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Concetti Chiave

  • Leopardi possiede una visione pessimistica della vita influenzata dal contesto storico e geografico in cui vive.
  • Nonostante le radici culturali del 1700, Leopardi anticipa alcune filosofie della fine dell'800 e inizio del 900.
  • La sua opera si basa su un sistema di idee sviluppate e meditate, evidenti nelle pagine dello Zibaldone.
  • Identifica la felicità con il piacere infinito, portando a un'insoddisfazione perpetua nell'uomo.
  • Propone una felicità temporanea e apparente come alternativa alla felicità assoluta irraggiungibile.

Indice

  1. Leopardi e il Pessimismo
  2. L'Opera di Leopardi

Leopardi e il Pessimismo

Leopardi è un romantico e in quanto tale ha una concezione pessimistica della vita. Il suo pessimismo va contestualizzato, prendendo sempre in esame il luogo in cui vive è portato a vedere più negativamente la storia e la condizione dell’uomo. Però Leopardi è un uomo che vede avanti nel tempo, conserva molte tracce del pensiero passato (grazie alla cultura dei libri dove aveva studiato improntati nella cultura del 700’).

Viaggiando si inserisce nei dibattiti della cultura contemporanea conservando comunque il printing iniziale della cultura illuministica paterna. E grazie alla sua intelligenza prevede traguardi sfuggiti ai suoi contemporanei. Leopardi è il risultato di una cultura ferma al secolo precedente ma dotato di un pensiero che lo porta ad anticipare alcune filosofie della fine dell’800 e inizio 900. Durante la sua carriera, la sua parte scrittore va a sostituire la sua parte filosofica.

L'Opera di Leopardi

Tutta l’opera Leopardiana si fonda su un sistema di idee continuamente meditate e sviluppate,il cui processo di formazione si può seguire attraverso le migliaia pagine dello Zibaldone. Al centro della riflessione di Leopardi si pone subito un motivo pessimistico, l’infelicità dell’uomo. Egli arriva ad individuare la causa prima di questa infelicità in alcune pagine dello Zibaldone. Restando fedele a un indirizzo d pensiero settecentesco, identifica la felicità con il piacere, sensibile e materiale (il saggio è colui che trova la felicità, quindi troviamo un’eco antico nel pensiero di Leopardi) . Ma l’uomo non desidera un piacere, bensì il piacere: aspira cioè ad un piacere che sia infinito, per estensione e per durata. Pertanto, siccome nessuno dei piaceri particolari goduti dall’uomo può soddisfare questa esigenza, nasce in lui un senso di insoddisfazione perpetua. Se la felicità non è raggiungibile quindi possiamo raggiungere una felicità piccola, temporanea ovvero apparente ma non assoluta.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la concezione di Leopardi riguardo alla vita e come si inserisce nel contesto culturale del suo tempo?
  2. Leopardi ha una visione pessimistica della vita, influenzata dal contesto storico e culturale in cui vive. Sebbene sia radicato nella cultura del Settecento, il suo pensiero anticipa alcune filosofie della fine dell'Ottocento e inizio Novecento.

  3. Qual è il tema centrale dell'opera di Leopardi e come viene sviluppato?
  4. Il tema centrale dell'opera di Leopardi è l'infelicità dell'uomo, sviluppato attraverso un sistema di idee meditato nello Zibaldone. Leopardi identifica la causa dell'infelicità nel desiderio umano di un piacere infinito, che porta a un'insoddisfazione perpetua.

  5. Come Leopardi definisce la felicità e quale è la sua visione sulla possibilità di raggiungerla?
  6. Leopardi definisce la felicità come il piacere sensibile e materiale, ma ritiene che l'uomo aspiri a un piacere infinito. Poiché nessun piacere particolare può soddisfare questa aspirazione, la felicità assoluta è irraggiungibile, lasciando spazio solo a una felicità temporanea e apparente.

Domande e risposte

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