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Concetti Chiave

  • La letteratura sacra tratta temi di fede e religione, inclusi racconti di vite di santi e visioni dell'aldilà, simili alla Divina Commedia.
  • La tradizione letteraria lombarda utilizza il "contrasto" come espediente letterario, con autori come Uguccione da Lodi e Giacomino da Verona che esplorano l'inferno e il paradiso.
  • Bonvesin de la Riva ha scritto opere significative come "La Rosa e la Viola", esplorando contrasti morali e temi religiosi attraverso i suoi libri Nero, Rosso e Dorato.
  • Brunetto Latini, influenzato dalla cultura francese, ha creato opere didascaliche come il Tresor e il Tesoretto, arricchite da elementi scientifici e virtù cavalleresche.
  • Il Roman de la Rose, con il suo significato allegorico della donna, ha ispirato opere come il Fiore, che si sospetta possa essere stata un'opera giovanile di Dante.

Indice

  1. Temi della letteratura sacra
  2. Origini e autori lombardi
  3. Bonvesin de la Riva e i suoi contrasti
  4. Brunetto Latini e la cultura francese
  5. Il Roman de la Rose e il Fiore

Temi della letteratura sacra

Si tratta di una produzione in prosa o in versi che ha per temi la fede e la religione. Comprende la volgarizzazione delle vite dei santi (posti come modello a cui ispirarsi), prediche e sermoni.

Uno dei temi più amati dagli autori didascalici sacri è la narrazione della visione dell'aldilà e in effetti il tema della Divina Commedia non rappresentava certo una novità all'epoca.

Origini e autori lombardi

L'origine di questo genere non è toscana ma lombarda.

Uno degli espedienti letterari più usati è quello del "contrasto", cioè botte e risposte tra due personaggi opposti che vengono fatti parlare con argomentazioni, ad esempio santoVSdiavolo, vergineVSsatana,viziVSvirtù.

Per quanto riguarda gli autori abbiamo un certo Uguccione da Lodi, che scrisse "Il Libro", che descriveva l'inferno, poi abbiamo Giacomino da Verona, che descrisse l'inferno nel suo "De Babilonia civiltate infernali", come un luogo in cui c'era tutto il peggio che si potesse immaginare, mentre descrisse il paradiso nel "Ierusalem Caeleste", concependolo come l'inferno in modo abbastanza materiale, dove, al contrario dell'inferno, c'era tutto il più bello che si potesse immaginare.

Bonvesin de la Riva e i suoi contrasti

Bonvesin de la Riva scrisse tra le altre cose un interessante contrasto, "la Rosa e la Viola", in cui la rosa rappresentava la superbia, la viola l'umiltà. Scrisse anche tre libri: il libro Nero, in cui parlava dell'inferno, il libro Rosso, che narrava la passione di Gesù Cristo e il libro Dorato che parlava del paradiso. I colori si riferivano o al colore della scrittura o alla rilegatura. Nessuno di questi autori scriveva del purgatorio perchè fu designato dalla Chiesa solo nel 1262.

Bonvesin si dedicò anche alla didattica profana.

La classe borghese toscana era più raffinata e colta di quella settentrionale, quindi gli autori, a seconda della zona di provenienza o a seconda dei destinatari, avevano produzioni con contenuti differenti.

Brunetto Latini e la cultura francese

Brunetto Latini, toscano, guelfo esiliato in francia, ebbe modo in esilio di apprezzare la lingua e la cultura della Francia meridionale. Scrisse, destinate alla borghesia toscana, le opere didascaliche Tresor, un'enciclopedia in tre libri contenente nozioni di carattere scientifico, e il Tesoretto, consistente in versi strutturati tenendo conto il modello del Roman de la Rose, di 21000 versi. Il Tesoretto racconta di un viaggio in un mondo astratto dopo che il protagonista, il poeta esiliato, è venuto a sapere, a Roncisvalle, della sconfitta dei guelfi alla battaglia di Montaperti. Per lo schock svenne e venne poi rinvenuto da una donna, Natura, che gli presentò il regno fantastico e glielo descrisse (inserendo anche qui nozioni di carattere scientifico). Dedica una parte anche a descrivere le virtù cavalleresche tipiche dei provenzali, sottolineando particolarmente la liberalità, conciliata con il progetto capitale di ogni cavaliere. Affascinato dalla Francia del sud, Brunetto volle trasmettere le virtù generali tipiche del feudalesimo in modo che fossero mantenute dai suoi concittadini, dopo averle fatte aderire alla mentalità borghese. Viene dedicata una parte anche al regno dell'amore e a quello dei vizi.

Il Roman de la Rose e il Fiore

Abbiamo già citato il Roman de la Rose, il precedente allegorico più autorevole della produzione didattico-profana. La rosa sta ad indicare allegoricamente la donna. Il componimento vede al suo interno due parti, scritte da due poeti diversi: nella prima, scritta da Guillame de Lorris, la donna descritta assomiglia molto alla donna provenzale; nella seconda, di Jean de Meuny, ci sono anche elementi didattici e appartenenti alla corrente misogena. Questo dimostra il rapido mutarsi della cultura del tempo.

Un'altra importante opera sempre ispirata dal Roman de la Rose è il "Fiore", composta da 232 sonetti, firmata da un certo S. Durante. Abbiamo ragione di credere che sia un'opera giovanile di Dante; Contini sostiene che vi è una ripresa di alcuni termini tipici del poeta. La critica tradizionale comunque considera l'opera troppo scarna per essere scritta da Dante. I sonetti sono autonomi ma legati tra loro.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i temi principali della letteratura sacra?
  2. La letteratura sacra si concentra su temi di fede e religione, includendo la volgarizzazione delle vite dei santi, prediche e sermoni, e narrazioni dell'aldilà.

  3. Qual è l'origine del genere letterario sacro e quali autori lombardi sono noti?
  4. L'origine del genere letterario sacro è lombarda, non toscana. Autori noti includono Uguccione da Lodi e Giacomino da Verona, che hanno descritto l'inferno e il paradiso nei loro scritti.

  5. Chi era Bonvesin de la Riva e quali opere ha scritto?
  6. Bonvesin de la Riva era un autore che scrisse "la Rosa e la Viola", un contrasto tra superbia e umiltà, e tre libri: il libro Nero sull'inferno, il libro Rosso sulla passione di Cristo, e il libro Dorato sul paradiso.

  7. Come ha influenzato la cultura francese Brunetto Latini?
  8. Brunetto Latini, esiliato in Francia, apprezzò la cultura francese e scrisse opere didascaliche come il Tresor e il Tesoretto, ispirandosi al modello del Roman de la Rose e integrando virtù cavalleresche e nozioni scientifiche.

  9. Qual è il legame tra il Roman de la Rose e il Fiore?
  10. Il Fiore, composto da 232 sonetti, è ispirato dal Roman de la Rose. Si ritiene che possa essere un'opera giovanile di Dante, anche se la critica tradizionale la considera troppo scarna per essere attribuita a lui.

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