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Concetti Chiave

  • "La Moscheta" è una commedia degli equivoci di Ruzante, ambientata nel 1528, basata su travestimenti e intrighi amorosi tra i personaggi principali.
  • Il Prologo della commedia è specificamente scritto per "La Moscheta", rompendo la tradizione di adattabilità dei prologhi nelle opere teatrali dell'epoca.
  • La struttura del Prologo si suddivide in tre piani: introduzione della vicenda, accoglienza del pubblico e preparazione al contesto rurale dei contadini.
  • Il Prologo si distingue per il suo carattere di monologo, con una voce che appartiene al mondo contadino, coinvolgendo immediatamente gli spettatori nella narrazione.
  • L'autenticità della voce del Prologo si manifesta attraverso il linguaggio contorto e non lineare, che riflette la complessità e l'intreccio della trama.

Divisa in un Prologo e cinque atti, La Moscheta (il titolo dell’opera fa allusione al “parlar moscheto”, ovvero al “parlar forbito”) venne rappresentata per la prima volta a Padova intorno al 1528. La rap- presentazione ruota attorno alle vicende di Betía, moglie di Ruzante (si ricordi che l’autore trae il proprio soprannome dal nome di questo personaggio) e amante di Menato, finché non sostituisce a quest’ultimo il soldato bergamasco Tonin. In un turbine di travestimenti e di imbrogli la rappresentazione assume allora in pieno i tratti di una commedia degli equivoci, i cui protagonisti si ingannano e si bastonano l’un l’altro.

Dell’argomento della commedia, conformemente ai canoni, il Prologo contiene una sintetica esposizione.

Indice

  1. Struttura del Prologo
  2. Caratteristiche del Prologo

Struttura del Prologo

I Prologhi di Ruzante sono in genere costruiti in modo da poter essere adattati all’una o all’altra commedia solo inserendo alcuni riferimenti alla vicenda che si sta per narrare, ma quello della Moscheta fa eccezione e si caratterizza per essere scritto unicamente in funzione di quest’opera. Il testo lavora essenzialmente su tre piani: l’introduzione della vicenda, l’accoglienza del pubblico, la sua preparazione al mondo dei contadini. Presenta dunque, almeno superficialmente, i tratti di un prologo canonico, adeguato ai princìpi della poetica teatrale del Cinquecento, fondata sulla riscoperta delle unità aristoteliche.

Caratteristiche del Prologo

L’introduzione di carattere generale, che apre il Prologo, lascia presto spazio all’esposizione dell’“argomento”, con cui si forniscono preliminarmente le coordinate della fabula e anche, materialmente, i riferimenti spaziali utili agli spettatori per orientarsi fra luoghi e personaggi della vicenda. L’identità della voce del prologo fa sì che gli spettatori si trovino subito introdotti nel mondo contadino in cui si ambienta la vicenda: chi parla, infatti, non è esterno a questo mondo e alla vicenda che introduce, anzi vi appartiene, tanto che questo Prologo ha quasi l’aspetto di un monologo di uno dei protagonisti. Al di là dell’aspetto linguistico, che naturalmente colpisce immediatamente lo spettatore, o il lettore, l’autenticità della voce di questo balordo trapela anche dalla difficoltà con cui il suo racconto procede e dalla facilità con cui si ingarbuglia, ripiegandosi su se stesso anziché procedere in maniera lineare: «Verrà uno, il primo che verrà, la prima volta che verrà, che non c’è mai stato, e sarà il primo che verrà dopo di me. Verrà imprecando, lamentandosi... Ma non credete mica che abbia perduto qualcosa...» (rr. 30-32).

Domande da interrogazione

  1. Qual è la struttura del Prologo de "La Moscheta"?
  2. Il Prologo de "La Moscheta" è unico rispetto ad altri prologhi di Ruzante, poiché è scritto specificamente per quest'opera. Si sviluppa su tre piani: introduzione della vicenda, accoglienza del pubblico e preparazione al mondo contadino, seguendo i princìpi della poetica teatrale del Cinquecento.

  3. Quali sono le caratteristiche distintive del Prologo?
  4. Il Prologo si distingue per l'introduzione generale che evolve rapidamente nell'esposizione dell'argomento, fornendo coordinate spaziali e narrative. La voce del prologo appartiene al mondo contadino, rendendo il prologo simile a un monologo di un protagonista, con un linguaggio autentico e un racconto non lineare.

  5. Qual è il tema centrale della commedia "La Moscheta"?
  6. Il tema centrale della commedia "La Moscheta" è un intreccio di travestimenti e imbrogli, tipico della commedia degli equivoci, dove i protagonisti si ingannano e si bastonano a vicenda, ruotando attorno alle vicende amorose di Betía, Ruzante, Menato e Tonin.

Domande e risposte

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