Concetti Chiave
- Il volgare italiano è nato dal latino e inizialmente era solo orale, con pochi in grado di scrivere e utilizzare il latino per la scrittura.
- Nel VIII secolo d.C., il volgare italiano era già diffuso al punto che la gente comune non comprendeva più il latino.
- Il primo documento scritto in volgare italiano è il Placito capuano del 960, un atto giudiziario redatto a Capua.
- Il Placito capuano contiene una testimonianza in volgare che dimostra il possesso di terre da parte del monastero di San Benedetto.
- Dopo il Placito capuano, l'uso scritto del volgare italiano aumenta, ma ci vorrà tempo prima che diventi una lingua di cultura.
Indice
Evoluzione della Lingua Italiana
La lingua italiana di oggi è diversa da quella che veniva parlata nella penisola 100 anni fa. Infatti, le lingue nel tempo cambiano nel tempo perché risentono della situazione storica, sociale e politica in cui vivono coloro che la utilizzano
Origini del Volgare Italiano
Il volgare italiano, nato dal latino per un lungo periodo fu usata solo oralmente perché le persone che allora sapevano scrivere (ed erano pochissime) scrivevano soltanto in latino.
Nell’ VIII secolo d.C. il volgare italiano era ormai diventato una realtà a tal punto che ormai la gente comune non era più in grado di capire il latino. Invece veder apparire la nuova lingua in forma scritta bisognerà attendere la fine del X secolo, mentre in Francia e in Spagna, i primi documenti scritti risalgono a duecento anni primi.Il Placito Capuano
Il primo documento scritto che documenta l’esistenza di un volgare italiano risale al 960 ed è il Placito capuano. Si chiama così perché l’atto redatto a Capua. A quel tempo, Capua faceva parte del regno longobardo i monaci che dipendevano dall’abbazia di Montecassino si trovarono a rivendicare alcune terre e si risolsero al giudice affinché i loro diritti fossero riconosciuti. In base alla legge tempo, era necessario che essi dimostrassero che avevano goduto la proprietà per almeno trent’anni (un po’ come l’odierna usucapione). Durante il placito (giudizio) i monaci presentarono come testimoni dei contadini. Di solito, nei processi del tempo, le testimonianze erano tradotte e trascritte in latino. Invece, questa volta, il giuramento e la testimonianza furono registrati in lingua volgare.
Testimonianza Storica
Questo è il testo della testimonianza: “Sao ko kelle terre, per kelli fini que ki contiene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti” cioè ”So che quelle terre, entro quei confini che qui sono contenuti, per trenta anni le avute in possesso il monastero di San Benedetto”. Si nota che il testo è molto più vicino all’italiano che al latino di cui conserva ancora il genitivo singolare ”sancti Benedicti”.
Dopo il Placito capuano, tra il 1000 e il 1100 le testimonianze scritte del volgare italiano diventano sempre più numerose, anche se dovrà passare molto tempo prima che il volgare italiano venga utilizzato correntemente anche come lingua di cultura.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza del Placito Capuano nella storia della lingua italiana?
- Perché il volgare italiano non veniva utilizzato nella scrittura prima del X secolo?
- Come si è evoluta la lingua italiana nel corso del tempo?
Il Placito Capuano, risalente al 960, è il primo documento scritto che attesta l'esistenza del volgare italiano, segnando un momento cruciale nella transizione dal latino al volgare come lingua scritta.
Prima del X secolo, il volgare italiano era usato solo oralmente perché le poche persone che sapevano scrivere utilizzavano il latino, mentre il volgare non era ancora riconosciuto come lingua scritta.
La lingua italiana è cambiata nel tempo influenzata dalle situazioni storiche, sociali e politiche, risultando diversa da quella parlata 100 anni fa, con un'evoluzione che ha portato dal latino al volgare e infine all'italiano moderno.