Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il carnevale medievale rappresentava una liberazione dai rigidi vincoli religiosi e sociali, creando un "mondo alla rovescia" di libertà e uguaglianza.
  • Il travestimento durante il carnevale esprimeva il rovesciamento delle tradizioni, mescolando sacro e profano in parodie dissacranti.
  • La Cena Cypriani è un esempio di letteratura carnevalesca in latino, che parodiava episodi biblici in modo comico e dissacrante.
  • Non esiste un equivalente diretto della Cena Cypriani in volgare, ma elementi carnevaleschi si trovano in opere come la novella di fra’ Cipolla.
  • Gargantua et Pantagruel di François Rabelais è l'opera più completa nella demistificazione delle istituzioni e dei valori ufficiali del tempo.

Indice

  1. Introduzione al tema
  2. Il tema del carnevale
  3. Il ricorso al travestimento
  4. La letteratura carnevalesca in latino: la Cena Cypriani
  5. Le opere carnevalesche in volgare
  6. Conclusione

Introduzione al tema

Tradizionalmente, la cultura medioevale è legata ad un’intensa religiosità che incide sui comportamenti e sull’immaginario, quali la salvezza dell’anima, il peccato, l’aldilà, ecc. La produzione figurativa e letteraria è spesso collegata a questa prospettiva religiosa, con un orientamento didattico, moraleggiante e identificativo.

Il tema del carnevale

Nella prima metà del XX secolo, alcuni studiosi hanno tuttavia richiamato l’attenzione anche su altri aspetti. Hanno notato che le manifestazioni comiche e i riti ancestrali come continuazione del mondo pagano si ritrovano anche nel Medioevo, a livello di mondo popolare e di folklore. Tutte queste manifestazioni, presenti praticamente in tutta l’Europa, pur nella loro diversità e complessità che spesso li legano a tradizioni locali, sono tutte da mettere in rapporto con un momento fondamentale della vita del popolo, cioè il carnevale.
Il carnevale era visto come una sorta di liberazione dal regime religioso esistente, fatto di proibizioni, di moniti, in cui dominavano i rapporti gerarchici, i privilegi e i vari tabù. Pertanto, la festa del carnevale costituiva l’antitesi delle feste tradizionali in cui le differenze gerarchiche e sociali erano mantenute, mentre nel carnevale esse erano abolite. In pratica, è come si vivesse un mondo alla rovescia in cui c’era libertà, uguaglianza e abbondanza.

Il ricorso al travestimento

Questo rovesciamento della tradizione, trovava l’espressione più ovvia nel mascheramento, come l’uomo che si traveste da donna, le brache usate come cappello o addirittura il vaso da notte utilizzato come copricapo. In pratica, sia nella pratica che nella produzione letteraria, accostava il sacro con profano, il grandioso con il meschino, il saggio con lo stolto. E da questi accostamenti strani nasceva la parodia, la deformazione, il dissacrante se non il blasfemo. Nascono così episodi in cui un povero demente un bambino vengono incoronati da vescovo oppure, sul piano letterario si hanno i canti goliardici in cui il linguaggio biblico e le formule liturgiche diventano oggetto di forte parodie. Questo è il caso della Cena Cypriani in cui l’ultima cena di Gesù Cristo con i dodici appostoli viene parodiata fino ad essere blasfema.
In questo gioco di accostamenti, ci si compiace di tutto quanto è terrestre, ci si sofferma alla corporalità e sulle sue funzioni fisiche elementare, descritte con la massima libertà. Questa comporta un’estrema libertà di linguaggio che a volte è un semplice gioco, a volte diventa parodia dei temi alti e a volte manifesta una volontà di profanazione.

La letteratura carnevalesca in latino: la Cena Cypriani

Durante il Medioevo la letteratura, in latino parodica era molto diffusa. In tutte le numerose testimonianze che ci sono pervenute, tutta l’ideologia e riti della Chiesa sono descritti in modo comico. Fra queste, l’esempio più significativo ci è dato dalla Cena Cypriani, risalente all’alto medioevo. Viene messa in scena una cena offerta a Cana, da un re orientale. Ad essa partecipano, con evidente scopo dissacratorio e in modo anacronistico i personaggi più disparati come Adamo ed Eva ed altre figure delle Sacre Scritture fino a Gesù. Da segnalare delle trovate imprevedibili come il fatto che ogni commensale ruba qualcosa oppure i giochi linguistici come il fatto che a Gesù, che ha vissuto la Passione, viene offerto da bere un vino fatto con l’uva passa chiamato “passus”.

Le opere carnevalesche in volgare

Per le opere scritte in volgare dobbiamo dire che un corrispondente della Cena Cypriani non esiste. Aspetto carnevalesco, parodico o dissacrante viene inserito di volta in un’ opera narrativa in modo da interessare solo parzialmente il testo. Questo è il caso della novella di fra’ Cipolla in cui le reliquie sono interscambiabili (la penna dell’Arcangelo Gabriele contro i carboni di San Lorenzo. In questo filone si inseriscono i poeti realistico-giocosi in cui il richiamo della corporalità si concretizza con il vino, il denaro e la donna.
La dimensione carnevalesca è presente nel Morgante del Pulci e in alcuni passi dei Ragionamenti dell’Aretino. Comunque l’opera più completa per la demistificazione delle istituzioni e dei valori ufficiali è Gargantua et Pantagruel di François Rabelais; nell’opera sono presenti l’esaltazione della corporeità, molti giochi linguistici, la parodia della cultura universitaria del tempo.

Conclusione

In sintesi si può affermare che l’uomo medioevale è come se vivesse due vite parallele: una, rispettosa dell’ordine gerarchico, della devozione religiosa, attenta ai moniti e agli insegnamenti della Chiesa, l’altra, fatta di risate ambigue, di profanazioni, di parodie e di oscenità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del carnevale nel contesto medioevale?
  2. Il carnevale rappresentava una liberazione dal regime religioso e gerarchico, un momento in cui le differenze sociali venivano abolite, creando un "mondo alla rovescia" di libertà e uguaglianza.

  3. Come si esprimeva il rovesciamento della tradizione durante il carnevale?
  4. Il rovesciamento si esprimeva attraverso il travestimento e la parodia, accostando il sacro al profano e creando episodi dissacranti e blasfemi.

  5. Qual è un esempio significativo di letteratura carnevalesca in latino?
  6. La Cena Cypriani è un esempio significativo, in cui una cena parodica coinvolge personaggi biblici in situazioni comiche e dissacranti.

  7. Esistono opere carnevalesche in volgare simili alla Cena Cypriani?
  8. Non esiste un corrispondente diretto in volgare, ma elementi carnevaleschi e parodici si trovano in opere narrative come la novella di fra’ Cipolla e nei poeti realistico-giocosi.

  9. Qual è l'opera più completa per la demistificazione delle istituzioni e dei valori ufficiali?
  10. L'opera più completa è "Gargantua et Pantagruel" di François Rabelais, che esalta la corporeità e parodizza la cultura universitaria del tempo.

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