Concetti Chiave
- Leopardi inizialmente vede la natura come una madre benigna che offre rimedi all'infelicità umana attraverso l'immaginazione e le illusioni.
- Nel pessimismo storico, Leopardi contrappone la felicità degli antichi, capaci di illudersi, all'infelicità moderna, causata dall'allontanamento dalla natura attraverso la ragione.
- In una fase successiva, Leopardi considera la natura come un meccanismo indifferente, attribuendo all'uomo il ruolo di vittima di mali esterni e inevitabili.
- Il pessimismo cosmico porta Leopardi a un atteggiamento rassegnato, abbandonando l'ideale eroico e avvicinandosi alla saggezza stoica e all'atarassia.
- La poetica del vago e indefinito si basa sull'immaginazione, che permette di evocare piaceri infiniti e suggestioni infantili, distinguendo tra poesia d'immaginazione e poesia sentimentale.
Indice
La Felicità e l'Insoddisfazione Umana
L'uomo identifica la felicità con il piacere,questo non è un piacere qualsiasi,ma un piacere infinito,per estensione e durata, che l'uomo non può raggiungere, suscitando in lui un senso di insoddisfazione perpetua.
Da ciò nasce la sua infelicità e il senso di nullità delle cose. L'uomo in questa prima fase è dunque infelice per la sua stessa costituzione, la natura però,essendo considerata madre benigna, ha voluto offrirgli dei rimedi: l'immaginazione e le illusioni.Antitesi tra Natura e Ragione
La prima fase del pensiero leopardiano è costruita su un antitesi tra natura e ragione,tra antichi e moderni. Gli antichi,essendo più vicini alla natura e quindi più capaci di illudersi,erano più felici ed in grado di compiere grandi azioni, inoltre erano più forti fisicamente e moralmente ed avevano una vita più attiva. Il progresso della civiltà e il subentrare della ragione hanno invece allontanato l'uomo da questa posizione privilegiata e lo hanno portato a vedere il vero,rendendolo meschino ed incapace di compiere azioni eroiche. L'infelicità viene attribuita all'uomo stesso che si è allontanato da ciò che la natura benigna gli aveva concesso. Si parla dunque di pessimismo storico.
Giudizio sulla Società Contemporanea
Leopardi in questa fase esprime un duro giudizio nei confronti della società contemporanea che accusa di essere dominata dall'inerzia (si può notare ancora la presenza di un atteggiamento titanico).
Concezione Dualistica di Leopardi
In una fase intermedia Leopardi attribuisce la responsabilità del male al fato,proponendo una concezione dualistica: natura benigna contro fato maligno.
Ribaltamento della Concezione della Natura
Successivamente viene completamente ribaltata la concezione della natura, non più vista come madre benigna e provvidente, ma come meccanismo cieco,indifferente al bene dei singoli individui ed indirizzato alla conservazione della specie, disposto a sacrificare il bene del singolo e a generare sofferenza. Leopardi approda così ad una concezione meccanicistica e materialistica. La colpa dell'infelicità non viene più attribuita all'uomo stesso, ma alla natura, di cui l'uomo non è altro che una vittima.
Infelicità Universale e Atarassia
L'infelicità umana che prima era concepita come assenza del piacere,adesso è dovuta a mali esterni,quali malattie,cataclismi,vecchiaia,morte,a cui nessuno può sfuggire.
Se la natura è causa d'infelicità allora tutti gli uomini di ogni epoca sono necessariamente infelici. Ne deriva l'abbandono del titanismo e subentra un atteggiamento contemplativo,ironico,distaccato e rassegnato. Il suo ideale non è più quello dell'eroe antico,ma quello del saggio antico,in particolare di quello stoico,la cui caratteristica è l'atarassia,ovvero il distacco imperturbabile dalla vita. (più avanti ritornerà un atteggiamento titanico)
Teoria del Piacere e Poetica
La teoria del piacere costituisce il nucleo centrale della filosofia pessimistica di Leopardi,ma anche il punto d'avvio della sua poetica. Se nella realtà il piacere infinito è infatti irraggiungibile,l'uomo può figurarsi piaceri infiniti attraverso l'immaginazione,dalla quale derivano le speranze e le illusioni. Ciò che stimola l'immaginazione a costruire questa realtà parallela è tutto ciò che è >, che si manifesta attraverso sensazioni visive ed uditive (da qui la teoria della visione e quella del suono). Queste immagini risultano suggestive in quanto evocano delle sensazioni che ci hanno affascinati da fanciulli (rimembranza). Si ha perciò la fusione della poetica dell'indefinito e di quella della rimembranza: la poesia è intesa come recupero della visione immaginosa della fanciullezza attraverso la memoria.
Poesia Vaga e Indefinita
Per Leopardi i maestri della poesia vaga e indefinita erano proprio gli antichi,mentre i moderni hanno perso questa capacità immaginosa e fanciullesca.
Egli inoltre riprende la distinzione tra poesia d'immaginazione e poesia sentimentale proposta da Schiller. Ai moderni,che si sono allontanati dalla natura per colpa della ragione, la poesia dell'immaginazione è preclusa; ciò che gli resta è soltanto una poesia sentimentale,che nasce dalla consapevolezza del vero e dall'infelicità. Nonostante tutto Leopardi non si rassegna ad escludere il carattere immaginoso dai suoi versi.
Domande da interrogazione
- Qual è la causa principale dell'infelicità umana secondo Leopardi?
- Come si evolve la concezione della natura nel pensiero di Leopardi?
- Qual è il giudizio di Leopardi sulla società contemporanea?
- Cosa rappresenta l'atarassia nel pensiero di Leopardi?
- Qual è il ruolo dell'immaginazione nella poetica di Leopardi?
Leopardi identifica la causa principale dell'infelicità umana nel desiderio di un piacere infinito, irraggiungibile, che genera insoddisfazione perpetua.
Inizialmente vista come madre benigna, la natura viene poi considerata da Leopardi come un meccanismo cieco e indifferente, responsabile dell'infelicità umana.
Leopardi critica duramente la società contemporanea, accusandola di essere dominata dall'inerzia e incapace di compiere azioni eroiche.
L'atarassia rappresenta un atteggiamento di distacco imperturbabile dalla vita, ideale del saggio antico, in contrapposizione al titanismo.
L'immaginazione permette di figurarsi piaceri infiniti e di evocare sensazioni affascinanti, fondendo la poetica dell'indefinito con quella della rimembranza.