso.

Ineffabilità della Bellezza

“Non si può raccontare la sua bellezza che è tale che di fronte a lei si inchina ogni nobile virtù e la bellezza la indica come sua Dea”. Qui, in questa prima terzina il poeta ripropone il tema dell’ineffabilità dicendo che la sua bellezza non si può raccontare e vie è presente l’ennesimo esempio di iperbole nel 2 verso.

La Superiorità della Donna

“La nostra mente non fu così alta, e in noi non fu mai posta tanta grazia divina da riuscire ad averne adeguata conoscenza.” Praticamente Cavalcanti afferma che la sua mente non è all’altezza di concepire la bellezza della donna. Questa ultima espressione è fondamentale per la comprensione della concezione di Cavalcanti: la donna gli appare come una creatura superiore, ma la distanza tra lei e l’umanità rimane incolmabile, quindi possiamo dire che esiste una diversità ontologica tra la donna che sta ad un livello superiore rispetto all’uomo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale della quartina "La Donna e la Luce"?
  2. Il tema principale è la descrizione della donna come una figura luminosa e angelica, con un focus sull'ineffabilità della sua bellezza attraverso l'uso di allitterazioni e sinestesie.

  3. Come viene rappresentata l'umiltà della donna nella seconda quartina?
  4. L'umiltà della donna è esaltata come una qualità morale superiore, tipica della donna stilnovistica, che la rende più umile rispetto ad altre donne, evidenziando l'ineffabilità della sua essenza.

  5. Cosa si intende per ineffabilità della bellezza nella terza terzina?
  6. L'ineffabilità della bellezza si riferisce all'incapacità del linguaggio umano di descrivere adeguatamente la bellezza della donna, che è così sublime da essere considerata una divinità.

  7. Qual è la concezione di Cavalcanti sulla superiorità della donna?
  8. Cavalcanti vede la donna come una creatura superiore, la cui bellezza e grazia divina sono inaccessibili alla comprensione umana, creando una distanza ontologica tra la donna e l'uomo.

Domande e risposte

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