Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Nel Medioevo, la religione era il fulcro della vita, influenzando la percezione della realtà e la ricerca di verità trascendentali.
  • Il simbolismo medievale interpretava ogni oggetto come una rappresentazione di un'entità superiore, riflettendo una mentalità magica e religiosa.
  • Nella natura, minerali, vegetali e animali erano visti come simboli, con pietre preziose e fiori che rappresentavano virtù specifiche.
  • Il mondo animale era spesso associato al male, con animali come lo struzzo e il caprone che rappresentavano peccati cristiani.
  • Il simbolismo cristiano si manifestava nell'architettura delle chiese, dove la pianta a croce simboleggiava l'universo e la perfezione.

Indice

  1. La religione nel Medioevo
  2. Il simbolismo delle parole
  3. Simboli nella natura
  4. Simbolismo animale
  5. Simbolismo nella liturgia

La religione nel Medioevo

Nel Medioevo, la sensibilità e la mentalità dell’uomo hanno come componente fondamentale la religione. Questo, porta ad una lettura della realtà in chiave religiosa e a cercare in essa degli aspetti trascendentali che ci rimandano alle verità della fede.

A questo proposito, il significato del termine “simbolo” è importante.

In greco il “súmbolon” (σύμβολον) era un segno di riconoscimento, rappresentato dalle due metà di un oggetto che era stato diviso fra due persone: la prova di un contratto e il riferimento ad una unità che è andata persa. Quest’ultimo concetto ci rimanda ad una realtà nascosta e superiore all’aspetto fenomenologico della realtà. Di conseguenza, nel pensiero medioevale, ogni oggetto era visto come la rappresentazione di un qualcosa che gli corrispondeva su di un piano più elevato e di cui esso diventa così il simbolo. La manifestazione dell’elemento sacro nella realtà, era quindi una ricerca costante durante il Medioevo e, in un certo, il pensiero simbolico non si discostava molto dal pensiero magico, in cui si immergeva la mentalità dell’uomo comune. Se da un lato, i vari amuleti, porta fortuna e formule magiche costituivano l’aspetto più diffuso di questa credenza, dall’altro, le reliquie, le preghiere e i sacramenti, per la massa, costituivano un elemento corrispondente, ma autorizzato dalla Chiesa. In pratica si trattava di trovare sempre e ovunque una sorta di chiave che permettesse all’uomo di avere accesso al mondo religioso eterno, nascosto, l’unico in cui era possibile la salvezza. Gli atti di devozione e le donazioni erano degli atti simbolici che obbligavano Dio a salvare il donatore o il devoto.

Il simbolismo delle parole

Il simbolismo medievale cominciava sul piano delle parole: Verba e res non si opponevano, bensì le parole erano il simbolo delle cose. Come afferma Isidoro di Siviglia, vissuto a cavallo fra il VI e il VII secolo, nominare una cosa era già in parte spiegarla e in medicina, per esempio, la diagnosi era già una forma di guarigione, poiché veniva chiaramente pronunciato il nome della malattia.

Simboli nella natura

Nella natura erano presenti numerosissimi simboli. Minerali, vegetali e animali per l’uomo medievale erano tutti simboli, anche se la tradizione ne privilegiava alcuni come le pietre preziose (evocano il mito della ricchezza e colpiscono la sensibilità per il colore), le piante e i fiori citati nella Bibbia e le bestie esotiche. Nella biblioteca ideale del Medioevo occupavano un posto privilegiato i lapidari, i florali e i bestiari in cui sono catalogati e spiegati tutti questi simboli.

Le pietre e i fiori potevano avere virtù benefiche o nefaste: le pietre gialle o verdi, erano adatte per curare certe malattie. Se la pietra gialla guarivano dall’itterizia che ha come sintomo il pallore del viso e il giallo della cornea o la malattia del fegato, le pietre rosse erano adatte per guarire le emorragie. La sardonica rossa era il simbolo di Gesù Cristo che sparge il suo sangue sulla croce per la salvezza dell’umanità mentre il berillo con la sua trasparenza e quindi la capacità di essere attraversato dal sole, indicava il cristiano illuminato dal Cristo. Il grappolo d’uva ricordava il Cristo che ha dato il suo sangue, in un’immagine simboleggiata dal torchio mistico. La Madonna veniva rappresentata dall’olivo, il giglio, il mughetto, la rosa o la violetta. Per esempio, San Bernardo precisa che la Vergine può trovare un simbolo corrispondente nella rosa bianca, che indica la verginità, oppure nella rosa rossa che rappresenta la carità. Un caso particolare ci è dato dalla “mela” e dalla “mandragora”. La mela era il simbolo del male e non è un caso se in latino il termine “malum” indica anche il male; la mandragora era afrodisiaca e demoniaca; quando viene sradicata essa si mette a gridare e chi la sente muore o diventa folle. In latino è il drago umano, un concetto che si ritrova nell’inglese moderno “mandrake”.

Simbolismo animale

Il mondo animale è soprattutto l’universo del male. Lo struzzo che depone le uova nella sabbia e si dimentica di covarle è il simbolo del peccatore che dimentica i suoi doveri di cristiano verso Dio, il caprone è il simbolo della lussuria, lo scorpione che punge con la sua coda rappresenta il falsità e soprattutto il popolo ebraico. Invece, il cane ha un duplice significato simbolico: la tradizione antica lo vede come simbolo dell’impurità, la società feudale lo riabilita, facendone il simbolo della fedeltà, una delle virtù più considerate. Gli animali favolosi hanno tutti una connotazione negativa e rappresentano Satana o il male in generale: si tratta dell’aspide, del basilisco, del drago o del grifo. Il leone e il liocorno sono ambigui: simboli della forza e della purezza, a volte rappresentano anche l’ipocrisia e la violenza. Tuttavia, alla fine del Medioevo, il liocorno viene idealizzato fino ad essere immortalato nel celebre arazzo conservato nel Museo di Cluny a Parigi, La dame à la licorne.

Simbolismo nella liturgia

Il simbolismo medioevale trova un vasto campo applicativo nella liturgia cristiana. La pianta rotonda o a croce delle chiese costituisce l’immagine della perfezione. Nella pianta a croce, non deve essere visto soltanto un richiamo alla crocifissione, ma soprattutto l’immagine dei quattro punti cardinali, sintesi dell’universo: in questo modo, la chiesa, nella sua unità architettonica, diventa un vero e proprio microcosmo.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo della religione nel Medioevo?
  2. Nel Medioevo, la religione era una componente fondamentale della sensibilità e mentalità dell'uomo, influenzando la lettura della realtà in chiave religiosa e la ricerca di aspetti trascendentali che rimandavano alle verità della fede.

  3. Come veniva interpretato il simbolismo nel pensiero medievale?
  4. Nel pensiero medievale, ogni oggetto era visto come la rappresentazione di qualcosa su un piano più elevato, diventando così un simbolo di una realtà nascosta e superiore.

  5. Quali erano alcuni simboli naturali importanti nel Medioevo?
  6. Nel Medioevo, minerali, vegetali e animali erano considerati simboli, con pietre preziose, piante e fiori biblici, e bestie esotiche che occupavano un posto privilegiato nella tradizione simbolica.

  7. Qual era il significato simbolico degli animali nel Medioevo?
  8. Gli animali nel Medioevo spesso rappresentavano il male, con creature come lo struzzo, il caprone e lo scorpione che simboleggiavano peccati e falsità, mentre il cane era simbolo di fedeltà.

  9. In che modo il simbolismo si manifestava nella liturgia medievale?
  10. Nella liturgia medievale, il simbolismo si manifestava attraverso l'architettura delle chiese, con piante rotonde o a croce che rappresentavano la perfezione e l'universo, rendendo la chiesa un microcosmo.

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