Concetti Chiave
- Leopardi distingue tra l'inganno intellettuale, da rifiutare, e quello fantastico, che stimola l'immaginazione.
- La poesia, secondo Leopardi, deve dilettare il lettore attraverso l'imitazione della natura e le illusioni poetiche.
- L'uomo conserva un'inclinazione per il primitivo e il naturale, che gli permette di apprezzare tali aspetti.
- Gli antichi sono modelli per i moderni, che devono imitare la natura con lo stesso impeto ma adattandosi ai cambiamenti.
- Il pessimismo leopardiano si sviluppa in tre stadi: soggettivo, storico e cosmico, evidenziando l'infelicità umana.
Indice
Antichi e moderni: la verità
Antichi e moderni: Leopardi riconosce che, mentre un tempo gli uomini erano incapaci di spiegare razionalmente le cose e ne davano un’interpretazione mitologica o religiosa, oggi la filosofia e la scienza mostrano il vero, ragion per cui non si può più fingere o mentire; l’uomo non può più accettare l’inganno “intellettuale” ma può accettare l’inganno “fantastico”, che intacca solo la sua facoltà immaginativa.
Il ruolo della poesia
Imitazione e diletto: Leopardi riconosce che il compito della poesia sia dilettare il lettore scegliendo le illusioni poetiche che gli provocano maggior piacere attraverso l’imitazione della natura.
L'inclinazione al primitivo
L’inclinazione al primitivo: gli esseri umani mantengono un’inclinazione al primitivo, al semplice, al naturale che consente loro di apprezzare tali scene.
Imitazione e modelli antichi
L’imitazione dei modelli: gli antichi sono i modelli per i moderni, che, tuttavia, non devono riproporre tali e quali le opere antiche ma imitare la natura in base ai suoi cambiamenti con lo stesso impeto degli antichi.
Il patetico e il sentimento
Il patetico: secondo Leopardi, quindi, lo strumento principale del poeta è l’imitazione e, se per i romantici il sentimento è espressione spontanea della soggettività del poeta, per lui il sentimento autentico nasce dall’impressione che la vista della natura suscita nell’animo.
Il pessimismo leopardiano
Il pessimismo: il prevalere della logica economica orientata al guadagno e non al benessere ha accresciuto l’infelicità umana, cui egli vedeva un rimedio nella sua poesia, da cui sprigiona una diagnosi spietata sui limiti della vita, da cui ne deriva un pessimismo in un crescendo di tre stadi.
- soggettivo: l’infelicità è una condizione che interessa sui come singolo e non coinvolge gli altri;
- storico: l’infelicità è una condizione che riguarda tutti gli uomini moderni in quanto hanno perso il contatto con la natura che avevano nell’antichità;
- cosmico: l’infelicità è la condizione ontologica di tutti gli uomini di ogni tempo che nascono insoddisfatti e infelici).
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Leopardi sugli antichi e i moderni?
- Qual è il compito della poesia secondo Leopardi?
- Come si manifesta il pessimismo leopardiano?
Leopardi riconosce che gli antichi interpretavano il mondo attraverso miti e religione, mentre oggi la filosofia e la scienza rivelano la verità, rendendo inaccettabile l'inganno intellettuale ma accettabile quello fantastico.
Leopardi ritiene che la poesia debba dilettare il lettore attraverso illusioni poetiche che imitano la natura, offrendo piacere e apprezzamento per il semplice e il naturale.
Il pessimismo di Leopardi si manifesta in tre stadi: soggettivo, storico e cosmico, riflettendo l'infelicità individuale, moderna e universale derivante dalla perdita del contatto con la natura e dalla condizione ontologica dell'uomo.