Concetti Chiave
- Nei Ricordi di Guicciardini, il giudizio sulla natura umana è complesso e contraddittorio, oscillando tra visioni pessimistiche e riconoscimenti di bontà intrinseca.
- Pur riconoscendo la tendenza al bene, Guicciardini sottolinea la fragilità e mediocrità della natura umana, avvicinandosi al pensiero di Machiavelli.
- La concezione politica di Guicciardini è aristocratica e meritocratica, basata su un sistema di governo per una minoranza di saggi, distinguendosi dalla mediocrità del popolo.
- Guicciardini enfatizza la prudenza e la diffidenza nelle relazioni umane, suggerendo di concedere fiducia solo dopo esperienze ripetute e confermate.
- Il tema della fragilità umana si collega al pensiero di Blaise Pascal, che vede nella vulnerabilità una fonte di grandezza e centralità per l'uomo.
Indice
Contraddizioni nella natura umana
Il tema del giudizio sulla natura umana ricorre spesso nei Ricordi ed in particolare nei ricordi 11, 21, 23 e 32. Non mancano, però, oscillazioni di pensiero e incongruenze. Per esempio, nel ricordo 11, lo scrittore afferma che la maggior parte degli uomini sono poco buoni o poco prudenti, ma nel ricordo 21 aggiunge che “Gli uomini per natura sono inclinati più al bene che al male”. Tuttavia, la natura umana presenta delle contraddizioni: se da un lato, essa è portata a fare del bene, dall’altro, però, Guicciardini ne riconosce la fragilità, la precarietà e la mediocrità.
Guicciardini e Machiavelli a confronto
Per questo, si può affermare che, per tale aspetto, il suo concetto non è molto dissimile da quello di Machiavelli. Per quest’ultimo la natura umana trova compiacimento nel commettere il male, è ingrata e non esiste alcuna possibilità per modificarla. Le stessi leggi sono soltanto un freno agi suoi impulsi negativi. Per Guicciardini, è pur vero che in alcuni esseri umani è presente l’ingratitudine (discorso 11), ma la generosità l’altruismo e la gratitudine di uno solo, ci ricompensa ampiamente della delusione che ci hanno causato gli altri. Occorre anche aggiungere che lo scrittore ha una scarsa fiducia nella capacità dell’uomo per cui il senso di precarietà delle cose umane non fa che accrescersi.
Pensiero politico e natura umana
Una siffatta idea della natura umana è strettamente collegata pensiero politico dello scrittore e alle varie norme di comportamento che, nei Ricordi, egli, spesso, consiglia.
Per quanto riguarda il pensiero politico, la fragilità e la mediocrità della natura umana comportano la necessità di istituire, da parte dei “savi legislatori” delle pene e dei premi che introducono nella vita associata speranze e timori. Esse comportano anche la necessità di un sistema di governo riservato ad una minoranza di saggi e di meritevoli che sappia distinguersi dalla mediocrità e dal popolo che Guicciardini definisce privo di ogni capacità di discernimento. In sintesi, si può affermare che la concezione politica dello scrittore è aristocratica con una tendenza alla meritocrazia ed essa trae origine da una concezione negativa della natura umana e dalla sua mancanza di stima nei confronti del popolo. Da precisare che per Guicciardini il termine aristocrazia non è legato al censo o alla nascita, bensì alla professionalità, ai meriti e alle capacità dell’individuo. Si può a questo punto, fare una precisazione sul contesto storico: per i poteri di cui disponeva il Consiglio grande, sia per la linea politica del Gonfaloniere a vita Pier Soderini, la Repubblica fiorentina non rispondeva agli interessi e alle posizione degli aristocratici e Guicciardini si fa portatori di tali interessi.
Norme di comportamento e cautela
Per quanto riguarda le norme di comportamento, da questa concezione negativa della natura umana deriva un invito alla cautela e alla diffidenza. Scrive Guicciardini: Occorre tenere bene gli occhi aperti nel concedere la propria fiducia; essa deve essere concessa soltanto quando delle esperienze reiterate ci autorizzano a farlo.
Il concetto di fragilità di un uomo che in qualsiasi momento può essere annullato dalla natura, si ritrova nel XVII secolo in Blaise Pascal, uno dei più grandi pensatori francesi del Grand Siècle. Tuttavia, è proprio nella presa di coscienza di tale vulnerabilità che l’uomo ritrova la sua grandezza: in questo senso, Pascal ridà valore alla centralità umana.
Domande da interrogazione
- Quali sono le contraddizioni nella visione di Guicciardini sulla natura umana?
- Come si confrontano le idee di Guicciardini e Machiavelli sulla natura umana?
- Qual è la concezione politica di Guicciardini e come si collega alla sua visione della natura umana?
- Quali norme di comportamento consiglia Guicciardini nei suoi Ricordi?
- Come si collega il pensiero di Guicciardini a quello di Blaise Pascal?
Guicciardini riconosce che la natura umana è incline al bene, ma evidenzia anche la sua fragilità e mediocrità, mostrando oscillazioni di pensiero nei suoi Ricordi.
Entrambi vedono la natura umana in modo negativo, ma Guicciardini riconosce anche la possibilità di generosità e altruismo, mentre Machiavelli la considera immutabilmente ingrata e malvagia.
Guicciardini propone un sistema politico aristocratico e meritocratico, basato sulla fragilità e mediocrità della natura umana, riservato a una minoranza di saggi e meritevoli.
Guicciardini consiglia cautela e diffidenza, suggerendo di concedere fiducia solo dopo esperienze reiterate che lo giustifichino.
Entrambi riconoscono la fragilità umana, ma Pascal vede in questa vulnerabilità una fonte di grandezza, ridando valore alla centralità umana.