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Concetti Chiave

  • Leopardi sviluppò la poetica del vago e dell'indefinito, privilegiando parole poetiche per natura, vaghe e sfumate, come documentato nello Zibaldone.
  • Questa poetica rappresenta una fuga dalla ragione, che è precisa e definita, e rispecchia un atteggiamento profondamente romantico di Leopardi.
  • Il ricordo è considerato poetico da Leopardi, poiché sfugge alla razionalità e alla sua tendenza a spiegare e definire tutto.
  • La teoria del piacere di Leopardi sostiene che l'uomo è destinato alla delusione per il suo desiderio di un piacere infinito che non può mai essere appagato.
  • Leopardi, influenzato dai poeti greci Mosco e Teocrito, elaborò l'idillio esaltando il tono lirico e la centralità della natura, tipiche della poesia classica.

Indice

  1. La Poetica del Vago e dell'Indefinito
  2. Teoria del Piacere e Sensismo
  3. Influenza dei Classici e Idillio

La Poetica del Vago e dell'Indefinito

Leopardi stava individuando un bagaglio lessicale di parole poetiche per natura perché troppo varie e indefinite. La poetica del vago e dell’indefinito nacque da una profonda ricerca del poeta recanatese, densamente documentata nelle pagine dello Zibaldone. Siccome la ragione impoetica è precisa, definita e chiara, allora saranno molto poetiche tutte quelle parole vaghe, oscure, indefinite e sfumate. Nello Zibaldone Leopardi annotò alcune parole poetiche come per esempio “lontano”, “antico”, “simile”… La poetica del vago e dell’indefinito è un tentativo di fuga dalla ragione, che con la sua rigorosità vuole spiegare tutto e uccidere la poesia. In questo aspetto Leopardi è profondamente romantico, senza aver avuto contatti diretti con le fonti del genere. Anche il ricordo è poetico per Leopardi. Ciò che si colloca in un ricordo lontano infatti sfugge alla ragione che tutto divora, tutto spiega e tutto definisce.

Teoria del Piacere e Sensismo

Importante fu la cosiddetta teoria del piacere che apparve nel 1820 sulle pagine dello Zibaldone. Secondo questa teoria l’uomo non potrà mai essere felice perché è sua caratteristica sognare un piacere infinito. Siccome i piaceri a un certo punto finiscono, allora l’uomo è destinato a essere sempre deluso e inappagato. L’infinito descrive un’alternanza di sensazioni concrete. Questo è un aspetto che Leopardi riprendeva dalla corrente settecentesca del sensismo.

Influenza dei Classici e Idillio

Non molti anni prima. Leopardi si era tuffato nello studio dei classici, traducendo i poeti greci Mosco e Teocrito. Da questi due poeti antichi Leopardi assimilò la struttura dell’idillio e lo elaborò. Egli amava il tono lirico dell’idillio, che è una forma di poesia pura in cui si esalta la dimensione personale. A Leopardi non sfuggì la centralità dell’elemento naturale, che è imprescindibile nella poesia classica antica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto centrale della poetica del vago e dell'indefinito di Leopardi?
  2. La poetica del vago e dell'indefinito di Leopardi si basa sull'uso di parole poetiche che sono vaghe, oscure e indefinite, in contrasto con la precisione della ragione, per sfuggire alla sua rigorosità che uccide la poesia.

  3. Cosa afferma la teoria del piacere di Leopardi?
  4. La teoria del piacere di Leopardi sostiene che l'uomo non può mai essere veramente felice perché sogna un piacere infinito, ma i piaceri finiscono, portando inevitabilmente a delusione e insoddisfazione.

  5. In che modo i classici hanno influenzato Leopardi?
  6. Leopardi è stato influenzato dai classici attraverso lo studio e la traduzione di poeti greci come Mosco e Teocrito, da cui ha assimilato la struttura dell'idillio, esaltando la dimensione personale e l'elemento naturale nella sua poesia.

Domande e risposte

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