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Concetti Chiave

  • La figura femminile nella letteratura medievale italiana rappresenta il mondo interiore maschile, esprimendo sentimenti e idee politiche attraverso le parole degli autori.
  • In Dante Alighieri, la donna angelo, come Beatrice, simboleggia l'elevazione spirituale e la salvezza, incarnando un ideale di bellezza e grazia.
  • La letteratura stilnovista di Dante vede la donna come una creatura angelica, scesa in terra per mostrare la propria bellezza come un miracolo.
  • Francesco Petrarca presenta una visione più terrena e tormentata dell'amore, con la figura di Laura che incarna un desiderio irraggiungibile e conflittuale.
  • Il contrasto in Petrarca tra l'ammirazione per la bellezza di Laura e la percezione della sua cattiveria riflette un conflitto interiore tra passione e spiritualità.

Indice

  1. La figura femminile nella letteratura medievale
  2. Dante Alighieri e la donna angelo
  3. Francesco Petrarca e la passione terrena

La figura femminile nella letteratura medievale

La figura femminile incarna il simbolo della visione della vita e della politica degli autori duecenteschi e trecenteschi italiani, rappresenta infatti il mondo interiore degli uomini che viene però espresso in sentimenti e incarnato nelle loro parole.

Dante Alighieri e la donna angelo

Dante Alighieri ad esempio nella sua “Vita Nova” presenta la figura femminile stilnovista influenzata dal forte sentimento religioso medievale, si riflette infatti la famosa donna angelo: Beatrice si presenta nella sua letteratura come mezzo di assoluta elevazione spirituale grazie al suo saluto benefico e grazioso che concede salvezza e al suo incedere elegante per le strade, considerato come un topos nella sua letteratura ma in generale nella letteratura medievale italiana. La donna angelo indica quindi una vera e propria creatura angelica discesa in terra, come afferma Dante “a miracol mostrar”, quindi per far ammirare la sua bellezza.

Francesco Petrarca e la passione terrena

Francesco Petrarca invece risulta più come un prigioniero della passione terrena e di conseguenza appare come molto più lontano da Dio, quindi nel suo caso la corporeità dell’amore tipica dell’umanesimo si contrappone fortemente con il clima medievale in cui il poeta si incanala. In Petrarca la donna è incarnata dalla figura di Laura, che tende a presentarsi come la proiezione del desiderio irraggiungibile del poeta, il suo amore nei confronti della donna appare però tormentato e questo aspetto si nota nella descrizione della donna con caratteri in conflitto. Da una parte lui la ammira per la sua bellezza stupefacente, dall’altra però si lamenta anche per la sua cattiveria paragonandola ad una terribile bestia feroce e mansueta.

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