Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Nel Rinascimento, le biblioteche diventano centri chiave per la riscoperta e la diffusione dei testi classici, promuovendo la liberazione spirituale e la saggezza politica.
  • La scrittura gotica viene sostituita dalla "littera antiqua" e dal corsivo umanistico, facilitando la lettura e la diffusione dei testi antichi.
  • Le biblioteche umanistiche si moltiplicano, offrendo accesso libero ai testi, e diventano simboli di prestigio per i signori che le arricchiscono.
  • A Firenze, Niccolò Niccoli e Vespasiano da Bisticci contribuiscono al commercio e alla collezione di opere classiche, mentre i Medici ampliano le loro raccolte.
  • Papa Niccolò V trasforma la Biblioteca Vaticana in un centro di diffusione dell'Umanesimo, sognando di emulare la grandezza della biblioteca di Alessandria.

Indice

  1. L'importanza delle biblioteche nel Rinascimento
  2. Evoluzione della scrittura e accessibilità
  3. Esempi di biblioteche rinascimentali
  4. Contributi individuali e collezioni
  5. La Biblioteca Vaticana e altre raccolte

L'importanza delle biblioteche nel Rinascimento

Durante il Rinascimento, le biblioteche occuparono un posto di notevole importanza. La nuova cultura vedeva l’avvio e la nota dominante nel mito dell’Antichità riscoperta per cui i classici diventarono il modello e il mezzo per raggiungere la liberazione spirituale, la saggezza politica e una visione più realistica della natura. Questa opera educatrice dell’uomo si realizzava in alcune istituzioni e soprattutto nelle biblioteche in cui dopo la ricerca e la scoperta vengono depositati i testi antichi. Sorgono delle biblioteche specializzate nella copia degli antichi testi su pergamene ricche di miniature destinate alle biblioteche dei principi.

Evoluzione della scrittura e accessibilità

Occorre anche precisare che il modo di scrivere subisce una trasformazione: la grafia gotica è sostituita dalla “littera antiqua”, cioè una scrittura che si rifaceva non tanto alla vera scrittura dei Romani, quanto alla minuscola dell’epoca del rinascimento di Carlo Magno. Appare così il corsivo umanistico, chiaro, agevole da leggersi ed elegante. Tale chiarezza della grafia è la componente di un bisogno di comunicazione più esteso e agevole. Infatti, prevale il concetto secondo cui i testi antichi devono circolare, devono essere a disposizione ed affinché il maggior numero di persone possa attingervi gli elementi della saggezza. Per questo motivo, il dotto solitario, possessore di testi antichi, è sostituito da biblioteche liberamente aperte ed accessibili a tutti. Addirittura, i signori considerano un dovere ed una gloria mettere insieme delle raccolte sempre più ricche. Le biblioteche umanistiche si moltiplicano ed acquistano una fisionomia ben diversa da quelle del Medioevo.

Esempi di biblioteche rinascimentali

Un esempio ci può essere fornito dalla biblioteca del fiorentino messere Palla di Nofri Strozzi; egli aveva fatto venire dei testi greci fondamentali da Costantinopoli e, nel 1431, fece stendere un inventario di ciò che possedeva: opere di Cicerone, Livio, Seneca, Virgilio, Orazio, Stazio, Lucano, Cesaree, Quintiliano e anche autori greci come Senofonte, Demostene, Platone, Aristotele e Plotino. Fra i contemporanei, egli possedeva opere di Petrarca, Boccaccio e Leonardo Bruni. In ogni caso, la presenza di opere classiche era preminente. Caratteristica è anche la biblioteca dei re d’Aragona, iniziata da Alfonso V e di cui possediamo un inventario redatto nel 1412. Essa comprende da un lato le opere dei classici e dall’altro quelle degli umanisti che le trascrivono, le commentano e le traducono. Le stesse osservazioni possono essere fatte per la biblioteca milanese dei Visconti. Ma è soprattutto a Firenze che assistiamo ad un fervore ineguagliabile.

Contributi individuali e collezioni

Qui Niccolò Niccoli spende tutto il suo patrimonio per acquistare libri, per la relativa copia e trascrizione; oltre a questo, acquista tutto quanto fosse necessario per la comprensione storica del passato come statue, vasi antichi, sculture di vario tipo, epitaffi. Vespasiano da Bisticci, vissuto nel XV secolo, con l’aiuto di dotti cittadini, dà inizio ad un fiorente commercio, rifornendo di eleganti esemplari di classici le biblioteche dei vari signori come Alfonso il Magnanimo, Federico da Montefeltro o il re d’Ungheria, Matteo Corvino. Da parte loro, i Medici, a cominciare da Cosimo, fecero confluire nella loro raccolta i testi rinvenuti dall’umanista Coluccio Salutati.

La Biblioteca Vaticana e altre raccolte

A Roma, Papa Niccolò V si presenta come un dotto umanista facendo stipendiare appositi amanuensi, mobilitando librai e inviando ovunque dei suoi incaricati, sognando così di rinnovare i fasti dell’antica biblioteca di Alessandria. Addirittura, egli progetta la costruzione di un apposito palazzo. Con lui, la Biblioteca Vaticana assunse un aspetto nuovo e diventò uno strumento molto efficace per la diffusione dell’Umanesimo. Una delle maggiori raccolte del XV secolo è quella di Pico della Mirandola, ricca di manoscritti orientali, greci e latini; purtroppo, essa è andata in parte distrutta ed in parte persa anche se qualche resto è ancora rintracciabile nella Biblioteca Vaticana.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo delle biblioteche durante il Rinascimento?
  2. Durante il Rinascimento, le biblioteche erano fondamentali per la riscoperta dei classici e la diffusione della cultura umanistica, fungendo da depositi per testi antichi e promuovendo la saggezza politica e spirituale.

  3. Come è cambiata la scrittura durante il Rinascimento?
  4. La scrittura gotica fu sostituita dalla "littera antiqua", una grafia chiara ed elegante che facilitava la lettura e la diffusione dei testi antichi, rendendoli accessibili a un pubblico più ampio.

  5. Quali sono alcuni esempi di biblioteche rinascimentali?
  6. Esempi di biblioteche rinascimentali includono la biblioteca di Palla di Nofri Strozzi a Firenze, la biblioteca dei re d'Aragona e la biblioteca milanese dei Visconti, tutte caratterizzate da ricche collezioni di opere classiche e umanistiche.

  7. Chi erano alcuni dei principali contributori alle collezioni di libri nel Rinascimento?
  8. Niccolò Niccoli e Vespasiano da Bisticci furono tra i principali contributori, investendo risorse per l'acquisto e la copia di libri, mentre i Medici e altri signori accumulavano collezioni significative.

  9. Qual era l'importanza della Biblioteca Vaticana nel XV secolo?
  10. La Biblioteca Vaticana, sotto Papa Niccolò V, divenne un centro cruciale per la diffusione dell'Umanesimo, con amanuensi e librai mobilitati per arricchire la collezione, ispirandosi all'antica biblioteca di Alessandria.

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