Concetti Chiave
- Fino all'XI secolo, la cultura medievale europea era dominata dalla Chiesa, con la cultura reale che agiva in un ruolo complementare e concorrente.
- Dal XII secolo, la cultura nobiliare si evolse, idealizzando la figura del cavaliere e sviluppando il concetto di cavalleria legato a ideali morali e religiosi.
- La cultura borghese si concentrava su interessi pratici ed economici, con un forte focus su matematica, lingue e commercio a causa delle esigenze dei mercanti.
- Le università emergenti, come quelle di Parigi e Bologna, divennero centri di attrazione intellettuale, sfidando il potere religioso e sviluppando nuovi approcci teologici.
- Al di sotto delle culture cavalleresca, borghese e universitaria, esisteva una vivace e complessa cultura popolare, difficile da definire chiaramente.
Indice
La Cultura Ecclesiastica e Reale
Fino all’XI secolo la cultura della società europea medievale si identificava con la Chiesa, perché solo in ambito ecclesiastico si poteva trovare una quantità elevata di individui in grado di leggere e scrivere. Esiste un’altra cultura, quella dei re, anch’essa però legata al ruolo della Chiesa e nel contempo complementare e concorrente con la cultura ecclesiastica.
La riforma della Chiesa dell’XI secolo tentò di desacralizzare la figura del re e comunque riuscì a delimitare i confini della vita religiosa. Nei due secoli successivi emersero tre diverse dimensioni della vita culturale, quella nobiliare, quella borghese e quella delle università.Evoluzione della Cultura Nobiliare
La cultura nobiliare aveva per valori la guerra, l’onore, l’amicizia, l’estrema violenza dei sentimenti. Nel XII e XIII secolo, tuttavia, questa cultura si raffina e diventa centro di produzione, centro di committenza e allo stesso tempo di godimento della letteratura, prima solo orale e poi anche scritta. Compaiono i poeti provenzali, chiamati trovatori , che componevano e cantavano per i signori feudali già nell’XI secolo. Presto la figura del cavaliere viene idealizzata: non è più solo un brutale uomo d’armi ma un uomo che vive intensi drammi religiosi, che lotta al servizio dei più deboli. Nasce l’idea del cavaliere errante, cupo e malinconico. “Cavalleria” assume un significato nuovo, che nulla ha a che fare con la guerra, bensì con una missione ricca di ideali morali e religiosi. Carlo Magno, Orlando e Astolfo, Re Artù e suoi cavalieri passano al mito. Tutti alla ricerca di un oggetto liberatore come il santo Graal, oggetti lontani e perduti, alla ricerca dei quali compiono missioni senza fine, che durano la vita intera. Il destino di un uomo d’armi diventa enigma metafisico, con mille varianti e mille abbellimenti letterari diversi. La ricerca dell’impossibile investe non solo i valori religiosi ma anche quelli dell’amore cortese, come continua tensione verso ciò che non verrà mai ottenuto.
Cultura Borghese e Praticità
Di fronte alla ricchezza della cultura cavalleresca, che presto ebbe grande successo presso il popolo, alla sua ricchezza mitologica e sentimentale, si trova l’itinerario culturale borghese, molto concreto perché il borghese ha interessi pratici ed economici. Deve quindi imparare la matematica, riconoscere il valore delle merci, rapportare il valore di monete di origine diversa. Il mercante è poi uomo che viaggia, quindi deve conoscere le lingue, deve conoscere le strade, i luoghi di provenienza delle merci.
Nascita delle Università e Conflitti
La città è sede anche di una cultura intellettuale nuova con la nascita e lo sviluppo delle associazioni tra maestri e studenti – le “ università”-, che nella forma delle corporazioni di mestiere fanno dell’attività scientifica una organizzazione potente e di grande prestigio. Parigi e Bologna sono nel XII secolo centri di attrazione per chi insegna e per chi impara. In seguito l’audacia intellettuale di questi centri entrerà in conflitto con il potere religioso e dopo il 1230, con l’ingresso sempre più massiccio di frati domenicani e francescani nei ruoli di docente universitario darà luogo ad una crisi di rigetto da parte degli altri insegnanti. La stessa religione si trasforma negli studi teologici in complessa attività intellettuale, mentre i rapporti tra fede e ragione diventano problemi da affrontare con gli strumenti di un saper più attrezzato.
La Cultura Popolare
Al di sotto di queste tre culture, cavalleresca, borghese e universitaria, c’è quella popolare, multiforme e di difficile inquadramento.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo della Chiesa nella cultura medievale europea fino all'XI secolo?
- Come si è evoluta la cultura nobiliare tra il XII e il XIII secolo?
- Quali erano le caratteristiche principali della cultura borghese?
- Quali furono le conseguenze della nascita delle università nel XII secolo?
- Come si caratterizza la cultura popolare rispetto alle altre culture menzionate?
Fino all'XI secolo, la cultura medievale europea era principalmente identificata con la Chiesa, poiché era l'unico ambito in cui si trovavano individui capaci di leggere e scrivere.
La cultura nobiliare si è raffinata, diventando un centro di produzione e godimento della letteratura, con l'idealizzazione della figura del cavaliere e l'emergere di ideali morali e religiosi.
La cultura borghese era caratterizzata da un approccio pratico ed economico, con un focus sull'apprendimento della matematica, delle lingue e delle conoscenze necessarie per il commercio.
La nascita delle università portò a una nuova cultura intellettuale, con centri come Parigi e Bologna che divennero attrattivi per maestri e studenti, ma anche a conflitti con il potere religioso.
La cultura popolare è descritta come multiforme e di difficile inquadramento, situandosi al di sotto delle culture cavalleresca, borghese e universitaria.