Concetti Chiave
- La poesia di Leopardi è caratterizzata da un conflitto tra intelletto e cuore, dove la razionalità si scontra con l'emotività.
- Leopardi privilegia l'espressione di affetti sinceri e intensi rispetto alle immagini poetiche convenzionali.
- Nonostante il suo pessimismo, Leopardi riesce a trovare gioia nel canto e nella contemplazione della natura e dei suoi personaggi.
- L'amore e la ricerca di felicità sono centrali nella sua poesia, anche se riconosce la loro effimera natura.
- Leopardi ha una visione disillusa del mondo terreno, ma trova realtà e bellezza nel mistero dell'infinito e dell'eterno.
Indice
La Voce della Natura e del Cuore
Nella poesia leopardiana, come ha detto il Fubini, “parla nella sua purezza primitiva la voce della natura o del cuore”. Le immagini che gli altri considerano come l’essenza della poesia hanno per il Leopardi, un valore secondario.
La sua attenzione non è rivolta ad esse, ma “a tristi e cari moti del cor”.
Pessimismo e Vita Quotidiana
Il Gianni ha osservato che il Leopardi molto più radicalmente pessimista del Foscolo, “di un pessimismo senza misura alcuna, più cosciente e coerente, meno oratorio, frutto di una meditazione che investe la natura stessa dello spirito e delle cose, libera e redime il suo animo nei miti paesani e realistici della vita quotidiana: i fanciulli che saltano a frotte sulla piazzola, i rumori dei domestici, la vecchierella, la gallina, l’artigiano, la torre del borgo, i canti del maggio, la placidità della sera”.
Affetto e Figure Mitologiche
Ed il Fubini ha aggiunto: “Come sempre non le belle forme, ma un moto di affetto semplice ed intenso, è il soggetto della poesia leopardiana”. Anche quando tratteggiò figure mitologiche, il Leopardi le usò come personaggi familiari e perciò cari, nati dal cuore, dall’affetto.
Superare il Pessimismo con il Canto
Quindi, anche se dobbiamo rifiutare la tesi dell’ottimismo leopardiano attivo e vitale del Leopardi. La grandezza della poesia leopardiana sta proprio in questo atteggiamento, che sa trovare la gioia del canto, che sa superare il pessimismo ed il dolore nell’estasi davanti alla meraviglia dei personaggi della natura.
Contraddizioni tra Intelletto e Cuore
Abbiamo già detto che la rivalutazione della lirica leopardiana ha avuto inizio con il De Sanctis, che ha saputo mettere in evidenza “le contraddizioni costantemente in atto nel Leopardi tra intelletto e cuore”. Ama la vita e sente dovunque la sua caducità e la morte. Si innamora dei sogni e delle illusioni, ma sa della loro fugacità, però non può fare a meno di cantarli, perché sono i suoi compagni, le sue gioie uniche. Con il cuore ama e con la ragione è costretto a disprezzare le cose che ama. Ricercò l’amore sopra ogni cosa, forse perché nessuno come lui fu tanto escluso da questa gioia.
Fede nell'Infinito e nell'Eterno
Il Leopardi ben presto era giunto a rinnegare la fede religiosa, nel senso comune della parola, ma aveva fede nell’infinito e nell’eterno. Da ciò derivava una disistima per tutto ciò che è di questo mondo, che è illusorio e ingannevole, mentre per lui la realtà è nel mistero. Ma per natura sente l’amore, la gloria, la bellezza, la patria pur sapendo che sono illusioni tutte.
Il Contrasto tra Illusione e Realtà
Da questo contrasto nasce la sua poesia: più la vita gli nega ogni gioia, più egli la ama e per incanto brilla il lume della speranza. Quando è invece la fiducia a far capolino, ecco che la ragione ricompare a stabilire l’equilibrio, per ricordare che tutto è fugace, per dimostrargli che quello che sembra realtà è soltanto un’ombra.
Domande da interrogazione
- Qual è l'essenza della poesia leopardiana secondo il Fubini?
- Come si manifesta il pessimismo di Leopardi nella vita quotidiana?
- In che modo Leopardi utilizza le figure mitologiche nella sua poesia?
- Come riesce Leopardi a superare il suo pessimismo attraverso la poesia?
- Qual è il contrasto centrale nella poesia di Leopardi tra illusione e realtà?
Secondo il Fubini, l'essenza della poesia leopardiana risiede nella "voce della natura o del cuore" nella sua purezza primitiva, piuttosto che nelle immagini poetiche considerate essenziali da altri.
Il pessimismo di Leopardi si manifesta attraverso una meditazione profonda sulla natura dello spirito e delle cose, trovando espressione nei miti realistici della vita quotidiana, come i giochi dei fanciulli e i canti del maggio.
Leopardi utilizza le figure mitologiche come personaggi familiari e cari, nati dal cuore e dall'affetto, piuttosto che per la loro bellezza formale.
Leopardi supera il suo pessimismo trovando la gioia del canto e l'estasi davanti alla meraviglia dei personaggi della natura, nonostante il rifiuto di un ottimismo attivo e vitale.
Il contrasto centrale nella poesia di Leopardi è tra l'amore per la vita e la consapevolezza della sua caducità, tra i sogni e le illusioni e la loro fugacità, con la ragione che ricorda costantemente che tutto è illusorio e ingannevole.