Concetti Chiave
- La lauda ha origine nel movimento dell'Alleluja in Umbria nel XII secolo, diffondendosi in tutta l'Italia centrale e settentrionale.
- Le laude erano inni di lode a Dio, cantati da folle di fedeli guidati da leader carismatici.
- Nella seconda metà del XIII secolo, le laude si evolvono grazie ai Disciplinati, che combinavano canti in latino e volgare.
- La transizione dalla fase orale alla scrittura facilitò la diffusione delle laude tra diverse confraternite.
- La lauda si trasformò nel tempo, integrando elementi della ballata e strutture dialogiche, evolvendo verso le sacre rappresentazioni teatrali.
Indice
Movimenti religiosi del XII e XIII secolo
I secoli XII e XIII furono caratterizzati da tutta una serie di movimenti religiosi che sfociarono talvolta in eresia, talvolta in fondazione di nuovi ordini religiosi. Fra di essi, si sviluppò il movimento dell’ Alleluja, che si è sviluppò intorno al 120. Si trattava di un movimento di religiosità popolare, originario dell’ Umbria e diffusosi poi in tutta l’Italia centrale e settentrionale. Era caratterizzato da folle di fedeli, che, spinte da un grande fervore religioso, e guidate da capi con un carisma molto forte, percorrevano campagne e città cantano inni di lode a Dio. Tali inni prendono il nome di “laude”.
Evoluzione delle laude e dei Flagellanti
Nella seconda metà del XIII, le laude si evolvono sulla scia di un’altra forma di religiosità collettiva, quella dei Disciplinati, chiamati anche Flagellanti perché erano soliti partecipare alle processioni religiose flagellandosi. Essi predicavano una pesante e severa penitenza poiché era molto diffusa la credenza che presto sarebbe giunto il regno dello Spirito Santo.
Percorrevano le strade cantando e alternando la recita di salmi in latino con altri canti in lingua volgare che ebbero molto successo. Ogni compagnia aveva le proprie e ben presto si operarono anche scambi di laude fra una confraternita di Flagellanti e quella delle città vicine. Quando dalla fase orale, si passò alla trascrizione scritta, la diffusione fu ancora di più facilitata. All’inizio si cantavano le giaculatorie, senza alcuna intenzione polemica: la giaculatoria era una breve preghiera, senza variazioni, in genere con una sola rima.
La ballata e le sacre rappresentazioni
Col tempo, i canti dei Flagellanti dalla giaculatoria passarono alla ballata il cui metro, tipico della poesia profana, era meno primitivo e più progredito. La caratteristica fondamentale della ballata era la presenza di un ritornello, ripetuto alla fine di ogni strofa e spesso recitata o cantata da una sola voce. I temi erano la vanità della vita, la condanna del peccato, l’amore verso Dio, la descrizione di episodi tratti dal Vangelo. In qualche caso, come in Jacopone da Todi, la lauda acquistò un struttura a dialogo chiamato anche “contrasto”, cioè con la presenza di diversi personaggi che dialogavano fra di loro. Nella seconda metà del Trecento e nel Quattrocento la ballata dialogata darà vita alle sacre rappresentazioni che stanno alla base del teatro in volgare.
Domande da interrogazione
- Quali furono i principali movimenti religiosi del XII e XIII secolo?
- Come si evolsero le laude nel XIII secolo?
- Qual è la differenza tra giaculatorie e ballate nei canti dei Flagellanti?
- Qual è l'importanza delle sacre rappresentazioni nel contesto teatrale?
I secoli XII e XIII videro lo sviluppo di vari movimenti religiosi, tra cui il movimento dell'Alleluja, caratterizzato da un fervore religioso popolare e la diffusione delle laude.
Nella seconda metà del XIII secolo, le laude si evolsero sotto l'influenza dei Disciplinati o Flagellanti, che combinavano canti in latino e volgare durante le processioni penitenziali.
Le giaculatorie erano brevi preghiere con una sola rima, mentre le ballate avevano una struttura più complessa con un ritornello e temi più elaborati.
Le sacre rappresentazioni, nate dalla ballata dialogata, furono fondamentali per lo sviluppo del teatro in volgare nel Trecento e Quattrocento.