Concetti Chiave
- Il sonetto "Becchin'amor" di Cecco Angiolieri è una parodia del genere cortese, dove Cecco cerca il perdono di Becchina per un torto subito.
- La struttura del sonetto presenta un alternarsi vivace di battute tra Cecco e Becchina, con metà verso dedicato a ciascuno.
- Il linguaggio di Cecco è cortese e formale, mentre Becchina risponde con toni aggressivi e termini popolari, ribaltando l'immagine della donna sublime.
- La vivacità del testo è accentuata dall'uso di brevi battute e un ritmo incalzante, sottolineato dallo schema di rima ABAB, ABAB, CDC, DCD.
- Il poeta enfatizza la sottomissione di Cecco e la forza di Becchina, conferendo a quest'ultima il ruolo di protagonista del dialogo.
Indice
Struttura e Ritmo del Sonetto
Metro: sonetto con schema della rima ABAB, ABAB, CDC, DCD. L’alternanza delle rime accentua quel ritmo incalzante che si addice alla struttura del sonetto, interamente costruito sul rapido succedersi delle due voci di Cecco e Becchina.
Parodia del Genere Cortese
Il testo presenta un battibecco tra Cecco e la sua amante Becchina. Il sonetto è una sorta di parodia del genere cortese, infatti qui la situazione è rovesciata: Cecco non cerca di conquistare Becchina ma di ottenere il suo perdono per qualche torto commesso (probabilmente un tradimento). Le battute di Cecco sembrano voler riproporre in chiave comica alcuni atteggiamenti tipici dell’innamorato della lirica cortese, che veniva sottomesso dalla donna. Al contrario, Becchina lo tratta brutalmente, insultandolo e invitandolo ad andarsene, almeno fino alla battuta finale, dove ella sembra accettare di fare la pace. L’atteggiamento e il linguaggio di Becchina invece, capovolgono l’immagine sublime della donna cortese e stilnovista.
Ruolo e Linguaggio di Becchina
Inoltre, a differenza della lirica amorosa “elevata”, in cui a parlare è soltanto il poeta, o si può al limite trovare un dialogo tra Personificazioni, qui la vera protagonista è la donna, mentre Cecco si limita a controbattere sottomesso.
Vivacità e Scelte Linguistiche
Il testo è caratterizzato da una certa vivacità, con veloci e brevi battute. Presenta una struttura particolare, dal momento che le due battute alternative dei personaggi occupano metà verso ciascuna. Notiamo che in base agli atteggiamenti dei due amanti il poeta prende diverse scelte linguistiche: linguaggio alto e cortese nelle battute di Cecco («Merzé» e «gecchito», v. 3; «pegno», v. 4) e linguaggio popolaresco ed intonazione aggressiva nelle battute di Becchina, che ribatte colpo su colpo alle richieste e professioni di innocenza di Cecco. Sono presenti numerosi i termini del lessico popolare, come: tradito (v. 1, "traditore"), calmar (v. 6, "cercare di calmare"), abbo (v. 7, "io ho"), un segno (v. 8, nel senso di "un colpo", un malanno come segno divino), mi par mill'anni (v. 9, "non vedo l'ora"). Tutto ciò crea un effetto di desublimazione e capovolgimento della tradizionale “gentilezza” e perfezione morale della donna.
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura del sonetto e come influisce sul ritmo?
- In che modo il sonetto parodia il genere cortese?
- Quali scelte linguistiche caratterizzano il dialogo tra Cecco e Becchina?
Il sonetto segue lo schema della rima ABAB, ABAB, CDC, DCD, che accentua un ritmo incalzante, adatto al rapido succedersi delle voci di Cecco e Becchina.
Il sonetto parodia il genere cortese invertendo i ruoli tradizionali: Cecco cerca il perdono di Becchina, che lo tratta brutalmente, capovolgendo l'immagine sublime della donna cortese.
Cecco utilizza un linguaggio alto e cortese, mentre Becchina risponde con un linguaggio popolaresco e aggressivo, creando un effetto di desublimazione della tradizionale gentilezza femminile.