juventina1992
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Concetti Chiave

  • Il Rinascimento, nei primi decenni del 1500, matura i principi dell'Umanesimo, consapevole dell'impossibilità di rivivere l'antico mondo latino.
  • La letteratura del Rinascimento abbandona l'allegoria e spiritualismo, orientandosi verso una visione materialista e naturalista.
  • Esistono due tendenze letterarie: una realistica che considera la storia un ambito umano, e una idealizzante che vede la realtà esteticamente bella.
  • La scoperta della poetica di Aristotele introduce le tre unità di tempo, luogo e azione, influenzando la letteratura fino al Romanticismo.
  • Il dibattito sulla lingua letteraria vede contrapporsi le idee di Bembo, che predilige un volgare aulico, e Trissino, che preferisce una lingua cortigiana basata su apporti regionali.

Indice

  1. L'evoluzione del Rinascimento
  2. Tendenze letterarie del Rinascimento
  3. La poetica di Aristotele e il Romanticismo
  4. La questione della lingua nel Rinascimento

L'evoluzione del Rinascimento

Il Rinascimento occupa i primi tre decenni del 1500. I principi dell'Umanesimo giungono a maturazione nel Rinascimento che avrà la consapevolezza storiografica, cioè l'impossibilità di far rivivere l'antico mondo latino. Nel Rinascimento scompare l'allegoria e lo spiritualismo e si afferma una letteratura materialista con una visione naturalista.

Tendenze letterarie del Rinascimento

In questo periodo ci sono 2 tendenze: quella realistica o oggettiva (che non evade verso la trascendenza e considera la storia un ambito umano) e quella idealizzante (che considera esteticamente bella la realtà, come Ludovico Ariosto).

La poetica di Aristotele e il Romanticismo

nel 1536 si scopre la poetica di Aristotele (grazie a Lorenzo Valla) che afferma 3 unità: tempo, luogo e azione che sopravviveranno fino al Romanticismo che prevede una poesia spontanea.

La questione della lingua nel Rinascimento

La cultura del Rinascimento è elitaria, destinata cioè a poche persone mentre il volgare è per la coinè di artisti. Secondo Pietro Bembo la lingua subisce un processo evolutivo (come dice Platone), nel senso che raggiunge un apice e poi crolla e poi subisce un'evoluzione con Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa poiché la lingua deve essere il volgare della letteratura: questa ipotesi doveva avere un modello a cui seguire. Per Bembo la lingua deve essere aulica, curiale e cardinale; per Trissino, Castiglione e Geraldi Cinzio bisognava usare una lingua cortigiana basata cioè sui migliori apporti delle varie parlate regionali: qui non c'è un modello da seguire. Il problema della lingua implica il problema dell'imitazione, quindi per fare letteratura si imita l'optimum (Petrarca e Boccaccio), cioè il fiorentino. Ma il Rinascimento rispetta le regole teoriche per l'imitazione e le unità di tempo, luogo e azione di Aristotele.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali tendenze letterarie del Rinascimento?
  2. Durante il Rinascimento, emergono due tendenze letterarie principali: una realistica o oggettiva, che considera la storia un ambito umano senza trascendenza, e una idealizzante, che vede la realtà come esteticamente bella, come esemplificato da Ludovico Ariosto.

  3. Come viene affrontata la questione della lingua nel Rinascimento?
  4. La questione della lingua nel Rinascimento è complessa e vede un dibattito tra l'uso di una lingua aulica e curiale, come proposto da Pietro Bembo, e una lingua cortigiana basata sui migliori apporti regionali, come suggerito da Trissino, Castiglione e Geraldi Cinzio. La lingua letteraria deve imitare l'optimum, rappresentato dal fiorentino di Petrarca e Boccaccio.

  5. Qual è l'influenza della poetica di Aristotele nel Rinascimento?
  6. La poetica di Aristotele, riscoperta nel 1536, introduce le tre unità di tempo, luogo e azione, che influenzano la letteratura fino al Romanticismo, periodo in cui si sviluppa una poesia più spontanea.

Domande e risposte

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