Concetti Chiave
- I poemi e i romanzi del ciclo bretone intrecciano duelli, avventure, magie e storie d'amore attorno alla figura del re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda.
- Re Artù, sovrano del Galles, Cornovaglia e Bretagna, guida la resistenza dei Britanni contro i Sassoni nel VI secolo.
- Goffredo di Monmouth è il primo a scrivere le leggende arturiane nel 1136, diffondendole oltre l'Inghilterra.
- Marie de France e Chretien de Troyes sono tra i molti autori ispirati dalle storie di re Artù; Chretien è noto per i suoi cinque romanzi medievali.
- I cavalieri Lancillotto, Galaad e Perceval sono tra i principali protagonisti delle avventure arturiane.
Il ciclo bretone
Duelli, avventure, magie, delicate storie d’amore si intrecciano nei poemi e nei romanzi nati intorno alla figura del re Artù, il valoroso re dei Britanni, e dei suoi leggendari cavalieri della Tavola Rotonda.Le geste del leggendario re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda sono il soggetto dei numerosi poemi e romanzi che costituiscono il ciclo bretone.
Sovrano del Galles, della Cornovaglia e della Bretagna, nel VI secolo, Artù guida la resistenza dei Britanni, una popolazione celtica stanziata nell’attuale Gran Bretagna e in Bretagna (regione della Francia settentrionale), contro invasori Sassoni.
Nelle numerose vicende che lo vedono protagonista, sono al suo fianco i più valorosi cavalieri: Lancillotto, Galaad, Perceval e altri ancora.
Goffredo di Monmouth e la storia
Il primo a mettere per iscritto le storie e le leggende su re Artù è un autore inglese, Goffredo di Monmouth, che nel 1136 scrive la Storia dei re di Britannia (Historia regum Britannie). L’opera, in versi latini, ha una larga diffusione anche fuori dell’Inghilterra e dà il via a una vasta produzione di poemi e romanzi sull’argomento.