Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il ritmo poetico si basa sull'importanza degli accenti, oltre al numero di sillabe, per dare struttura e melodia al verso.
  • La parola "ritmo" ha radici greche e significa "movimento uniforme", essenziale nella musica e nella poesia per creare una sequenza regolare di accenti.
  • Il verso italiano tipico termina con una sillaba tonica, e la disposizione degli accenti varia secondo il tipo di verso, come ternario, quaternario o endecasillabo.
  • I versi parisillabi hanno un ritmo costante e prevedibile, mentre gli imparisillabi, come l'endecasillabo, offrono una maggiore varietà ritmica.
  • L'endecasillabo, noto per la sua flessibilità, presenta vari schemi ritmici con accenti principali sulle sillabe 6.a e 10.a, oppure 4.a, 8.a, 10.a, con possibilità di variazioni.

Indice

  1. Importanza del ritmo nella poesia
  2. Origine e significato del ritmo
  3. Struttura del verso italiano
  4. Accenti nei versi italiani
  5. Ritmo nei versi parisillabi e imparisillabi
  6. Esempio di ritmo nell'endecasillabo
  7. Variazioni del ritmo nell'endecasillabo

Importanza del ritmo nella poesia

Nella poesia non soltanto sono importanti le sillabe per determinare la lunghezza del verso. Occorre anche che gli accenti siano messi al posto giusto. In questo modo la poesia riesce a raggiungere il suo ritmo.

Origine e significato del ritmo

“Ritmo” è una parola di origine greca che significa “movimento uniforme”. Si dice che il passo dei soldati che marciano è ritmico e anche le pulsazioni del cuore hanno un carattere ritmico. Questo perché i soldati alternano il passo e il cuore si contrare a intervalli regolari. Sul ritmo è fondato il motivo musicale, come il movimento del corpo che danza o come il canto poetico che si traduce nel verso.

Struttura del verso italiano

Il ritmo del verso italiano consiste in una regolata successione alternata di sillabe toniche e di sillabe atone e trova la sua conclusione sull’ultima sillaba tonica del verso stesso; da ricordare che il verso tipico italiano termina sempre con una parola che ha l’accento tonico sulla penultima sillaba perché la maggior parte delle parole italiane sono piane.

Accenti nei versi italiani

La collocazione degli accenti ritmici varia in funzione del tipo di verso. Infatti,

• Il verso ternario ha l’accento ritmico che cade sulla seconda sillaba.

• Il verso quaternario ha due accenti: sulla prima e sulla terza sillaba.

• Il quinario ha un accento fisso sulla quarta, e a volte anche sulla prima e sulla seconda.

• Il senario ha due accenti: sulla seconda e sulla quinta sillaba

• Il settenario ha soltanto un accento fisso che cade sulla sesta sillaba; un secondo accento può cadere su una delle prime quattro.

• L’ottonario è un verso molto mutevole a proposito di accento. Poiché il tipo più comune di ottonario si ottiene unendo due quaternari, esso ha l’accento ritmico principale sulla settima, mentre quello secondario cade sulla terza.

• Il novenario ha un accento ritmico principale sull’ottava sillaba e altri due secondari sulla seconda e sula quinta.

• Il decasillabo ha tre accenti ritmici: sulla terza, sulla sesta e sulla nona sillaba

• L’endecasillabo è un verso che ha molta varietà di accenti. Molto frequentemente, esso cade sulla sesta e sulla decima, sulla quarta, ottava e decima, oppure sulla quarta, settima e decima.

Come si può notare tutti i versi hanno un accento ritmico in corrispondenza dell’ultima sillaba tonica.

Ritmo nei versi parisillabi e imparisillabi

Quando si parla di ritmo poetico occorre fare un’ulteriore distinzione fra ritmo dei versi parisillabi e ritmo dei versi imparisillabi. Nei primi, l’accento ritmico è pressoché costante, negli imparisillabi, invece, esso è variabile. Prendiamo, come esempio, la prima strofa dell’ode di A. Manzoni, Soffermàti sull’arida sponda,

Volti i guardi al varcato Ticino,

Tutti assorti nel nuovo destino

Certi in cor dell’antica virtù.

Han giurato: non fia che quest’onda

Scorra più fra due rive straniere;

Non fia loco ova sorgan barriere

Tra l’Italia e l’Italia, mai più!

Esempio di ritmo nell'endecasillabo

Si tratta otto versi endecasillabi, i cui accenti ritmici cadono sempre sulla 3.a, sulla 6.a e sulla 9.a sillaba; il ritmo è ascendente perché consiste nel costante alternarsi di due sillabe atone e di una sillaba tonica. L’accento grammaticale è ininfluente e la lettura ritmica del testo considera atone anche le sillabe con tale accento.

Variazioni del ritmo nell'endecasillabo

Mentre il ritmo dei versi parisillabi è assai orecchiabile perché sempre uguale, ma anche monotono, quello dei versi imparisillabi offre possibilità di variazione. Il ritmo che rientra in questa categoria è l’endecasillabo. Anche se esistono tantissime variazioni, in realtà lo possiamo limitare a tre tipi di ritmo ascendente o discendente:

1) Ritmo con accenti principali sulla 6.a e sulla 10.a sillaba

2) Ritmo con accenti principali sulla 4.a, 8.a e 10.a sillaba

3) Ritmo con accenti principali sulla 4.a, 7.a e 10.a sillaba

L’endecasillabo offre la possibilità adi variare anche gli accenti secondari.

Un esempio di accento ritmico dell’endecasillabo ci è fornito dalla seguente quartina di F. Petrarca (l’accento ritmico è indicato dall’accento acuto:

Sì breve è ‘l témpo e ‘l pensiér sì velóce

Che mi rendon Madónna così mórta,

Ch’al gran dolór la medicina è córta;

Pur, mentr’io veggio léi, nulla mi nóce.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza degli accenti nella poesia?
  2. Gli accenti sono cruciali per determinare il ritmo della poesia, oltre alla lunghezza del verso, permettendo alla poesia di raggiungere il suo ritmo.

  3. Da dove deriva la parola "ritmo" e cosa significa?
  4. La parola "ritmo" deriva dal greco e significa "movimento uniforme", riferendosi a una successione regolare di elementi, come nel passo dei soldati o nelle pulsazioni del cuore.

  5. Come si collocano gli accenti ritmici nei versi italiani?
  6. Gli accenti ritmici nei versi italiani variano a seconda del tipo di verso, con posizioni specifiche per versi ternari, quaternari, quinari, senari, settenari, ottonari, novenari, decasillabi ed endecasillabi.

  7. Qual è la differenza tra versi parisillabi e imparisillabi?
  8. Nei versi parisillabi, l'accento ritmico è costante e orecchiabile, mentre nei versi imparisillabi, come l'endecasillabo, l'accento è variabile, offrendo possibilità di variazione ritmica.

  9. Quali sono i tipi di ritmo dell'endecasillabo?
  10. L'endecasillabo può avere tre tipi di ritmo: con accenti principali sulla 6.a e 10.a sillaba, sulla 4.a, 8.a e 10.a sillaba, o sulla 4.a, 7.a e 10.a sillaba, con possibilità di variare anche gli accenti secondari.

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