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Concetti Chiave

  • Il Rinascimento segnò la riscoperta dei classici grazie agli umanisti, influenzando la cultura europea e conducendo alla nascita di nuove università e biblioteche pubbliche.
  • L'umanista si dedicava a correggere i testi classici e svolgeva ruoli diplomatici e amministrativi, con figure come Petrarca e Machiavelli che contribuirono allo sviluppo della scienza politica.
  • La nuova visione dell'uomo nel Rinascimento, proposta da pensatori come Leon Battista Alberti e Pico della Mirandola, esaltava la centralità e la libertà dell'uomo nel cosmo.
  • Le scoperte scientifiche del periodo, con figure come Galileo e Copernico, portarono a una nuova comprensione dell'universo e all'uso della matematica come linguaggio per descrivere la natura.
  • Intellettuali-funzionari come Machiavelli e Tommaso Moro contribuirono alla formazione delle istituzioni politiche moderne e alla nascita della letteratura utopistica, teorizzando nuove forme di governo e società.

Rinascimento

Indice

  1. Il Rinascimento e gli umanisti
  2. Centri di diffusione culturale
  3. Il ruolo degli umanisti
  4. Rinnovamento degli studi
  5. La nuova visione dell'uomo
  6. Scoperte scientifiche e magia
  7. Intellettuali-funzionari e politica

Il Rinascimento e gli umanisti

Il Rinascimento fu il tempo in cui si vide il ritorno dei grandi capolavori classici, riscoperti e analizzati(o meglio riportati alla forma originale), dagli umanisti. A questo periodo appartengono grandi letterati come Francesco Petrarca.

Un momento storico per gli umanisti fu al concilio di Ferrara-Firenze(1437), dove fu proprio lo studio della lingua greca che consentì la riscoperta del patrimonio della tradizione classica ellenica. Per tutto il 400 l'umanesimo accompagnò la fioritura dei principati italiani, e quando nel 500 iniziò il loro declino, questa corrente intellettuale aveva contagiato tutta l'Europa. Fu il Concilio di Trento(1563-Controriforma)a chiudere il periodo del Rinascimento.

Centri di diffusione culturale

Centri di diffusione della nuova forma di pensiero furono le corti e le accademie. Le prime erano la rappresentazione simbolica del potere del principe, dove egli lanciava un'opera di propaganda per giustificare il suo potere circondandosi di intellettuali: maggiori erano gli intellettuali, maggiore era il prestigio della corte. Le seconde furono all'inizio manifestazione del mecenatismo (sostenere finanziariamente artisti e intellettuali) del principe; la più nota fra queste fu l'Accademia fiorentina, dove stette il filosofo Ficino. Fra il XV e il XVI secolo vi fu la nascita di biblioteche aperte al pubblico. La loro nascita portò alla fioritura dell'attività dei copisti (coloro che ricopiavano antichi testi per preservarli).

Ma cos'è un umanista?

Il ruolo degli umanisti

L'umanista è colui che ricerca e corregge i testi classici alterati dall'attività dei copisti. Rappresentanti più noti di questo periodo furono Petrarca(padre dell'umanesimo),Lorenzo Valla(dimostrò che la Donazione di Costantino era un falso medievale)e Angelo Poliziano(attivo alla corte di Lorenzo de' Medici e nello Studio fiorentino,università di Firenze). Alcuni umanisti furono, invece, incaricati di importanti e delicate missioni, abituati al lavoro diplomatico e all'organizzazione dello stato:i cosidetti intellettuali-funzionari. Le vicende di Venezia, Firenze e Milano tra 400 e 500 fornirono ad altri funzionari (Machiavelli) gli elementi per una riflessione intorno alle forme del potere politico, da cui sarebbe nata la scienza della politica.

Rinnovamento degli studi

Il movimento umanista portò un rinnovamento degli studi(non che alla nascita di nuove università), ma anche un programma educativo alternativo, che molte università fra le più antiche respinsero con ostilità. Si aprirono inoltre altri tipi di studi tra le quali la retorica,la poesia,la medicina e la giurisprudenza.

Attraverso l'opera di traduzione degli umanisti e la nascita dell'industria editoriale fu messo a disposizione di un pubblico di tecnici le opere scientifiche dell'età ellenistica e i grandi manuali dell'antichità; vennero inoltre pubblicati nuovi trattati di carattere tecnico. In questo periodo la figura dell'artista si trasformò da artigiano a intellettuale; essi rivendicarono il valore conoscitivo delle arti meccaniche(si fondano sull'osservazione della natura e sull'esperienza accumulata e trasmessa di generazione in generazione)

La nuova visione dell'uomo

La nuova visione dell'uomo

Leon Battista Alberti, nel famoso dialogo “Della famiglia”, propose un modello di uomo che è artefice del proprio destino grazie alle forze che Dio gli ha concesso. L'uomo fu collocato non più nella città, ma nel cosmo: la celebrazione della vita terrena si trasformò nell'esaltazione della centralità dell'uomo(microcosmo)capace di riassumere l'intero universo(macrocosmo). Pico della Mirandola scrisse che "Dio donò all'uomo la libertà di autodeterminarsi e lo pose nel cuore del mondo: l'uomo era libero di di elevarsi alla condizione degli angeli o degradarsi alla condizione dei bruti". Un altro filone del Rinascimento, che coltivava interessi scientifici naturalistici e magici, riteneva che ci fosse una vita insita nell'universo, un'anima che rendeva viva la natura. Paracelso si proponeva proprio di rendere visibili i rapporti che sussistono tra l'uomo e la natura:il corpo umano sarebbe governato dei fenomeni chimici ed è dominandoli che si guarisce il corpo e si esercita il potere sulla natura. La conquista del territorio americano e la schiavitù dei popoli indigeni, però, furono criticate da due intellettuali: il primo è il domenicano Bartolomeo de Las Casas che inviò una relazione delle distruzione delle Indie a Carlo V d'Asburgo,e il secondo fu l'umanista Michel de Montaigne con un'opera in cui accusa l'uomo di essere la creatura più fragile è orgogliosa del mondo(l'uomo è attaccato alle sue consuetudini e non si libera facilmente dai pregiudizi tanto da considerare “barbari” tutti coloro che non condividono le stesse usanze). Le scoperte geografiche avevano distrutto l'idea di un universo finito,e nasceva l'idea di un universo infinito. Colui che ruppe questa immagine fu Giordano Bruno che, dopo peregrinazioni per l'Europa, fu processato dall'Inquisizione e arso vivo. Lui pensava che l'universo fosse uno spazio omogeneo non gerarchico, infinito per estensione, per mondi che lo animavano e per le forme di vita presenti.

-Scoperte scientifiche

Scoperte scientifiche e magia

Durante il Rinascimento si scopre quanto l'osservazione aiuti a comunicare le esperienze e a cumularle;grazie alla cumulabilità dell'esperienza, nasce l'idea del progresso, ovvero il miglioramento delle conoscenze e delle tecniche. Dopo aver riscoperto il principio di Pitagora e la diffusione dei commerci, la matematica cominciò a essere usata come linguaggio in grado di esprimere, formalizzare e risolvere i problemi. Con Galileo Galilei si iniziava a pensare che la natura fosse scritta in caratteri matematici, e che la matematica fosse il nuovo linguaggio capace di esprimerne le leggi. Parlando della magia, notiamo che i filosofi a quell'epoca la utilizzarono per potenziare le loro conoscenze della natura e per decifrare i segreti della natura e del cosmo:ad esempio Pico della Mirandolo riteneva che la magia fa dell'uomo il padrone delle forze naturali.

Nel 1534 vennero pubblicate 2 opere:

1)”La fabbrica del corpo umano”- Andrea Vesalio:opera corredata da tavole anatomiche, frutto di un'attività scientifica fondata su una descrizione analitica, sistematica, meticolosa del corpo umano, che segnerà l'inizio di una nuova anatomia;

2)”Le rivoluzioni dei corpi celesti”- Niccolò Copernico: in contrapposizione alla teoria tolemaica, lui disse che il Sole era immobile al centro dell’universo, mentre la Terra e i pianeti ruotavano su orbite circolari intorno ad esso. Il suo obiettivo era di dare una risposta alle domande alla quale Tolomeo non era riuscito a rispondere. Purtroppo però questa teoria andava contro l'idea dell'uomo posto al centro dell'universo, e per questo la teoria copernicana fu condannata.

Gli intellettuali-funzionari

Intellettuali-funzionari e politica

In Europa le nuove monarchie nazionali si dotarono di un'organizzazione amministrativa e politica più complessa che richiedette intellettuali-funzionari capaci di svolgere mansioni politiche,amministrative e diplomatiche. Alcuni di questi intellettuali-funzionari furono:Francesco Guicciardini(ricoprì incarichi di amministratore,governatore e diplomatico presso i Medici a Firenze e papa Leone X);Niccolò Machiavelli(segretario della cancelleria,addetto alla magistrature dei “Dieci”,ricoprì per 15 anni ruoli importanti nel governo fiorentino,nell'organizzazione militare e in missioni diplomatiche. Caduta la Repubblica(1512)fu mandato in esilio e nel 1520 un avvicinamento ai Medici nono lo rinserì nella politica);Tommaso Moro(entrò nel Parlamento inglese durante il regno di Enrico VII,ove fece interventi contro la politica fiscale del re;nominato cancelliere del regno da Enrico VIII,dovette abbandonare la politica dopo che grazie all'Atto di supremazia il re di proclamò capo della chiesa. Rifiutandosi di seguire il nuovo regime nato dallo scisma anglicano fu incarcerato e condannato a morte). Machiavelli nel suo esilio lesse la storiografia dello storico latino Tito Livio dal quale apprese che il successo e la stabilità della Repubblica romana antica erano dipesi dalla capacità di utilizzare positivamente i conflitti tra le forze sociali. Mise a confronto l'antica Repubblica con la Repubblica aristocratica veneziana,con la Repubblica democratica fiorentina e con la monarchia francese,per concludere che la differenza tra i governi stava fra quelli regolati da leggi e quelli privi di freni o perchè dispotici o perchè anarchici. Machiavelli nella sua opera più famosa,”Il Principe”,guardava gli uomini e ne ammetteva gli slanci positivi ma riteneva che bisognava tener conto soprattutto degli aspetti pericolosi della natura umana;secondo lui il principe deve saper usare opportunamente l'astuzia della diplomazia e la forza dell'esercito,di fatti saranno proprio queste insieme alle leggi gli elementi fondamentali del nascente stato moderno. Inoltre il principe deve avere l'autonomia dell'agire sia dai principi della morale sia da quelli della religione. Infine le regole del comportamento del principe che egli cercava erano regole applicabili universalmente. Nasce nel 500 la letteratura utopistica,intrapresa da Tommaso Moro che inizia con l'analizzare la società contemporanea:nel cercare di liberarsi dei vecchi vincoli feudali,le terre venivano recintate per l'allevamento delle pecore,che procurava la lana che era il motore dell'industria tessile e così i contadini erano nella miseria. Nel suo libro”Utopia” lui descrive un'isola sulla quale la privatizzazione(secondo lui un male)è abolita,perchè tutti i beni sono in comune;tutte le persone si dedicano un po al lavoro manuale e un po agli studi(non c'è più chi si occupa o dell'uno o dell'altro). Il valore delle cose era dato in base alla loro utilita(oro e argento sono inutili e quindi disprezzati) e il denaro non esisteva. Tutte le religioni erano accolte e non si poteva né offendere né limitare la religione altrui se diversa. Secondo Utopo(fondatore dello stato ideale)era stato Dio stesso a ispirare culti diversi. Questa sarà la prima forma di teorizzazione della tolleranza per la diversità religiosa e queste pagine di Moro saranno scritte solo un anno prima della riforma Luteriana.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo degli umanisti durante il Rinascimento?
  2. Gli umanisti hanno riscoperto e corretto i testi classici, contribuendo alla diffusione del patrimonio culturale ellenico e influenzando la politica e l'educazione in Europa.

  3. Quali furono i principali centri di diffusione culturale nel Rinascimento?
  4. Le corti e le accademie furono i principali centri di diffusione culturale, dove i principi sostenevano intellettuali per aumentare il prestigio delle loro corti.

  5. Come è cambiata la visione dell'uomo durante il Rinascimento?
  6. La visione dell'uomo è cambiata, vedendolo come artefice del proprio destino e centrale nell'universo, capace di autodeterminarsi e di elevarsi spiritualmente.

  7. Quali furono alcune delle scoperte scientifiche significative del Rinascimento?
  8. Tra le scoperte scientifiche significative ci sono l'opera di Andrea Vesalio sulla nuova anatomia e la teoria eliocentrica di Niccolò Copernico, che sfidava la visione tolemaica dell'universo.

  9. Chi erano gli intellettuali-funzionari e quale fu il loro contributo?
  10. Gli intellettuali-funzionari erano esperti in politica e amministrazione, come Machiavelli e Tommaso Moro, che contribuirono allo sviluppo delle teorie politiche e alla riflessione sulla società.

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