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Sintesi

LEOPARDI


1-VITA
2- L’UOMO E L’AUTORE
A. Il contesto:
B. La personalità:
C. La formazione
D. Il pensiero
1. l’ideologia Leopardi elabora la sua teoria in una solitudine:
2.il pessimismo storico
3.il pessimismo cosmico
4.l’ultimo leopardi
E. La poetica:
3-LE OPERE
A-I CANTI
Canzoni
Piccoli idilli
Grandi idilli
Il ciclo di Aspasia
La Ginestra
Estratto del documento

Paralipomeni della Batracomiomachia; Palinodia al marchese Gino

Capponi)

B. La personalità:

L’infanzia è abbastanza serena insieme ai fratelli. Complicato è

invece il rapporto con i genitori:

-la madre: non parla mai (se non in un passo dello Zibaldone) del

rapporto con sua madre. Gli scrive solo quattro lettere e ci sono due

sole risposte. Nello Zibaldone (diario filosofico) Leopardi traccia il

ritratto di una madre, probabilmente la sua, molto fredda e distante

che gioiva vedendo i propri figli soffrire sperava morissero presto

per andare in paradiso senza peccati, ed era tutta dedita al

patrimonio famigliare. Il poeta è stato senz’altro influenzato da

questa figura anche nella definizione di Natura (madre di parto di

voler matrigna) -Il padre:

scrive molte lettere al padre. Nonostante gli voglia molto bene si

nota una certa distanza ideologica dal padre. Non è mai offensivo

verso di lui e tenta di compiacerlo in ogni modo. Come si vede nelle

Operette morali e nell’ultima lettera (quella con la premonizione di

morte) dove cita Dio pur non credendoci solo per compiacere il

padre, fervente cattolico.

Era un bambino fuori dal comune con un’intelligenza precoce. Ma

una tale intelligenza è accompagnata da mali fisici. Si dedica

interamente agli studi aggravando la sua malattia. Per questa

condizione ha difficoltà a rapportarsi con gli altri e risponde

sentendosi superiore intellettualmente e con uno smoderato senso

di gloria; ma sa di essere condannato alla sofferenza così Recanati e

la casa paterna appaiono a lui una prigione.

La personalità adulta la possiamo intuire dai suoi scritti

–coraggio nel sostenere fino in fondo le sue posizioni controcorrente

rispetto ai suoi tempi

–l’ironia presente nei suoi scritti

–il bisogno di affetto

–la coerenza nel rispondere alle critiche che lo accusavano di aver

elaborato il suo pensiero solo in relazione alla sua malattia

–consapevole delle sua superiorità intellettiva e della sua bruttezza

(“quel gobbo di Leopardi”), come scrive alla sorella Paolina.

C. La formazione

Fu educato come di consueto dai precettori, fino all’età di 10 anni,

da quel momento in poi Leopardi passa tutto il tempo nella

biblioteca paterna costruendosi una cultura eccezionale basata sui

classici e sulla filologia ma rovinando la sua già cagionevole salute

(rimane per un anno senza leggere). Da autodidatta impara il greco

il latino e l’ebraico; nei “sette anni di studio matto e disperatissimo”

si dedica alla filologia (“Storia dell’astronomia” e “Saggio sugli errori

popolari degli antichi”)

Nel 1816 avviene la svolta: il passaggio dall’erudizione al bello

(dalla filologia alla letteratura) scopre:

-il sensismo e l’illuminismo

-il classicismo illuminato italiano (Parini, Alfieri, Monti, Foscolo)

-il primo romanticismo (Goethe, Byron, Madame del Stael)

L’amicizia con Pietro Giordani e fondamentale poiché il giovane

classicista si apre leggermente alla cultura moderna e al mondo

D. Il pensiero

1. Leopardi elabora la sua teoria in una solitudine:

l’ideologia -materiale: a Recanati, lontano dal mondo moderno

-ideologico: senza aggrapparsi ad una corrente

ideologica particolare

Molti pensatori si sono chiesti se Leopardi sviluppa un

pensiero filosofico integrale, dalla lettura dello

“Zibaldone” delle “Operette morali” dei “Canti” si vede

un lungo percorso sofferto sull’uomo e sulla ragione.

Non è tuttavia un pensiero organico e sistematico ma

solo un percorso poetico su alcuni temi filosofici (la

Natura, la Ragione, Dio, la società umana,).Ma i

problemi fondamentali affrontati da Leopardi

principalmente sono il bisogno di felicità nell’animo

umano e il rapporto tra l’uomo e il mondo materiale.

2.il L’amicizia con Pietro Giordani e l’incontro con il

pessimism romanticismo lo porta ad una nuova rivalutazione della

o storico storia umana e della realtà contemporanea. La Natura

è stata corrotta dalla ragione e dal progresso e porta ad

una visone molto negativa della società

contemporanea. L’infelicità dei moderni è contrapposta

alla felicità degli antichi che vivevano in comunione con

la Natura.

Tutto ciò lo porta a sviluppare la teoria del piacere: ogni

uomo è nato per la felicità illimitata per durata ed

estensione, che egli identifica con il piacere fisico; ma

la realtà lascia l’uomo inappagato. L’uomo infatti non

desidera un piacere ma il piacere.

Ma la Natura benigna ha regalato all’uomo le illusioni

perse dall’uomo moderno con il progresso e la ragione.

L’uomo moderno, a differenza degli antichi, è incapace

di immaginare da ciò deriva la concezione negativa per

la società moderna.

All’inizio l’umanità era felice grazie alle illusioni. Ma poi

la civiltà e la ragione ha cancellato le illusioni svelando

il “crudo ver”. la colpa dell’infelicità umana è quindi

della ragione e del progresso.

3.il La Natura diviene malvagia infatti con le sue leggi

pessimism ferree è estranea al piacere dell’uomo. La Natura è

o cosmico “madre di parto di voler matrigna” perché non si

prende cura della felicità delle creature generate da lei

stessa. Tutti gli uomini anzi tutti gli esseri di tutti i

tempi di tutti i luoghi sono infelici.La ragione invece da

un lato ha cancellato la ragione ma dall’altro ha svelato

all’uomo la verità. L’atteggiamento di Leopardi verso il

progresso rimane negativo.

4.l’ultimo Negli ultimi anni (nel soggiorno napoletano) Leopardi si

leopardi difende dalle accuse di aver elevato i suoi problemi

personali a condizione universale scrivendo la Ginestra.

E. La poetica:

le fonti della poetica sono: lo “Zibaldone” (diario)

“Discorso di un italiano intorno alla

poesia romantica” “Canti” e le “Operette morali”

-la poesia antica e la poesia moderna:

Grazie al passaggio dall’ erudizione al bello, all’amicizia con Pietro

Giordani, all’incontro con il Romanticismo ottiene il concetto

romantico di poesia: solo gli antichi poiché erano in contatto con la

natura, sono capaci di poesia ingenua di immaginazione invece

l’uomo moderno conosce il “crudo ver” incapace di immaginazione

e di perdersi nelle illusioni, la sua poesia è una poesia sentimentale

.

basata sulla filosofia

-la teoria del piacere:

L’uomo desidera la felicità che identifica nel piacere: non è un

piacere ma il piacere infinito per estensione e durata. Questo

piacere non è raggiungibile perciò l’uomo è in una condizione di

insoddisfazione perpetua, noia, un fastidio che non riesce a

collocare, un dolore perenne senza una causa apparente.

In un primo momento Leopardi elabora la teoria del PESSIMISMO

STORICO: l’unico modo per sfuggire a ciò la natura benigna ha

regalato all’uomo le illusioni e il ricordo che permettono di

nascondere la verità. Grazie al progresso e all’illuminismo l’uomo ha

rivelato a se stesso la verità condannandosi ad una perpetua

infelicità. Gli antichi(come i bambini) non hanno sviluppato ancora

la ragione, non conoscono la verità sono felici e pieni di illusioni, gli

antichi erano capaci di azioni eroiche e di civiltà mentre i moderno

sono capaci solo di meschinità. Leopardi esalta i tempi antichi con

tematiche civili-patriotiche ed un atteggiamento titanico.

Leopardi elabora poi il PESSIMINSMO COSMICO a partire dal

“Dialogo della natura e un Islandese”. La Natura è vista come un

meccanismo cieco e indifferente alla felicità delle sue creature, lei

segue implacabile le sue leggi necessarie. È una matrigna (madre di

parto di voler matrigna) che pone nell’uomo un desidero di felicità

irraggiungibile. Tutti gli uomini tutti gli esseri di questo mondo in

ogni tempo in ogni luogo sono perennemente infelici, e la colpa è

solo della Natura.

Di fronte a questa consapevolezza Leopardi giunge alla

RASSEGNAZIONE STOICA: l’uomo non può far altro che prendere

coscienza di questa situazione e accettarla stoicamente. Nella

Ginestra sembra quasi giungere ad un atteggiamento titanico

contro la Natura, ma come può l’uomo ribellarsi alla Natura?

la poetica dell’indefinito:

se la felicità è irraggiungibile l’uomo può però giungere a delle

forma di compensazione, che creano un piacere illusorio: sono LA

RICORDANZA E LE ILLUSIONI; ricordare qualcosa, anche qualcosa di

doloroso, provoca piacere perché il ricordo è sfumato nel tempo

indefinito, non lo puoi raggiungere e inoltre fa rivivere la speranza

dell’età infantile, quando ancora non si conosceva il “crudo ver”.

Mentre le illusioni sono anch’esse indefinite e provocano piacere.

Tutto ciò che è indefinito provoca piacere. L’indefinito può essere un

ricordo perso nel tempo o solo immaginato ma anche un

impedimento della vista (la siepe, un albero, una torre altissima che

si perde nel cielo, una finestra) poiché puoi perderti ad immaginare

cosa c’è oltre; ma anche un canto che si disperde in lontananza o

un suono vago provoca piacere. Tutto ciò che è indefinito provoca

piacere perché è in netta opposizione con la ragione che mostra

all’uomo come sono le cose realmente.

Gli antichi furono grandi maestri della poesia vaga, indefinita,

poiché erano più vicini alla Natura ed era per loro più semplice

immaginare (Eneide: il canto della maga Circe che giunge in

lontananza di notte sul mare).

3-LE OPERE

A-I CANTI

Canzoni

Piccoli idilli

Grandi idilli

Il ciclo di Aspasia

La Ginestra

Le opere di Leopardi vendono così divise in un edizione postuma ad

opera di Massimo Ranieri nel 1845. Descrivono i sentimenti della

vita, le emozioni e le riflessioni personali attraverso -il tonico lirico

-la riflessione filosofica

a. Le canzoni:

Sono 10 e presentano tematiche diverse tematiche diverse.

Possiamo dividerle in due gruppi -educative

-filosofiche

Le maggiori rappresentanti del primo gruppo sono:

-all’Italia: dove affronta il tema dell’educazione italiana

-ad Angelo Mai: dedicata al monaco che ha scoperto l’epistolario

ciceroniano. Il poeta elogia una serie di grandi personalità antiche

(Dante, Petrarca, Cristofolo Colombo, Ariosto, Tasso, l’Alfieri)

condanna, invece, il presente, poiché il progresso, che ha segnato la

scoperta del “crudo ver”, ha condannato l’uomo alla noia e alla

viltà.

Le due principali canzoni filosofiche sono invece: “Bruto minore” e

“L’ultimo canto di Saffo”, entrambe sono incentrate sul suicidio.

Bruto e Saffo rappresentano le due principali attività umane: la

politica e la poesia, che il mondo moderno ha smarrito. Bruto e

Saffo si suicidano perché non sono accolti dal mondo moderno,

l’uomo moderno infatti non può essere felice, politica e poesia sono

diventate due attività inutile.

Alla base vi è certamente il pessimismo storico.

I caratteri formali delle canzoni invece sono –stile elevato e

teatrale –linguaggio

aulico –struttura

ipotattica e metafore.

b. I piccoli idilli:

sono “situazioni, affezioni, avventure storiche dell’animo ” del

poeta, legate alla poesia romantica cioè sentimentale-filosofica.

Leopardi trasforma il concetto tradizionale di idillio: parte dalla

descrizione della realtà esterna (quadretti bucolici) e da qui prende

spunto per parlare della sua vita interiore con delle riflessioni

filosofiche.

Sono molto diverse dalle canzoni per la tematica autobiografica, e

per il linguaggio semplice e colloquiale. Al centro non vi è più il

mondo esterno e la mitologia, ma l’interiorità del poeta, il mondo

esterno è solo il punto di partenza è indefinito e provoca piacere. Il

tema principale dei piccoli idilli è la piccolezza dell’uomo di fronte al

dolore, la nullità della vita e la ricerca sul senso dell’esistenza

umana.

I principali piccoli idilli sono: L’INFINITO in cui il poeta medita

sull’infinito creato dal immaginazione dalle sensazioni visive e

uditive indefinite; LA SERA DEL DI’ DI FESTA; ALLA LUNA dove il

poeta affronta il tema della ricordanza che attenua il dolore del

presente.

I caratteri dei piccoli idilli sono:

la natura

la concezione pessimistica dell’uomo

domina il vago e l’indefinito

il linguaggio semplice e sereno

la canzone libera: metrica nuova

melodia e musicalità

lessico: intreccio tra lingua quotidiana e

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