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Concetti Chiave

  • La Rivoluzione Scientifica segna un cambio radicale nel sapere, iniziando con Copernico e culminando con Newton, passando da un ragionamento sillogistico a un approccio sperimentale.
  • La natura è vista come un ordine oggettivo, privo di caratteristiche soggettive, e spiegata attraverso relazioni governate da leggi fisiche piuttosto che casuali.
  • La scienza moderna si fonda su un sapere sperimentale, basato su dati empirici verificati in laboratorio, distinto dalla semplice percezione considerata ingannevole.
  • La matematica, una volta marginalizzata, diventa centrale nella scienza moderna per la sua capacità di esprimere misurazioni quantitative attraverso principi oggettivi.
  • Le leggi fisiche, fondate sull'esperienza sperimentale, sono intersoggettivamente valide e comunicabili, differenziandosi dai segreti della cultura magica.

Indice

  1. Origini della Rivoluzione Scientifica
  2. Concezione della natura e scienza
  3. Scienza moderna e sapere matematico

Origini della Rivoluzione Scientifica

Si definisce “Rivoluzione Scientifica”, l’evento radicalmente innovatore, il cui ambito cronologico è definito fra la data di pubblicazione del capolavoro di Copernico Le rivoluzioni dei corpi celesti (1543) e quella dell’opera di Newton I principi matematici di filosofia naturale (1687). La parola “Rivoluzione” nasce per la prima volta con Copernico, nel momento in cui ribalta la posizione dei corpi celesti (appunto rivoluzione) ed, è detta “Scientifica” poiché riguarda la scienza (deriv. Episteme→sapere certo). Tale evento, decisivo per tutta la successiva storia Occidentale, provocherà la scomparsa del precedente sapere di ragione sillogistica (che procedeva per deduzione) in virtù di una nuova concezione di sapere di natura sperimentale (sapere epistemico – assiomico). Inquadrabile in questo contesto, è la rivoluzione astronomica che ha inizio Copernico e trova la codificazione definitiva con Newton fino ad Einstein. Dalla tale Rivoluzione e soprattutto nella metodologia Galileiana emerge:

1) La concezione della natura come ordine oggettivo e casualmente composto di relazioni governate da leggi;

Concezione della natura e scienza

La scienza si rapporta alla natura e la valuta. Peculiarità di questo periodo oltre che punto di distacco dell’uomo moderno da quello antico, è la visione della natura come oggetto e non più come soggetto. Perciò se è tale, non può possedere caratteristiche soggettive e quindi antropomorfe (non ha anima). La natura viene in altri termini spersonalizzata, disantropomorfizzata e sono così eliminati i caratteri soggettivi. Evidente è quindi, la differenza tra la conoscenza scientifica e quella magica, in cui il mago sostiene per la natura un’autonomia di comportamento. In questa nuova concezione della natura inoltre, trova spazio anche un’interessante osservazione secondo cui stessa natura può essere spiegata come un ordine di cause efficienti determinati per un evento e, non come ordine di relazioni casuali (da qui l’elaborazione di leggi fisiche).

Scienza moderna e sapere matematico

2) La concezione della scienza come sapere sperimentale – matematico e intersoggettivamente valido; La scienza moderna è un sapere sperimentale (deriv. da esperimento), che parte da dati forniti dall’esperienza, procurati da un’acuta osservazione. Per molti aspetti quindi, è un’indagine similare a quella svolta dagli studiosi dell’antichità, come Aristotele, che osservavano gli eventi naturali e ne portavano testimonianza attraverso l’esperienza, collegata inoltre, alla sfera sensoriale e quindi alla percezione. Proprio questa concezione, distingue in modo piuttosto radicale la scienza moderna dagli studi antichi. La scienza, infatti, smentisce la semplice percezione, ritenuta ingannevole e, pur rilevando i dati empirici forniti da un’osservazione oculata, ne verifica le ipotesi in Laboratorio. Quindi, proprio nel differente sviluppo delle osservazioni sta la peculiarità su cui si fonda il loro divario: la prima è una disciplina estemporanea e occasionale, la seconda invece, è estremamente ponderata e predispone intenzionalmente le condizioni al fine di verificare determinate ipotesi che, qualora si annunciassero vere si mostrerebbero come Leggi Fisiche (fondate sull’esperienza sperimentale) e non leggi empiriche. La matematica, precedente abolita da Aristotele, poiché considerata sapere “puro”, cioè svincolata dall’esperienza e quindi con la natura, torna in auge. Nel momento in cui la natura è osservata, requisito fondamentale, è una valutazione che procede per termini oggettivi, cioè mediante principi quantitativi e matematici. Lo stesso Democrito, infatti, già in età antica affermava che i caratteri propri dell’oggetto sono i criteri quantitativi. In questo modo, la scienza moderna diviene un sapere matematico, poiché, attraverso la sola disciplina esatta (non si basa sulla percezione o sui sensi) che è la matematica, si possono esprimere misurazioni quantitative. Tale sapere, infine non è affatto segreto come lo era per la cultura magica. Le leggi fisiche, infatti, si possono comunicare a tutti i soggetti giacché valide a livello interumano in cui ognuno può coglierne l’efficacia e la veridicità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il periodo cronologico della Rivoluzione Scientifica?
  2. La Rivoluzione Scientifica si colloca tra la pubblicazione del capolavoro di Copernico "Le rivoluzioni dei corpi celesti" nel 1543 e l'opera di Newton "I principi matematici di filosofia naturale" nel 1687.

  3. Come viene concepita la natura durante la Rivoluzione Scientifica?
  4. Durante la Rivoluzione Scientifica, la natura è vista come un ordine oggettivo, privo di caratteristiche soggettive e antropomorfe, governato da leggi e spiegabile attraverso cause efficienti.

  5. In che modo la scienza moderna si differenzia dagli studi antichi?
  6. La scienza moderna si distingue dagli studi antichi per il suo approccio sperimentale e matematico, che verifica le ipotesi in laboratorio e si basa su misurazioni quantitative, a differenza della semplice percezione sensoriale degli antichi.

  7. Qual è il ruolo della matematica nella scienza moderna?
  8. Nella scienza moderna, la matematica è fondamentale per esprimere misurazioni quantitative e valutare la natura in termini oggettivi, rendendo il sapere scientifico intersoggettivamente valido e comunicabile.

  9. Qual è la differenza tra conoscenza scientifica e magica secondo il testo?
  10. La conoscenza scientifica si basa su leggi fisiche verificabili e intersoggettivamente valide, mentre la conoscenza magica attribuisce alla natura un'autonomia di comportamento e mantiene il sapere segreto.

Domande e risposte

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