Concetti Chiave
- Baldesar Castiglione was born in Casatico, near Mantua, in 1478 and received an advanced humanistic education in Milan, studying Greek with Demetrio Calcondila.
- His literary career began at the court of Ludovico il Moro and later with Francesco Gonzaga, with notable influence from his court experiences.
- From 1504 to 1513, Castiglione was at the Urbino court, where he wrote Latin and vernacular poetry and began his significant work, "Il libro del Cortegiano."
- After returning to Mantua in 1516, he married Ippolita Torelli and, after her death, pursued an ecclesiastical career, becoming an apostolic nuncio in 1524.
- Castiglione's final years were marked by political challenges and accusations, culminating in his death in Toledo in 1529, where he was praised by Charles V.
Indice
Infanzia e formazione umanistica
Baldesar Castiglione nacque a Casatico, presso Mantova nel 1478, in una famiglia di origine feudale. Compì gli studi a Milano dove ricevette una raffinata preparazione umanistica studiando il greco alla scuola del celebre Demetrio Calcondila. Qui iniziò anche la pratica delle corti presso Ludovico il Moro, prima di passare nel 1499 al servizio di Francesco Gonzaga.
Esperienze cortigiane e opere letterarie
Tra il 1504 e il 1513 soggiornò presso Guidubaldo da Montefeltro e Francesco Maria della Rovere alla corte di Urbino, importante centro politico. In questo ambiente intensificò anche la sua non abbondante attività di scrittore che comprende oltre alle lettere, poesie in latino e in volgare; nel 1506 compose un'ecloga, Tirsi, che si richiama ai moduli della tradizione bucolica occupandosi inoltre dell'allestimento della commedia di Bernardo Dovizi da Bibbiena, la Calandria, per la quale dettò il Prologo. La sua attività è strettamente legata alle esperienze cortigiane le cui suggestioni gli offrirono lo spunto per la sua opera più importante, Il libro del Cortegiano, che ci fa comprendere i principi e i valori della civiltà rinascimentale.
Vita personale e carriera ecclesiastica
Rientrato a Mantova nel 1516 sposò Ippolita Torelli. Nel 1521 rimasto vedovo intraprese la carriera ecclesiastica e nel 1524 in qualità di nunzio apostolico fu inviato da Clemente VII a Madrid alla corte dell'imperatore. Gli ultimi anni furono amareggiati dall'accusa di non aver saputo prevedere ed evitare il sacco di Roma e infine morì a Toledo nel 1529, e lo stesso Carlo V, nell'elogio funebre lo definì il miglior cavaliere del mondo.