Concetti Chiave
- La stretta amicizia tra Leopardi e Pietro Giordani rappresenta un punto di riferimento morale e fisico per il poeta, che soffre di problemi di salute.
- Leopardi elogia Giordani come l'uomo dotato delle tre virtù che cercava: ingegno, cuore e dottrina, considerandolo una risposta alle sue preghiere.
- Nonostante il pessimismo verso Recanati, Leopardi apprezza la difesa di Giordani della sua città natale, anche se continua a vederla negativamente.
- La malinconia di Leopardi è alimentata dalla reclusione nello studio e dalla mancanza di rapporti significativi con i cittadini di Recanati.
- Leopardi desidera un cambiamento che gli permetta di evadere dalla sua visione pessimistica, cercando un luogo che possa offrirgli un falso splendore.
Indice
L'amicizia con Pietro Giordani
A partire dal 1817 Leopardi stabilì una stretta confidenza con un grande letterato piacentino, Pietro Giordani. Egli rappresentò per Leopardi un punto di riferimento e una consolazione sia dal punto di vista fisico (dato che aveva sia problemi alla schiena che alla vista) sia dal punto di vista morale.
Leopardi e la ricerca delle virtù
In questo frammento della sua lettera, Leopardi inizialmente elogia Giordani spiegandogli che molte volte si è rivolto al cielo chiedendogli di farlo avvicinare ad un uomo che aveva le tre virtù di ingegno, cuore e dottrina.
Lettera a Pietro Giordani:.
Oh quante volte, carissimo e desideratissimo Signor Giordani mio, ho supplicato il cielo che mi facesse trovare un uomo di cuore d'ingegno e di dottrina straordinario.
Leopardi spiega poi quanto sia difficile trovare un solo uomo con tutte e tre le virtù che lui cercava e benedice Dio che gli ha permesso di trovare e di avvicinarsi ad un uomo che le tutte e tre
lettera a Pietro Giordani:
O sia benedetto Iddio che mi ha conceduto quello che domandava, e fatto conoscere l'error mio.
La malinconia di Recanati
Giordani quindi aveva preso le difese di Leopardi e della stessa Recanati che però era vista in modo talmente pessimistico che, secondo l'autore, era fuori discussione difenderla.
Si sofferma poi a pensare al fatto che nonostante avesse già diciotto anni non aveva mai visto il mondo che Dio aveva fatto meraviglioso in quanto era sempre chiuso nella sua casa a studiare.
Leopardi si sofferma su una piccola descrizione del suo paese nativo, Recanati la cui aria non era salutare ma anzi come dice nella lettera
lettera a Pietro Giordani:.
umida, salmastra, crudele
Tutto ciò provocava in lui malinconia a causa della quale si rifugiava nello studio. La preferisce addirittura all'allegria che lui chiama "dolce malinconia"
(infatti l'unica cosa per cui Leopardi provava gioia era lo studio).
Non ha preoccupazione, quindi, della noia che alimenta la sua malinconia sia per l'aria del suo paese sia per i suoi cittadini con i quali Leopardi non ha mai avuto un rapporto. Tant'è vero che lo scrittore sottolinea il fatto che le rade volte che lui conversava con i cittadini di Recanati ne usciva sempre con pensieri tristi in quanto essi non erano alla sua altezza.
Il desiderio di evasione
Leopardi è sicuramente consapevole del fatto che nella vita di tanto in tanto bisognerebbe mettere da parte gli studi per vedere il mondo ma lui, per fare ciò, necessita di un posto che splenda anche di un falso splendore ma che potrebbe aiutarlo ad evadere dalle sue delusioni e dalla sua visione pessimistica della sua vita.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo di Pietro Giordani nella vita di Leopardi?
- Quali virtù cercava Leopardi in un amico e come le ha trovate in Giordani?
- Come descrive Leopardi la sua città natale, Recanati, e quale effetto ha su di lui?
- Qual è il desiderio di evasione di Leopardi e come pensa di realizzarlo?
Pietro Giordani rappresentò per Leopardi un punto di riferimento e una consolazione sia fisica che morale, aiutandolo a superare le sue difficoltà personali.
Leopardi cercava le virtù di ingegno, cuore e dottrina in un amico, e le ha trovate in Giordani, ringraziando Dio per avergli concesso questo incontro.
Leopardi descrive Recanati come un luogo con aria "umida, salmastra, crudele", che alimenta la sua malinconia e lo spinge a rifugiarsi nello studio.
Leopardi desidera evadere dalla sua visione pessimistica della vita e pensa di farlo trovando un luogo che, anche se di falso splendore, possa offrirgli un sollievo dalle sue delusioni.