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Concetti Chiave

  • Il latino volgare, parlato quotidianamente dal popolo, è alla base delle lingue romanze e ha dato origine ai diversi volgari regionali in Italia.
  • La scuola siciliana, nata alla corte di Federico II, ha innovato la poesia lirica in volgare, introducendo il sonetto e influenzando il futuro della poesia italiana.
  • Dante Alighieri, con opere come "De vulgari eloquentia" e la "Divina Commedia", ha elevato il volgare fiorentino a lingua letteraria, dimostrando la sua capacità espressiva.
  • Nel Cinquecento, il dibattito sulla lingua ha portato all'adozione del fiorentino trecentesco come modello di lingua letteraria grazie a figure come Pietro Bembo.
  • Nel Novecento, la diffusione dell'italiano è stata facilitata dalla scuola dell'obbligo, dalla stampa e dai media, riducendo l'uso dei dialetti e affermando un italiano comprensibile a tutti.

Indice

  1. Introduzione: latino e volgare
  2. I volgari romanzi in Italia
  3. Prime testimonianze del volgare
  4. La scuola siciliana (XIII sec.)
  5. Dolce Stilnovo
  6. Dante Alighieri e il volgare illustre
  7. Umanesimo e Rinascimento
  8. Il Cinquecento: la questione della lingua
  9. Seicento e Settecento
  10. Ottocento: l’italiano e l’Unità nazionale
  11. Novecento: diffusione dell’italiano
  12. Italiano contemporaneo

Introduzione: latino e volgare

•Latino classico: lingua della cultura e dell’amministrazione nell’Impero Romano.
•Latino volgare: lingua parlata quotidianamente dal popolo, base delle lingue romanze.
•Caduta dell’Impero (476 d.C.): il latino rimane lingua scritta, ma il popolo parla volgari differenti.

I volgari romanzi in Italia

•Pluralità linguistica: nascono diversi volgari regionali (toscano, veneto, siciliano, ecc.).
•Uso orale: il latino resta lingua scritta fino al XII secolo.
•Progressiva comparsa dei volgari anche nei documenti scritti.

Prime testimonianze del volgare

•Placito Capuano (960-963): primo documento giuridico con frase in volgare (“Sao ko kelle terre…”).
•Indovinello veronese (VIII-IX sec.): uno dei primi testi con elementi di volgare.
•Altri testi: Ritmo bellunese, Ritmo cassinese, Ritmo di Sant’Alessio.

La scuola siciliana (XIII sec.)

•Nata alla corte di Federico II di Svevia.
•Usa il volgare per la poesia lirica, ispirata alla tradizione provenzale.
•Giacomo da Lentini: inventore del sonetto.
•Volgare artificiale e colto, trascritto poi in toscano.

Dolce Stilnovo

•Movimento poetico nato a Firenze e Bologna.
•Tema centrale: amore spirituale e figura angelicata della donna.
•Linguaggio raffinato: uso di un volgare elevato.
•Poeti principali: Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti, Dante Alighieri.

Dante Alighieri e il volgare illustre

De vulgari eloquentia: trattato in latino che teorizza un volgare letterario comune a tutta Italia.
Divina Commedia: capolavoro in volgare fiorentino, ricco di registri e lessico.
•Dante dimostra che il volgare può esprimere concetti alti come il latino.

Petrarca e Boccaccio •Petrarca: scrive in latino e in volgare (Canzoniere), contribuendo al modello poetico.
•Boccaccio: autore del Decameron, in volgare fiorentino.
•Entrambi fondamentali per la formazione del modello dell’italiano letterario.

Umanesimo e Rinascimento

•Ritorno al latino classico come lingua della cultura.
•Il volgare continua ad essere usato per opere non accademiche.
•Diffusione crescente tra ceti borghesi e popolari.

Il Cinquecento: la questione della lingua

•Grande dibattito su quale volgare adottare come lingua letteraria unitaria.
•Pietro Bembo (Prose della volgar lingua, 1525): propone il fiorentino trecentesco di Petrarca e Boccaccio.
•Affermato il modello di lingua “alta”, separata dai volgari regionali.

Seicento e Settecento

•Italiano usato nella letteratura e nella scienza.
•Dialetti ancora predominanti nell’uso quotidiano.
•Accademia della Crusca (1583): pubblica il primo vocabolario della lingua italiana.

Ottocento: l’italiano e l’Unità nazionale

•Dopo il 1861 si impone l’esigenza di una lingua comune.
•Problema dell’analfabetismo: pochi sanno leggere e parlare l’italiano.
•Lingua nazionale costruita sul modello del fiorentino colto.

Novecento: diffusione dell’italiano

•Scuola dell’obbligo, stampa, radio e TV (RAI) favoriscono la conoscenza dell’italiano.
•Declino progressivo dei dialetti.
•Si afferma un italiano medio, comprensibile a tutti.

Italiano contemporaneo

•Lingua ufficiale dello Stato e della scuola.
•Coesistenza con dialetti e lingue regionali.
•Influenze da inglese e linguaggi dei media.
•Lingua in evoluzione, ma con solide basi letterarie.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata l'importanza del latino volgare nella formazione delle lingue romanze?
  2. Il latino volgare era la lingua parlata quotidianamente dal popolo e ha costituito la base delle lingue romanze, evolvendosi in diversi volgari regionali dopo la caduta dell'Impero Romano.

  3. Quali sono stati i contributi principali della scuola siciliana alla letteratura italiana?
  4. La scuola siciliana, nata alla corte di Federico II, ha utilizzato il volgare per la poesia lirica e ha introdotto il sonetto, influenzando la tradizione poetica italiana.

  5. Come ha contribuito Dante Alighieri alla valorizzazione del volgare?
  6. Dante Alighieri, con il suo trattato "De vulgari eloquentia" e la "Divina Commedia", ha dimostrato che il volgare fiorentino poteva esprimere concetti elevati come il latino, promuovendo un volgare letterario comune.

  7. Quali fattori hanno favorito la diffusione dell'italiano nel Novecento?
  8. La diffusione dell'italiano nel Novecento è stata favorita dalla scuola dell'obbligo, dalla stampa, dalla radio e dalla televisione, che hanno contribuito a ridurre l'uso dei dialetti e a promuovere un italiano comprensibile a tutti.

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