Concetti Chiave
- Pietro Bembo, membro di una famiglia patrizia veneziana, ricevette un'educazione umanistica e intraprese una carriera ecclesiastica per sicurezza economica.
- Nel 1512 divenne segretario pontificio a Roma; successivamente fu storiografo della Repubblica veneta e infine cardinale e vescovo.
- La sua produzione letteraria iniziò con versi latini e lavori filologici, tra cui edizioni di Petrarca e Dante.
- Gli Asolani, pubblicati nel 1505, esplorano il tema dell'amore attraverso dialoghi che discutono il carattere dell'amore dal punto di vista sessuale e platonico.
- Le Prose della volgar lingua, fondamentali per la questione della lingua letteraria italiana, sostengono i modelli trecenteschi di Petrarca e Boccaccio.
Indice
Formazione e carriera ecclesiastica
Di importante famiglia patrizia, Bembo riceve una solida formazione umanistica. Soggiorna per lunghi periodi a Ferrara e a Urbino e nel 1508 intraprende, per motivi di sicurezza economica, la carriera ecclesiastica. Nel 1512 Bembo si trasferisce a Roma, designato segretario pontificio di Papa Leone X. Tornato nel 1521 nel Veneto, a Pdova, diventa storiografo ufficiale della Repubblica veneta (riceve l’incarico di scrivere una storia contemporanea di Venezia e compone in latino l’Historia Veneta); viene quindi nominato cardinale e infine vescovo, prima di Gubbio e poi di Bergamo. Muore a Roma nel 1547.
Produzione letteraria e opere
la produzione letteraria di Bembo ha inizio in gioventù con versi latini e lavori filologici (cura un’edizione delle poesie di Petrarca e una della Commedia dantesca). Importante è il trattato dialogico in prosa gli Asolani, pubblicati a stampa nel 1505. l’opera, intercalata da rime esplicative, è incentrata sul tema dell’amore e si divide in tre libri: nei primi due si contrappongono la posizione di Perottino, amante infelice, e quella di Gismondo, amante felice, che sostengono rispettivamente il carattere negativo e positivo dell’amore dal punto di vista sessuale. Nel terzo libro Lavinello espone la teoria dell’amore platonico, puro e spirituale.
Teoria linguistica e raccolta di Rime
Trattato fondamentale, incentrato sulla questione della lingua letteraria italiana, è lo scritto intitolato Prose della volgar lingua, nel quale Bembo giudica criticamente le proteste dei contemporanei e sostiene i modelli illustri degli autori del Trecento (Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa). Il dialogo è ambientato a Venezia, fra Giuliano de’ Medici, Carlo Bembo (fratello dell’autore), il poeta Ercole Strozzi e l’arcivescovo Federigo Fregoso.
Nel 1530 viene pubblicata a stampa la raccolta delle Rime di Bembo: esse costituiscono l’applicazione pratica della teoria linguistica sostenuta nelle Prose della volgar lingua. Le liriche insegnano la rigorosa fedeltà alla lingua e allo stile di Petrarca; inoltre Bembo ritrova nel modello petrarchesco una personale consonanza di sentimenti.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la carriera ecclesiastica di Pietro Bembo?
- Quali sono le opere letterarie più significative di Bembo?
- In cosa consiste la teoria linguistica di Bembo?
Pietro Bembo, proveniente da una famiglia patrizia, ha intrapreso la carriera ecclesiastica per motivi economici, diventando segretario pontificio di Papa Leone X, storiografo ufficiale della Repubblica veneta, cardinale e infine vescovo di Gubbio e Bergamo.
Tra le opere letterarie di Bembo, spiccano i versi latini, i lavori filologici come le edizioni delle poesie di Petrarca e della Commedia dantesca, e il trattato dialogico "Gli Asolani", incentrato sul tema dell'amore.
La teoria linguistica di Bembo, esposta nelle "Prose della volgar lingua", sostiene i modelli illustri degli autori del Trecento, come Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa, e si concretizza nella raccolta delle "Rime", che applica rigorosamente la fedeltà alla lingua e allo stile petrarchesco.