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Concetti Chiave

  • François Rabelais è celebre per la sua opera "Gargantua e Pantagruel", un libro complesso che cerca di armonizzare il caos del mondo.
  • L'opera è caratterizzata da una serie di avventure e digressioni, con una parodia del romanzo cavalleresco come filo conduttore nei primi due libri.
  • Rabelais rappresenta l'Umanesimo europeo con una critica corrosiva ai saperi tradizionali e alla società costituita, proponendo tolleranza morale e apertura culturale.
  • La narrazione include viaggi in terre favolose, unendo elementi fantastici a riflessioni sulla realtà concreta.
  • Le terre visitate da Pantagruele hanno nomi simbolici come Meden e Utopia, quest'ultima ispirata all'opera di Tommaso Moro.

Indice

  1. L'opera di Rabelais e il caos del mondo
  2. Protagonisti e struttura dell'opera
  3. Critica sociale e tolleranza morale
  4. Viaggi fantastici e realtà mascherata

L'opera di Rabelais e il caos del mondo

La fama dello scrittore francese François Rabelais (1494-1553) è legata soprattutto al suo Gargantua e Pantagruel, un libro «a cento teste», tentacolare, nel quale l’autore cerca di contenere e armonizzare il caos del mondo, quasi volesse racchiudere l’infinito.

Si tratta dell’estremo tentativo di preservare un’unità del sapere apparentemente insidiata dalla frantumazione della conoscenza.

Protagonisti e struttura dell'opera

Protagonisti dei cinque libri che compongono quest’opera (ma il quinto è almeno in parte apocrifo) sono il gigante Gargantua e suo figlio Pantagruele. È impossibile definire una trama unitaria, tanti e tali sono le avventure, le digressioni e le divagazioni di cui l’opera si compone. Il filo conduttore, in particolare dei primi due libri, lascia comunque trasparire una sorta di parodia del romanzo cavalleresco.

Critica sociale e tolleranza morale

Su un piano più generale, Rabelais partecipa di quel filone dell’Umanesimo europeo che conduce una serrata e corrosiva contestazione dei saperi tradizionali e della società costituita. Ne consegue, nella sua opera, un nuovo modello di tolleranza morale e di apertura culturale, legato alla critica delle istituzioni più conservatrici.

Viaggi fantastici e realtà mascherata

Tra le continue divagazioni che interrompono la trama principale del libro, una funzione particolare svolge la straordinaria proliferazione di racconti di viaggi in terre favolose. In questa epopea fantasiosa e fantastica, d’altra parte, il meraviglioso è sempre il velo che lascia intravedere una realtà concretissima, magari mascherata. Partendo lungo le rotte dei grandi navigatori, il gigante Pantagruele raggiunge, oltre la punta-confine reale del Capo di Buona Speranza, terre fantastiche dai nomi “parlanti”: Meden (“niente”), con le sue varianti Uti e Uden, Achorìa (“nessun paese”) e Utopia (“in nessun luogo”). Alla metà finale l’umanista Rabelais dà non a caso lo stesso nome dello Stato immaginario e ideale raccontato, meno di quindici anni prima, da un altro grande umanista, l’inglese Tommaso Moro, nel suo libretto Utopia

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale dell'opera di Rabelais "Gargantua e Pantagruel"?
  2. L'opera di Rabelais cerca di contenere e armonizzare il caos del mondo, rappresentando un tentativo di preservare l'unità del sapere in un contesto di conoscenza frammentata.

  3. Chi sono i protagonisti principali dell'opera e quale struttura narrativa segue?
  4. I protagonisti principali sono il gigante Gargantua e suo figlio Pantagruele. L'opera è composta da cinque libri, caratterizzati da avventure, digressioni e una parodia del romanzo cavalleresco.

  5. Come si manifesta la critica sociale nell'opera di Rabelais?
  6. Rabelais critica i saperi tradizionali e la società costituita, proponendo un nuovo modello di tolleranza morale e apertura culturale, legato alla critica delle istituzioni conservatrici.

Domande e risposte

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