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Una narraziuone dei satellite per la navigazione e non solo
Materie trattate: italiano storia inglse navigazione aerea circolazione aerea elettroradioradar mateorologia aerotecnica
satelliti subivano una variazione di frequenza a causa dell’effetto Doppler, determinato
dalla velocità relativa tra il satellite e la terra, riuscendo così a determinare l’effettiva
posizione del satellite; fu proprio grazie a questa scoperta che Frank T. McClure, dello
stesso laboratorio, che pensò alla possibilità di determinare la posizione di un
utilizzatore a terra avendo come nota la posizione del satellite.
Il primo sistema di radionavigazione statunitense con satelliti artificiali fu il TRANSIT,
operativo dal 1964 ma riservato a scopi militari sino al 1967, quando venne
liberalizzato ad uso commerciale, anche se con l’imposizione di un errore riducendone
quindi la precisione.
Mentre gli Stati Uniti lavoravano per perfezionare il Transit, nell’Unione Sovietica
veniva utilizzato il TSIKADA, sistema analogo anche se lievemente inferiore a livello di
prestazioni.
Questi sistemi di radionavigazione inizialmente venivano utilizzati per la localizzazione
di sottomarini ed imbarcazioni dato che richiedevano solo l’identificazione della
posizione e non della quota.
Solo nel 1993 gli Stati Uniti giunsero al completamento del sistema GPS, ma il sevizio
venne reso disponibile solo nel maggio 2000, con il decreto del presidente Bill Clinton
che lo liberalizzò e ridusse quella che era la precedente implementazione d’errore.
Per quanto riguarda invece la situazione europea solo nel 2002 ha avuto inizio la
progettazione e creazione del sistema Galileo, simile al GPS ma con una maggior
precisione e miglior copertura. Inoltre il sistema europeo evita il rischio che in tempi di
guerra o pericolo gli Stati Uniti lo possano spegnere, così come è successo per il GPS
l’11 settembre 2001, in seguito agli attentati terroristici su suolo americano.
Struttura del GPS
Il sistema GPS statunitense, così come qualunque tipo di sistema satellitare, si
compone di tre distinti segmenti, a ciascuno dei quali viene attribuito un compito
specifico:
- Segmento di controllo, consiste in una rete di monitoraggio e di mezzi di
controllo.
- Segmento spaziale, formato dai satelliti orbitanti intorno alla terra.
- Segmento utenza, basato sugli utilizzatori presenti. Pagina 7
Segmento di controllo:
Il sistema GPS prevede una serie di stazioni a terra con lo scopo di controllare lo stato
operativo della costellazione e di fornire le effemeridi, ovvero delle tabelle contenenti
la posizione del satellite stesso ad una determinata ora.
Il centro di controllo principale (Master Control Monitor Station) è situato presso la
Falcon AFB a Colorado Springs; inoltre sulla terra sono dislocate altre quattro stazioni
di monitoraggio rispettivamente posizionate nelle Hawaii, nell’isola di Ascension, nella
base di Diego Garcia e nell’atollo di Kwajalein .
Il ruolo delle stazioni di monitoraggio è quello di verificare continuamente la posizione
dei satelliti e trasmetterle alla MCMS.
A sua volta la MCMS ha il compito di verificare ed eventualmente correggere l’orario
del satellite, basato su orologi atomici, seguire il moto orbitale dei satelliti, aggiornare
i dati contenuti nelle memorie di bordo e secondariamente, quando necessario,
modificare la posizione del satellite tramite l’uso di thruster, propulsori, ed
eventualmente in caso di malfunzionamento sostituire il satellite con uno di riserva,
presente già nello spazio.
Segmento spaziale:
E’ quella porzione di strumentazione adibita al GPS che si trova nello spazio ed è
composta essenzialmente da 24 satelliti orbitanti intorno alla terra, su 6 orbite
differenti inclinate di 55° rispetto all’equatore; inoltre sono disponibili 6 satelliti di
riserva in caso di malfunzionamento di quelli in uso, oppure in caso di necessità di
maggior precisione in certe aree del pianeta. I satelliti attualmente orbitanti coprono il
Pianeta come in figura. Pagina 8
Ogni satellite è equipaggiato con quattro orologi atomici ad alte prestazioni, computer
di controllo, sistema di controllo d’assetto ed un sistema di trasmissione radio ad onde
ultracorte e quindi ad altissima frequenza (UHF).
Il numero di satelliti visibili è compreso fra sette e nove per circa il 90% del tempo e
soltanto in rarissimi casi può scendere sotto cinque.
Segmento utenza:
Questa risulta essere la parte finale del sistema GPS, è basato sul ricevitore in
possesso dell’utilizzatore.
Il ricevitore è composta da un’antenna che riceve i segnali emanati dai satelliti, infatti
tale sistema di radionavigazione non necessita l’emissione di segnale da parte
dell’utilizzatore ma solo ed esclusivamente la ricezione del segnale satellitare,
evitando così che altri possano determinare la posizione di chi ne sta usufruendo, al
contrario di quanto avveniva in sistemi precedenti quali ad esempio il radar.
Per quanto riguarda l’applicazione del GPS, oltre che all’uso per la navigazione, si è
arrivati addirittura a rappresentare la posizione dell’utilizzatore su di mappe,
supportate da software appositi, in grado di guidare l’utilizzatore lungo un percorso
prestabilito, basti pensare ai comuni navigatori satellitari per auto disponibili persino
per cellulari.
Il compito del ricevitore è quello di identificare almeno quattro satelliti visibili,
decodificare i segnali emessi, misurare i ritardi dei tempi d’arrivo dei segnali ricevuti
calcolarne la distanza e quindi identificare la posizione. Pagina 9
Determinazione della Posizione
Il ricevitore GPS ha il compito di determinare la posizione dell’utilizzatore.
Il ricevitore capta il segnale da un satellite. Nel segnale sono presenti diverse
informazioni tra cui: la posizione del satellite e l’ora esatta di invio del segnale. Proprio
grazie a questi parametri è possibile per il ricevitore individuare le coordinate del
satellite.
Il compito del ricevitore è quello di calcolare la differenza di tempo tra l’ora di arrivo
t t
) e l’ora a cui il segnale è stato inviato ( ); in questo modo,
del segnale ( a i
moltiplicando il risultato per la velocità di propagazione del segnale, quindi la velocità
della luce ( c ), si ottiene una misura in termini di distanza, compresa tra il satellite e
l’utilizzatore; è però da considerare il fatto che l’onda trasmessa non percorre un
percorso rettilineo a causa della rifrazione atmosferica e quindi bisogna tenere conto
Δt , dato che viene fornito dal satellite nella trasmissione del
anche di un ritardo ri
segnale e quindi risulta essere noto. In formula:
R = c ( t – t ) – c Δt
i a i ri
Distanza dal satellite Distanza del ritardo
Bisogna però considerare che questa formula sarebbe applicabile solo nel caso in cui
gli orologi del ricevitore e del satellite fossero sincronizzati perfettamente (se ci fosse
una differenza anche solo di un millesimo di secondo, percorso alle velocità della luce,
equivarrebbe ad un rilevamento errato di 300Km). Non essendo tecnicamente
possibile una precisione così alta, si considera la distanza misurata come una pseudo
R’ ).
– distanza ( i R’ = c ( t’ – t’ )
i a i
Essendo: t’ = t + Δt e t’ = t + Δt
a a u i i i
Dove Δt e Δt rappresentano rispettivamente gli errori degli orologi dell’utente e del
u i
satellite.
Bisogna quindi calcolare anche l’errore dovuto alla differenza tra l’orario utilizzato e
quello che bisognerebbe utilizzare, quindi alla formula precedente bisogna aggiunger il
prodotto della velocità della luce per la differenza degli errori degli orologi
dell’utilizzatore e del satellite, il quale errore del satellite risulta essere noto e
trasmesso da quest’ultimo, quindi:
R’ = R + c Δt + c ( Δt - Δt )
i i ri u i Pagina 10
Riferendo quindi la posizione del satellite e dell’utilizzatore ad una terna cartesiana x ,
y, e z di tipo ECEF ( Earth Centered Earth Fixed ) ovvero riferita agli assi terrestri
dove z risulta essere l’asse che dal centro della terra, passante per il polo nord, si
estende al di sopra di quest’ultimo, x nel piano equatoriale diretto lungo il meridiano
di Greenwich e l’asse y perpendicolare agli assi x e z, la precedente formula può
essere scritta nel seguente modo:
2 2 2
R’ = ( x – x ) + ( y – y ) + ( z – z ) + c Δt + c ( Δt - Δt )
i i i i ri u i
Incognite
Da quanto detto è semplice comprendere che per determinare la posizione di un
utilizzatore siano necessari almeno 4 satelliti dato che il sistema da risolvere dispone
Δt
di quattro incognite, ovvero x , y , z, e l’errore dell’orologio del satellite ; gli altri
u
dati vengono fornite dal satellite nel segnale trasmesso. ϕ λ
), longitudine ( ) e
Volendo quindi calcolare le coordinate in termini di latitudine (
quota ( h ) si utilizzeranno le seguenti relazioni, considerando la terra sferica di raggio
R = 3670Km. ϕ λ
cos
x = ( R + h ) cos ϕ λ
sen
y = ( R + h ) cos ϕ
z = ( R + h ) sen Pagina 11
R/NAV - NAVIGAZIONE D’AREA
La navigazione d’area R/NAV consente agli aeromobili di navigare su qualsiasi rotta.
La scelta della rotta deve necessariamente trovarsi entro un raggio di copertura di un
radioaiuto, quali ad esempio il VOR/DME, oppure l’aereo deve utilizzare una
apparecchiatura in grado di stabilire la posizione dell’aeromobile, come ad esempio il
sistema inerziale (INS) o ancora meglio il GPS (Global Position System), anche se
quest’ultimo è considerato una strumentazione complementare.
Per effettuare la navigazione
d’area la strumentazione di
bordo calcola delle teoriche
radioassistenza lungo la
rotta da seguire, detti Way –
Point. Congiungendone due
si ottiene proprio un tratto di
rotta R/NAV.
La prima grande distinzione fra i vari sistemi R/NAV riguarda il tipo di strumentazione
utilizzata:
- Navigazione d’area a breve raggio, se viene eseguita con l’ausilio di stazioni a
terra come il VOR/DME.
- Navigazione d’area a lungo raggio, quando si utilizza strumentazione come
l’INS, inerziale, oppure il sistema di navigazione satellitare GPS.
Un’ulteriore differenziazione tra i vari tipi di rotte R/NAV riguarda il livello di
precisione, distinguendo anche in questo caso due tipologie:
• Basic R/NAV o RNP 5 (Required Navigation Performance 5): utilizzando questo
tipo di navigazione l’apparato ha un margine di precisione laterale e
longitudinale inferiore a 5 NM (Nautical Miles).
• Precision R/NAV o RNP 1 (Required Navigation Performance 1): il margine di
precisione sopracitato è pari o inferiore a 1 NM; inoltre questa navigazione
consente la condotta di un volo parallelamente e/o lateralmente disassato
rispetto all’asse centrale di una rotta ATS, sia in tratti rettilinei sia in quelli di
virata.
Le rotte R/NAV vengono segnalate sulle carte con un nominativo composte da una
lettera ed un numero compreso tra 1 e 999. Eventualmente le sigle sono precedute da
un prefisso per indicare il livello di volo.
Le R/NAV Superiori sono composte infatti dalla lettera U (Upper) seguita da L, M, N, P
o Z ed il numero. Le R/NAV Inferiori Vengono distinte dalle lettere L, M, N e Z ed il
numero. Pagina 12
Separazioni R/NAV
Le separazioni R/NAV hanno lo scopo di distaccare le varie rotte di questo tipo. È
importante sottolineare che vengono applicate solo ed esclusivamente tra due
aeromobili che stanno volando con la navigazione d’area. Per effettuare questo tipo di
separazioni è necessario che gli aeromobili separati mantengano costantemente un
efficiente contatto radio.
Nel caso delle separazioni R/NAV fondamentale è considerare la velocità di condotta
degli aeromobili riferita alla velocità del suono, quindi tramite il Mach number. La
velocità deve essere uguale o inferiore a quella dell’aeromobile che segue; nel caso in
cui un aereo non possa fare riferimento al Mach number è suo dovere riferirlo al
controllore.
Le separazioni vengono attuate in maniera differente a seconda degli spostamenti
degli aerei. Come indicato dalle casistiche che seguono:
Aeromobili sullo stesso livello di crociera
La separazione R/NAV risulta essere di 80 N/M a condizione che:
- gli aeromobili riportino la stessa distanza “TO” o “FROM” dallo stesso Way-Point
- la separazione venga controllata con simultanee letture / distanze R/NAV a