Concetti Chiave
- "I Ricordi" di Guicciardini è una collezione di aforismi che esplorano la casualità, temi religiosi e la natura umana.
- Contrariamente a Machiavelli, Guicciardini adotta una visione fatalistica della storia, sottolineando l'imprevedibilità degli eventi.
- Guicciardini critica l'idea di leggi universali, sostenendo che la storia è un insieme di eventi casuali e unici.
- Rifiuta il principio di imitazione, enfatizzando che ogni realtà storica è unica e distinta.
- Considera Machiavelli un illuso per la sua fiducia nella ripetizione storica e nel prolungamento del potere politico.
Guicciardini e la sua opera principale
L’opera principale di Francesco Guicciardini è "I Ricordi", una raccolta di aforismi, ovvero di frasi importanti slegate tra loro che riflettono sul concetto della casualità, su problemi religiosi e sulla natura umana; Guicciardini affronta dunque gli stessi temi cari a Machiavelli (ma, a parte questa convergenza, il punto di vista di Guicciardini è totalmente differenti rispetto quello di Machiavelli).
Concezione del fatalismo e critica a Machiavelli
Innanzitutto Guicciardini parte da un presupposto che egli chiama il particolare (la Storia, cioè, è vista come un verificarsi in modo casuale di fatti nei confronti dei quali l’uomo non ha molta possibilità di intervenire): la circostanza è il frutto di variabili. Ciò porta Guicciardini alla concezione del fatalismo: l’uomo non può determinare la sorte né teorizzare leggi con valori universali (nel pensiero di Machiavelli, invece, non era presente alcuna idea fatalistica, in quanto Machiavelli, pur considerando lo Stato come un organismo vivente destinato a perire, afferma che la bravura di un capo politico sta proprio nel riuscire a prolungare il più possibile la fase di crescita dello Stato). Per questo Guicciardini considera Machiavelli come un illuso (è impossibile per l’autore che la Storia possa ripetersi), considerando la Storia come un insieme di fatti casuali (ogni presente è differente dall’altro). Guicciardini dunque non tollera il principio di imitazione, credendo piuttosto nella legge del particolare (ogni realtà è a se stante).