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Concetti Chiave

  • Gli intellettuali del Quattrocento si distaccano dalle masse, risiedendo principalmente nelle corti come centri di sviluppo culturale.
  • Le corti non solo promuovono la cultura, ma sono anche luoghi di eventi civili e religiosi aperti al popolo per raccogliere consensi.
  • La cultura del periodo mira a idealizzare la realtà attraverso il Neoplatonismo, presentando l'arte come una "copia della copia".
  • Gli artisti del Rinascimento si concentrano sulla raffigurazione della vita cortese ideale, trascurando gli aspetti sgradevoli della realtà.
  • Nonostante la malinconia per il passato, prevale la consapevolezza dell'irreversibilità del mondo antico, come riflesso negli scritti di Lorenzo il Magnifico.

Ruolo degli intellettuali di corte - Letteratura italiana

Indice

  1. Ruolo degli intellettuali di corte
  2. Funzione delle corti nel Quattrocento
  3. Idealizzazione e Neoplatonismo
  4. Rinascimento e malinconia del passato

Ruolo degli intellettuali di corte

Gli intellettuali sono uomini di cultura che nel corso del Quattrocento prendono le distanze dalle masse e che risiedono principalmente nelle corti.

Funzione delle corti nel Quattrocento

Le corti sono riconosciute come luoghi di sviluppo culturale dove venivano organizzate anche feste civili e religiose. A questi eventi anche il popolo poteva prendere parte per godere del grosso della cultura prodotta; queste corti erano molto utili perché venivano usate per ottenere consensi.

- l'Idealizzazione

Idealizzazione e Neoplatonismo

La funzione principale della cultura è quella di idealizzare la realtà per renderla più bella.

La filosofia che ispira ciò è il " Neoplatonismo", il quale vede l'arte come " copia della copia ".

Il compito dell’artista non è più quello di aprire gli occhi al popolo e alle classi superiori sulle condizioni della povera gente, ma quello di raffigurare la vita della corte ideale omettendo le cose sgradevoli.

Rinascimento e malinconia del passato

I poeti del Rinascimento riportano in vita gli eroi del Medioevo sognando un ritorno ai valori cortesi.

Nonostante ci sia la malinconia rispetto al passato, a questa prevale la consapevolezza che quel mondo antico è finito per sempre.

Questa malinconia domina anche gli scritto di Lorenzo il Magnifico che ha scritto le stanze per la Giostra (il più famoso è “Bacco e Arianna”).

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